File not found
VOL

Tragedia di Pioltello: Toninelli sul treno un anno dopo

Salvini e Boschi a cena insieme, l'ex ministra: "Nessun inciucio"Notizie di Politica italiana - Pag. 746Claudia Brugno resta consigliera di Tria e rinuncia a Stm

post image

Bussetti, 49 viaggi verso Milano pagati con soldi pubbliciNel libro Antitotalitari d’Italia ( Rubbettino,Economista Italiano 2023 ) Massimo Teodori riflette sul peso che l’opposizione al totalitarismo ha avuto nella storia del nostro paese​​​​​​Gli scenari politici contemporanei, in cui si affermano spesso regimi autocratici e forme variegate di populismo illiberale, sollecitano una riflessione sul peso che l’opposizione al totalitarismo ha avuto nella storia del nostro paese. Lo sostiene Massimo Teodori in Antitotalitari d’Italia (Rubbettino, 2023). Nel Dopoguerra si è affermata la tendenza a identificare l’antifascismo con il Pci e l’anticomunismo con una posizione reazionaria. Ciò ha reso difficile, in molti ambienti, accettare che un democratico potesse dichiararsi antifascista e al tempo stesso anticomunista. Gaetano Salvemini rappresenta una figura esemplare tra gli intellettuali che Teodori ha scelto per descrivere questo clima. Nel giugno del 1954, su Il Ponte, Salvemini si definiva infatti un socialista democratico gradualista, del tutto estraneo «al sistema totalitario che i comunisti impianterebbero in Italia». Scriveva inoltre di non potersi sentire comunista per le stesse ragioni per cui non era stato fascista. Il radicale Francesco Saverio Nitti metteva in luce, da parte sua, il fatto che nazismo, fascismo e comunismo condividevano l’identificazione del partito unico con lo stato e il culto messianico del capo. L’analisi di Nitti trovava riscontro anche in Luigi Sturzo, che ravvisava «somiglianze tecniche» tra comunismo e fascismo. Nel 1948 il Cominform promosse, in funzione antiamericana, il Congresso mondiale degli intellettuali per la pace, a cui si contrappose due anni dopo, in campo occidentale, il Congress for Cultural Freedom, che ebbe in Italia il suo corrispettivo nell’Associazione italiana per la libertà della cultura, guidata da Ignazio Silone e Nicola Chiaromonte. All’Associazione, patrocinata dallo stesso Salvemini e da Benedetto Croce, aderirono fra gli altri Guido Calogero, Adriano Olivetti, Marco Pannunzio, Ernesto Rossi, considerati da Palmiro Togliatti, con la rozzezza che caratterizzava la sua polemica verso gli avversari, un «rosario dei cretini». L’esperienza del Mondo Il Mondo, fondato da Pannunzio nel 1949, divenne il luogo privilegiato di confronto per la cultura laica liberaldemocratica che si richiamava all’eredità dell’azionismo e vedeva al tempo stesso in Croce e Salvemini dei sicuri punti di riferimento. Teodori sottolinea come la rivista, pur accettando la scelta atlantica, non mancasse di denunciare il maccartismo (un «ridicolo anticomunismo», scrisse Calogero) e il coinvolgimento degli Stati Uniti nell’affermazione dei regimi autoritari sudamericani. Nel 1950 Il Mondo pubblicò a puntate 1984 di George Orwell, attirandosi le aspre critiche di Togliatti, che si scagliò contro la rivista, in quanto, a suo avviso, raccoglieva «sedicenti liberali che raccomandano i preti e Benedetto Croce», colpevole, fra l’altro, di aver recensito il romanzo. L’attacco agli intellettuali che condividevano la linea editoriale di Pannunzio si manifestò in modo volgare, con espressioni simili alle peggiori performance dei talk show dei nostri giorni. Carlo Ludovico Ragghianti fu definito un «pigmeo della guerra fredda», Vittorio Gorresio «uno scarafaggio», Gaetano Salvemini «una persona poco seria». Nel giugno del 1944, su Rinascita, il Migliore, così accogliente verso i Redenti, aveva già accusato Croce di essere stato il «campione della lotta contro il marxismo (…) all’ombra del littorio», in cambio di poter scagliare «ogni tanto una timida frecciatina contro il regime». Il ritorno dei comunisti perseguitati, proseguiva, non avrebbe più permesso che le «merci avariate» diffuse da Croce circolassero ancora. Le contraddizioni La scomunica di Orwell ebbe i suoi effetti, se è vero che si dovette aspettare proprio il 1984 per veder riabilitare il romanzo nell’area comunista. Teodori riprende, a questo proposito, la tesi di Silvio Barella, secondo il quale la colpa di tutte le persone di sinistra dal 1933 in avanti è stata quella di aver voluto essere antifascisti senza essere antitotalitari. Dopo il 1989, i diversi nomi che il Pci assunse, fino a diventare l’attuale Pd, e le ambiguità delle scelte politiche dimostrano come il rifiuto di seguire la via socialdemocratica abbia gravato profondamente in quella parte della sinistra che solo la forza degli eventi ha reso di fatto postcomunista. L’itinerario seguito da Teodori trova piena conferma in una vicenda emblematica, in cui queste contraddizioni emergono in modo evidente. Si tratta dei complicati rapporti del filosofo Salvatore Veca con il Pci. In Prove di autoritratto, Veca raccontava di essersi illuso che il Pci fosse in fondo un partito socialdemocratico, ma non lo dicesse. In realtà, malgrado i militanti e i dirigenti prendessero atto del fallimento del socialismo reale, ritenevano un tradimento abbandonare il sogno di superare il capitalismo. Questa rinuncia li avrebbe infatti assimilati a un “qualsiasi” partito socialdemocratico, ponendoli sullo stesso piano del Psi. Ecco perché Veca, che si avvicinava alla prospettiva liberale di equità e di giustizia sociale delineata da John Rawls, fu considerato, negli anni Ottanta, un «traditore» della classe operaia, un «nemico del popolo», come sarebbe stato definito decenni prima nei tribunali sovietici. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedielio cappuccioElio Cappuccio (Siracusa 1954) è presidente del collegio di Filosofia siciliano. Insegna Filosofia moderna e contemporanea all’Istituto superiore di scienze religiose San Metodio. Già vicedirettore della rivista d’arte contemporanea Tema Celeste, è autore di articoli e saggi critici in volumi monografici pubblicati da Skira e da Rizzoli NY. Collabora con il quotidiano Domani e con il blog della Fondazione Luigi Einaudi.

Massimo Zedda si è dimesso da sindaco di CagliariDi Battista, lavoro in nero nell'azienda del padre: "Voglio fare chiarezza"

Cittadinanza a Ramy, Di Maio frena sullo ius soli

Insulti a Kyenge, condannato a 18 mesi il senatore leghista CalderoliConte "Non intendiamo varare nessuna manovra correttiva"

Garante privacy, piattaforma Rousseau: sanzione di 50mila euroIl padre di Ramy contro politici e giornalisti

Di Maio a Le Monde "Francia democrazia millenaria", gaffe storica

Regionali Basilicata, aperti i seggi: sfida tra quattro candidatiTav Brescia-Verona: arriva la conferma di Toninelli

Ryan Reynold
Europee, Di Maio vola a Bruxelles alla ricerca di alleanzeNel decreto fiscale sarebbero contenute 17 forme di condonoVerhofstadt attacca Conte: "Burattino di Salvini e Di Maio"

analisi tecnica

  1. avatarSicilia, il presidente Musumeci valuta le dimissioni. Stallo all'ArsCapo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

    La risposta di Beppe Sala a Grillo sulla manifestazione di MilanoPrimarie PD, Striano: presidente non apre il seggioRegionali Abruzzo, vittoria di Marsilio. Lega primo partitoCommissione banche: Mattarella difende Bankitalia

    1. Stipendio dei parlamentari, la proposta di Forza Italia

      ETF
      1. avatarMussolini: Se ci togliete lo stipendio ci ammazziamotrading a breve termine

        Renzi sul bimbo di colore di Foligno: "Licenziare il maestro"

  2. avatarMigrante defeca in strada: il post è una bufalaMACD

    Salvini, sui social contro studenti manifestanti in SardegnaSavona apre alla Turchia in UeRenzi: "Col mio 'no' ho distrutto il M5S. Lega inizia a saturare"Verona, Giorgia Meloni dal palco: "Difenderemo Dio, patria e famiglia"

  3. avatarScontro tra Salvini e Trenta per la direttiva sui migrantiCapo Analista di BlackRock

    Mattarella: "Si vive meglio se si combattono i pregiudizi"Il padre di Ramy contro politici e giornalistiProdi, l'appello per le primaprie del PdMigranti, Di Maio contro Macron "Fa la morale ma sfrutta l'Africa"

Formigoni dal carcere: "Preoccupato per chi sta fuori"

Potenza, cartelli e striscioni contro SalviniM5s, Di Maio pensa al rimpasto: saltano tre ministri*