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Maltempo, i sindaci romagnoli: "Una notte che non dimenticheremo"

Bergamo, donna si rifiuta di spegnere il telefono a bordo dell'aereoIdentificata l'ultima vittima dell'alluvione: è ancora allerta rossaUltima Generazione, ambientalisti si calano dal ponte sulla tangenziale: la nuova protesta a Roma

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Napoli, incidente nei Quartieri Spagnoli: 200 persone lo seguono in ospedale"I nostri contingenti Unifil in Libano sono adesso in sicurezza ma continueremo con la Difesa a monitorare con la massima attenzione,Economista Italiano anche in raccordo con le Nazioni Unite, e continueremo in questo contesto di incertezza e violenza a fare tutto il possibile per un cessate il fuoco e per aprire la strada alla pace a Gaza e in tutto il quadrante mediorientale" con la prospettiva di "due popoli e due stati".Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani in un question time alla Camera sulla situazione in Medio Oriente."Vengo sempre in Parlamento, sono disponibile". Così Tajani risponde a chi chiede se sia disponibile a riferire in Aula in merito alle richieste di informativa presentate dalle opposizioni sulla situazione in Medio Oriente."Voglio ringraziare tutti parlamentari di maggioranza a opposizione in sintonia con la linea del governo a conferma di una posizione unitaria per elezioni, libere, credibili e trasparenti" in un Paese "dove vive la terza più grande comunità italiana". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani in un question time alla Camera sulla situazione in Venezuale dopo la contestata rielezione di Nicolas Maduro."A livello internazionale sono emerse serie perplessità" sui risultati del voto, mentre i "risultati annunciati non sembrano rispecchiare la reale volontà del popolo venezuelano", ha ricordato Tajani. "La nostra attenzione va anche e soprattutto alla tutela dei nostri connazionali per scongiurare che eventuali atti di violenza possano colpire i nostri concittadini", ed in questo contesto "ho dato indicazioni all'ambasciata di Caracas e all'unità di crisi di seguire costantemente gli sviluppi per informare in tempo reale ed assistere gli oltre 160mila connazionali iscritti all'Aire", ha aggiunto. Bernini, 50 miliardi ad atenei in 5 anni, pronta a informativa  "Citerò tutte le voci che compongono l'amplissima costellazione di finanziamenti di cui godono le università italiane, è giusta l'operazione trasparenza: innanzitutto ammonta a 50 miliardi il fondo di finanziamento degli atenei dal 2019 al 2024 ma metto a disposizione per una informativa in Parlamento, per dirvi tutti i finanziamenti di cui godono gli atenei, l'Ffo è una delle molteplici fonti di finanziamento delle università". A dirlo è stata la ministra dell'Università Anna Maria Bernini in question time rispondendo ad una domanda della deputata Irene Manzi del Pd."Ai 50 miliardi 2019-2024 negli ultimi 2 anni - ha proseguito la ministra - si aggiunge l'esplosione di fondi Pnrr per 6 miliardi e 1,2 miliardi per gli studentati, oltre a 850 milioni per le borse di studio, una cifra record. Una autostrada a 6 corsie sulla quale possiamo lavorare insieme senza contare i co-finanziamenti che i rettori conoscono bene. E' indubbio che questo governo abbia garantito la piena tutela del diritto allo studio, certo le risorse non possono essere infinite e vanno spese bene. Con la presidente della Crui Giovanna Iannantuoni abbiamo concordato di lavorare ad una riforma complessiva di tutti i meccanismi di finanziamento per avere criteri più trasparenti e più flessibili. Infine sul taglio del Ffo, la ministra ha detto che si tratta di 173 milioni "ampiamente compensati dai fondi Pnrr; i bilanci di tutte le università sono in utile e tutti gli utili insieme sono quasi 1 miliardo, le risorse finanziarie e umane ci sono", ha concluso Bernini."Con il governo stiamo ridefinendo il sistema sanitario nazionale all'insegna dell'efficienza. Sappiamo che servono 30 mila nuovi medici nei prossimi 7 anni e abbiamo aperto le facoltà di Medicina a 4 mila nuovi posti. Ora c'è la fase due che riguarda da una parte l' accesso a Medicina, dall'altra la formazione specialistica". Così la ministra dell'Università Anna Maria Bernini. La titolare del Mur ha spiegato che sono state aumentate le borse di studio e che il ddl di riforma dell'accesso a Medicina sarà approvato in commissione Sanità al Senato nei prossimi giorni mentre a settembre ci sarà l'esame in Aula prima al Senato e poi alla Camera. "Abbiamo reso più snella l'assunzione degli specializzandi con un provvedimento per introdurre il prima possibile i giovani nei reparti ma al tempo stesso dobbiamo garantire l'eccellenza della formazione dei giovani. Rimane fermo l'obiettivo per rimuovere gli ostacoli per gli specializzandi e stiamo lavorando ad una riforma che colmi le mancanze in alcune specializzazioni come la Medicina d'urgenza; servono dei correttivi, per esempio dobbiamo rivedere i contratti di formazione specialistica e lo stiamo già facendo", ha concluso."Sono necessarie infrastrutture di ricerca e sgravi fiscali per dare ai giovani ricercatori una ragione per rimanere in Italia: il governo sta lavorando in questo senso". A dirlo è stata la ministra dell'Università Anna Maria Bernini, rispondendo alle deputate di Azione Giulia Pastorella e Federica Onori che hanno posto il tema. Le procedure per il riconoscimento dei titoli accademici stranieri sono di competenza delle università e degli Afam nell'ambito della loro autonomia, "ci sono molte disomogeneità - ha detto la ministra - noi possiamo dare linee guida ma non intervenire nell'autonomia gestionale". "Gli accertamenti richiedono una valutazione approfondita delle competenze; l'impegno del ministero è vigilare sul processo di cui università e Afam sono titolari. Metterò il mio impegno per farlo in maniera ancora più incisiva, condivido le perplessità sulle criticità e per le procedure di competenza del ministero stimolerò risposte ancora più tempestive ed efficaci; la libera circolazione dei giovani è fondamentale e deve realizzarsi con la garanzia di standard formativi di qualità", ha concluso Bernini. Calderone: 'L'assegno di inclusione a 1,7 milioni di persone'   "Con riferimento all'assegno di inclusione, al 30 giugno risultano accolte 697.640 domande, con circa 1,7 milioni di persone coinvolte, mentre per il supporto per la formazione e il lavoro parliamo di 96mila persone". Lo ha detto la ministra del Lavoro, Marina Calderone, al question time alla Camera. Calderone ha sottolineato "l'impatto che sta avendo l'assegno di inclusione, misura introdotta con il decreto legge Lavoro del 2023, anche alla luce delle disfunzioni che le precedenti misure (il reddito di cittadinanza, n.d.r.) hanno manifestato". "Sulla base delle analisi dell'Istat - ha spiegato la ministra - la quota delle famiglie in povertà assoluta che ha partecipato alla vecchia misura del reddito raggiunge al massimo il 37,2% nel corso del 2021. Una quota che equivale al 59% dei beneficiari. Questi dati evidenziano la mancata partecipazione di un numero rilevantissimo di famiglie e di persone in condizioni di povertà assoluta, e il contemporaneo accesso al reddito di una consistente quota di beneficiari, di poco superiore al 40%, che non riscontrano le condizioni di povertà".Calderone ha dichiarato che "le prese in carico dei destinatari dell'adi sono pari a 634.192" e ha aggiunto che "le rilevazioni Istat ci parlano di povertà in calo. Il 2023 ha visto una riduzione del rischio di povertà monetaria di 1,2 punti". Secondo la ministra, "l'erogazione dell'assegno di inclusione e del supporto formazione lavoro è subordinata non solo al mero possesso di requisiti, ma anche all'adesione a un percorso personalizzato di inclusione sociale e lavorativa. E' imprescindibile considerare il cambio di rotta nelle modalità di attribuzione delle risorse, basato non più su un meccanismo di autocertificazione e con eventuale controllo successivo a campione, ma su un efficace modello di verifica a monte della sussistenza dei requisiti". Salvini: 'I nomadi di via Bonfadini non meritavano le case popolari'   "Lascio giudicare a chi ci sta ascoltando e alle istituzioni preposte se questi nuclei famigliari (i nomadi del campo sgomberato di via Bonfadini a Milano, sistemati dal Comune in case popolari, n.d.r.) siano meritevoli di superare migliaia di altre famiglie milanesi in coda per l'assegnazione di una casa popolare. La mia risposta è no".Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, rispondendo al question time alla Camera a una interrogazione di deputati di Fratelli d'Italia. "Le competenze del Minisistro dei Trasporti sono assolutamente residuali - ha precisato Salvini -. Le competenze sono della Regione e del Comune.Il Comune di Milano, con delibera del 18 aprile scorso, ha disposto il trasferimento di 34 nuclei famigliari rom residenti nel campo di via Bonfadini in alloggi di edilizia residenziale della Società metropolitana milanese, gestore per conto del Comune". "Al momento dello sgombero - ha proseguito il ministro - risultavano presenti 31 persone, corrispondenti a 14 nuclei famigliari. Tutti i nuclei sono stati considerati in stato di necessità per condizioni di fragilità, con un esame immediato e sicuramente curioso. Basta andare a fare una ricerca su internet per ricondurre ai residenti in via Bonfadini e dintorni droga, traffico di rifiuti, reati ambientali, costruzione di ville abusive, abusive, furti, ritrovamenti di refurtiva, incendi, ritrovamenti di auto rubate, incendi, inseguimenti con la polizia". Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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