File not found
Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

Reggio Emilia, Chicca Borghi muore a soli 55 anni: era una dipendente del CIS

Drammi della solitudine: due persone trovate morte a MilanoAccende la stufa e viene investita dalle fiamme ed uccisaSarzana, bambino muore a letto a soli 12 anni: aveva patologie

post image

Nonni perdono di vista il nipotino e lo ritrovano poco dopo riverso sull'asfalto: è graveJoshua Hoehne/unspalsh COMMENTA E CONDIVIDI Qualche settimana fa per ragioni insondabili al cui manifestarsi ci si deve rassegnare prima o poi nel mare magnum del digitale,Campanella è stato disabilitato il mio account Facebook di vent’anni più o meno; la settimana scorsa mezzo mondo è andato in tilt per il blocco dei sistemi Microsoft. Il digitale sottopone l’esperienza ad un test continuo, a volte in forma di burla a volte sotto l’apparenza di emozione viscerale, a volte come recita incorporea di ruoli tanto falsi da dimenticare che c’è un vero da qualche parte, confondere le cose, una Ferrari per una Panda 4x4, un piano terra per il centesimo piano affacciato su Central Park. Ho cominciato a rendermene parecchi anni fa con le apocalissi minime del mitico blue screen of death, devianza dei sistemi Microsoft. Quando è comparso per la prima volta come un oracolo della morte, e al tempo sul pc era salvato poco e niente, ricordo il panico sordo di una voragine del nulla che si era inghiottita d’improvviso ogni progetto, ogni pensiero, ogni pixel trasferendoli in qualche luogo inaccessibile, evento capace di restituire anche solo per un momento il senso compiuto della fine. Alcune volte, quando l’abisso informatico non era dei più profondi, sono riuscito a cavarmela, riscattando dalla sepoltura virtuale il lazzaro disgraziato di quei pochi dati digitali, delega di esistenza che furtivamente si stava trasformando in compagnia irrinunciabile. In quei rari casi di autosoccorso andato a buon fine provavo un qualche senso di onnipotenza, ero capace di resurrezioni digitali, benedetto da doti taumaturgiche insospettabili. Altre volte è andata male, la perdita definitiva e il delirio ciclotimico del quasi nerd mi sprofondava nello sconforto. In quei casi diventava una priorità metabolizzare la perdita, rinunciare d’un tratto a ciò che davo per scontato, alla idea falsata di una tecnologia perfetta la cui certezza è pura invenzione ancora oggi. Un lutto perfettamente incorniciato nello schermo livido elettrico da obitorio digitale. Sembrava già troppo e invece era solo il principio. Mano a mano che il pc diventava luogo di conservazione esclusivo di qualità e quantità di dati sempre maggiori, cassaforte di pensiero, progetti, informazioni, strumento di produzione insostituibile l’evento della morte digitale assumeva le sembianze di una minaccia sempre più temibile. Temibile e fatale data la mia irrinunciabile passione per le sperimentazioni, anche e soprattutto senza senso, e l’open source. Più aumentava il rischio più sottoponevo la malefica macchinetta a prove sul filo del rasoio della tenuta software, il pulsante di un setup diventava allora una roulette russa dal giudizio affascinante e inappellabile che si accetta perché in definitiva non è sufficiente sopravvivere della vita tranquilla che equivale a morire, privando di senso tutti gli strumenti meravigliosi che ci sono propri e chiedono dinamica, rischio, azzardo. Fatto è che il lutto digitale nelle sue progressive manifestazioni ha progressivamente sviluppato in me una sorta di resistenza che è diventata consapevolezza, qualcosa di simile alla pratica del mandala cui io potrei partecipare solo nelle fasi della dispersione gioiosa non potendo in alcun modo immaginare il mio contributo alla noiosa pratica artigianale grazie alla quale, alla fine qualcosa si può distruggere. Fino al punto che, alla scomparsa repentina e del tutto inattesa della mia limitatissima vita social di qualche giorno fa mi sono posto immediatamente dalla parte dell’“e allora?”. Perso per perso, curiosa catarsi che schiude a una pace strana, traslazione del distacco totale perché tutto è vanità, figurarsi il social. Il digitale tra le altre cose, è un potenziale presidio di vita spirituale e psicologica intensa soprattutto quando sparisce rivelando la sua natura, veicolo di esistenza che abitua a pensarci ciò che non siamo, che esiste di una esistenza reale e del tutto indifferente a chi la alimenta , destinato ad esserne la preda consenziente destinata scomparire. Un servizio, certo, ma ad un certo punto serve chiedersi dove sei, in mezzo ai post, agli sproloqui, ai meme, alle immagini calcolate per fare scalpore, alle continue autocelebrazioni che svelano sempre il totale disinteresse per l’altro, e in certo modo per se stessi. Tutto vero, ma vale la pena chiedersi, non è forse lo stesso anche nella vita analogica? Il transitorio di destini consumati nell’istante di un respiro troppo lungo è niente più che la tangenza di un significato dalla permanenza negata in questo mondo, un bug vitale che inevitabilmente porterà tutti noi allo schermo blu, anticamera di ignoto o sigillo finale di nonsenso. E’ sempre troppo tardi per scoprire di esistere al di là dello scrolling, dei post, del consenso fittizio che è parte di un minuetto ipocrita, interazioni recitate di una umanità mai così polverizzata in infiniti nulla che si danno un peso. Digitale naturalmente.

Morta la manager Roberta Tana: aveva 47enneArgentina campione in Qatar: da Buenos Aires a Napoli, il mondo è in festa

Frana a Ischia, celebrati i primi funerali delle vittime: proclamato il lutto cittadino sull’isola

Fincanteri, morto operaio ai cantieri navali: Angelo Salamone aveva 62 anniNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 654

Spari nella notte a Pietrasanta: proiettile colpisce una casaGuasto sulla linea Torino-Milano: ritardi fino a 40 minuti

Tragedia nel ristorante, il cuoco muore davanti ai clienti

Ergastolo a Lorenzo Galizia per la strage del cimiteroUn altro peschereccio alla deriva nel mare di Lecce, è il terzo in pochi giorni

Ryan Reynold
Auto finisce nel fosso dopo un frontale: due feritiEruzione dello Stromboli: scuole chiuse sull'isolaSilvia muore per un malore a 46 anni, dolore infinito

ETF

  1. In auto con un ordigno esplosivo mortale: arrestato un 20enneChi l'ha visto, scompare da Modena e lascia auto e borsa a casa: si cerca Roberta VillaniBimba di 3 anni precipita dalle scale del centro commerciale: ricoverata in prognosi riservata La strage dei malori improvvisi: cinque vittime in pochi giorni

    1. Alessia Piperno: "La mia compagna di cella condannata a morte"

      VOL
      1. avatarTerni, ragazzino rischia di inghiottire polpetta avvelenataEconomista Italiano

        Raffica di mitra contro la sua ex, condannato

  2. avatarNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 632Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

    Influenza australiana, Pregliasco: “Fino a ventimila morti possibili”Spari nella notte in un bar di Napoli: si indaga sull'accadutoLa terribile conferma dell'autopsia su Rebellin: è stato schiacciato dal camionFunerali Fabio Altruda: "Un pilota non muore mai"

    ETF
  3. avatarFrancesca Amadori fa causa all'azienda del nonno, iniziato il processoProfessore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

    Furgone resta bloccato nel fango: corriere Amazon morto mentre cerca di liberarloAnziano trovato morto in casa: era nudo e avvolto dalle luci natalizieFunerali Fabio Altruda: "Un pilota non muore mai"Strage di Corinaldo, confermate le condanne per la banda dello spray: la sentenza della Cassazione

Morto Antonio D'Amico: era stato compagno di Gianni Versace

Addio a Nikka, morta a 40 anni dopo aver lottato come una guerrieraBiagio Carabellò potrà avere il funerale: svolta nel giallo della Bolognina*