Meloni: "Bisogna garantire uno stato ai Palestinesi"Seggio a rischio per Maurizio Gasparri: “Guida una società di cybersicurezza mai dichiarata”L’addio del padrone del tempo. La differenza fra Toni Kroos e il declino di Cristiano Ronaldo
Redditi 2022: Matteo Renzi il politico più riccoL’annuncio di un nuovo obiettivo comunitario di riduzione delle emissioni per il 2040 è previsto per il prossimo anno e potrebbe creare il necessario quadro abilitante per l’industria ed gli investimenti. Rendersi più indipendenti dalle importazioni di combustibili fossili,ETF ridurre il più possibile il rischio di nuove dipendenze (come quelle sulle terre rare e i semiconduttori) e garantire prezzi bassi dell’elettricità per l’industria. Lo vuole l’Unione europea, come lo vuole l’Italia. Ma i cicli di investimento durano 10-15 anni e gli attuali obiettivi climatici ai quali sono inevitabilmente allineati quelli di ammodernamento industriale, 2030 e 2050, rischiano di perdere di rilevanza: quelli al 2030 perché ormai, al netto di alcuni possibili passi indietro, la strada maestra è tracciata, quelli al 2050 perché, per l’appunto, ancora troppo lontani se non resi salienti da un percorso credibile fatto di tappe intermedie. L’annuncio di un nuovo obiettivo comunitario di riduzione delle emissioni per il 2040 è previsto per il prossimo anno e potrebbe creare il necessario quadro abilitante per l’industria ed gli investimenti. La Commissione europea ha pubblicato una serie di strategie industriali nel passato – ne è stato responsabile Antonio Tajani per un periodo – ma i 27 capi stati non sono mai riusciti di adottare una visione comune, neanche in risposta all’Inflation Reduction Act americano. C’è da sperare che l’obiettivo per il 2040 venga chiarito il prima possibile perché l’industria ha bisogno di prevedibilità per promuovere l’innovazione. Il Green Deal Nell’attuazione del Green Deal europeo, molte aziende hanno investito nella circolarità o nell’uso dell’idrogeno verde senza una chiara previsione della domanda per i loro prodotti. Standard, quote e nuovi incentivi finanziari per i materiali riciclati e verdi (come l’acciaio) possono creare mercati in crescita e premiare i primi arrivati. Ma su quali scelte strategiche dipendono una reindustrializzazione e transizione energetica di successo? Il nuovo rapporto “Choices for a more strategic Europe” di Strategic Perspectives, think tank con base a Bruxelles, ha provato a rispondere a questa domanda prendendo come riferimento una riduzione delle emissioni nette del 90 per cento. Considerando le recenti evoluzioni politiche in Europa e il concreto rischio che il prossimo Parlamento europeo abbia posizioni diverse da quello attuale sulla transizione, una riduzione del 90 per cento delle emissioni al 2040 può suonare molto ambiziosa. Vista la ferocia dell’attuale ondata di caldo estremo è rassicurante che l’obiettivo sia fattibile quanto necessario. Non scordiamoci che il disallineamento con gli obiettivi di Parigi significherebbe andare incontro a eventi climatici estremi ancora più intensi e frequenti. Sulla competitività, rappresenta anche un’opportunità epocale per non soccombere alla concorrenza di Cina (la cui capacità di energia solare è già maggiore di quella di tutto il resto del mondo sommato insieme) e Stati Uniti (che sulle tecnologie pulite stanno impostando il proprio futuro con investimenti pari a 400 miliardi di dollari). Secondo il rapporto, le moltiplici sfide che l’Ue deve affrontare si articolano attorno a tre scelte principali: 1) aumentare l’elettrificazione in tutti i settori, sulla base del raggiungimento di un sistema energetico a zero emissioni entro il 2037, 2) sposare la circolarità per rendere l’industria europea più competitiva in un mondo di risorse limitate, prezzi energetici volatili e catene di approvvigionamento inaffidabili, 3) investire nella produzione di tecnologie a zero emissioni per garantire che l’Ue guidi la corsa globale e crei posti di lavoro nelle regioni che affrontano molteplici transizioni simultanee da industrie tradizionali come acciaio e automobili – come Piemonte, Puglia e Sardegna. È il momento per i leader di avviare un solido dibattito politico su come affrontare queste scelte e plasmare il futuro dell’industria europea. Linda Kalcher è Direttrice esecutiva di Strategic Perspectives © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediLinda Kalcher
Valditara: "Contrastare i diplomifici con un nuovo piano di vigilanza"Il Consiglio di Stato conferma: Lo Voi aveva più titoli di Prestipino per diventare capo
Blue Origin ha portato nello Spazio 33 esperimenti e 38mila cartoline - Tiscali Notizie
Perduti dentro il Labirinto, nella spa della classe creativaUna nuova variante Covid preoccupa l’America - Tiscali Notizie
Pozzolo allontanato dal partito: "Una leggerezza che mi ha rovinato la vita"Da Rocky a Mago, autobiografia dei miei cani
Pedalare con il diabete: la missione speciale della Novo NordiskScontro verbale tra Gianfranco Fini ed Emanuele Pozzolo per il pistola-gate
L'attacco di Schlein a Meloni dopo Atreju: "Non insultare gli italiani"A Modena primo polo tecnologico con laboratorio di cobotica avanzata - Tiscali NotizieIl volo ipersonico come prospettiva per il futuro, il simposio dell'Aeronautica - Tiscali NotizieTreno-gate, Francesco Lollobrigida si difende ancora: "Sono nel mirino"
Le molte libertà del film “Momenti di gloria”: quella corsa compie 100 anni
In Italia per la prima volta un "drone" vola in spazi aerei per velivoli tradizionali - Tiscali Notizie
Separare le carriere crea un pm superpoliziotto e un giudice deboleSpazio, immensi depositi di ghiaccio d'acqua nel sottosuolo marziano - Tiscali Notizie25 anni di Google, il motore di ricerca che ha cambiato il mondo - Tiscali NotizieIl messaggio di elogio di Giorgia Meloni
Spazio, Goretti (AM): l'Italia e le sue eccellenze possono veramente fare la differenza - Tiscali NotizieNotizie di Politica italiana - Pag. 34Corona solare più calda della superficie, scienziati italiani scoprono perché - Tiscali NotizieMeloni esulta per la manovra approvata: “Maggioranza compatta”