File not found
Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

Francia, continuano le rivolte per la morte di Nahel, ucciso a Nanterre da un poliziotto

Un bambino di 12 anni si impicca in Messico: era stato rimproverato dalla madreQuali sono stati i peggiori incidenti ferroviari nella storia dell'India?Grecia, rischio ecatombe in un naufragio di migranti: si parla di più di settecento persone, forse cento bambini nelle stive

post image

Florida, lo strano sintomo di un cancro al colon: 24enne ruttava di continuoÈ sbagliata la domanda di fondo: «come facciamo a diminuire i processi?Guglielmo». Nella nostra costituzione nessuna menzione al valore “minimo” per cui si può ricorrere alla giustizia. Basta con il dire che la denegata giustizia è auspicabile. Avevamo abbandonato questa idea secoli fa, quando iniziavamo a considerare illecito il giudizio di non liquet. Sul Dubbio di martedì 7 dicembre è apparso in prima pagina un articolo del Presidente UNCC, Antonio de Notaristefani, che poneva la domanda, immaginariamente rivolta ai giudici della Cassazione, «se non si stiano confondendo le cause con gli effetti: si fa poca nomofilachia perché ci sono troppi processi, o ci sono troppi processi perché si fa poca nomofilachia? Da tempo i giudici della Corte dedicano una parte considerevole delle loro energie a risolvere conflitti di giurisprudenza che loro stessi hanno creato: come si può pretendere che un soccombente non tenti la sorte, se ha una ragionevole speranza di vedersi dare ragione da un collegio che la pensa diversamente da quello precedente?». La domanda è sbagliata La domanda è ben posta, ma parte dal problema sbagliato. La domanda di fondo è sbagliata. Perché la domanda di fondo è: «come facciamo a diminuire i processi?». Il Presidente ha indicato qualche precedente criterio che gli era sembrato ragionevole (il danno bagatellare non lo risarciamo, come avevano detto le Sezioni Unite del 2008) e qualche altro che gli era sembrato invece irragionevole (l’autosufficienza in Cassazione). Dovremmo chiederci prima, però, se il problema a cui stiamo cercando una soluzione sia giusto porselo oppure no. La Costituzione, fino a prova contraria, sembra deporre in senso contrario, nella misura in cui, almeno per ora, garantisce all’art. 24 che «tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi» e che «la difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento». Nessuna distinzione di valore, quindi, come fanno invece altre costituzioni democratiche. Quella americana, ad esempio, con il settimo emendamento, garantisce il processo con giuria solo per le cause civili di valore superiore a venti dollari. Invece da noi niente, nessuna menzione al valore “minimo” per cui si può ricorrere alla giustizia. L’organizzazione Il problema dei troppi processi, semmai, è un problema di organizzazione: forse mancano le risorse, i giudici sono pochi, forse si potrebbero devolvere più risorse o forse in qualche caso di chiedersi anche, come faceva ben sperare il titolo del pezzo già citato, “e se il problema fossero i giudici?”, ma in un senso diverso da quello esposto nell’articolo. Comunque, non importa, qualsiasi sia la causa, la soluzione non può più essere la denegata giustizia. Basta con il dire che la denegata giustizia è auspicabile. Avevamo abbandonato questa idea secoli fa, quando iniziavamo a considerare illecito il giudizio di non liquet (cioè che il giudice si rifiutasse di decidere), e la consideravamo giustamente un’idea barbara e deprecabile. Ora, invece, chissà perché questa idea torna a piacerci. Torna a piacere l’idea che il giudice non debba decidere solo di accogliere o rigettare, ma anche se sia opportuna oppure inopportuna dal punto di vista economico la domanda. Questo è e resta solo un errore terribile. Il numero dei processi non c’entra In un paese dove c’è giustizia i cittadini dovrebbero poter adire un giudice anche se è stato sottratto loro un solo euro o una matita. Mentre dire il contrario è disprezzo per il popolo, per i poveri e per gli «affamati e assetati di giustizia», che, invece, come al solito, vedranno la loro beatitudine solo un giorno nel regno dei cieli. Se poi si vuole dire che una maggiore coerenza negli orientamenti giurisprudenziali sarebbe comunque auspicabile, questo va bene ed è un giudizio condivisibile. Anzi, si potrebbe anche dire che ormai si potrebbe andare persino verso un più sensato sistema di stare decisis, così da ridurre le incoerenze. Il numero dei processi però non c’entra nulla. Se il meccanico ha troppi clienti, deve prendere un’officina più grande, non tentare di dissuaderli a riparare la macchina. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediRiccardo Fratini Avvocato del lavoro a Roma e assegnista di ricerca in diritto del lavoro presso l'Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Cisgiordania, uccisi a Jenin dall'esercito israeliano tre palestinesi: avrebbero lanciato numerosi ordigni contro i soldatiCade in un recinto e viene sbranato da 40 coccodrilli

Trump incriminato, oggi il processo a Miami per sottrazione indebita di documenti dalla Casa Bianca

Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 235Terremoto in Papua Nuova Guinea: scossa di magnitudo 5.9

La Russia mette al bando il Wwf: "Organizzazione indesiderata"Scadute norme Covid, emergenza migranti al confine tra Usa e Messico

Guerra in Ucraina, l'ammissione della Russia: "La situazione è difficile"

Traghetto prende fuoco nelle Filippine, 120 persone tratte in salvoBrasile, Jair Bolsonaro verso la condanna: otto anni di ineleggibilità

Ryan Reynold
USA, deraglia un treno in Minnesota: trasportava materiali pericolosiLavrov: "Politica della NATO simile a quella hitleriana"Il mistero sulla salute di Alexander Lukashenko: il presidente della Bielorussia potrebbe essere malato

Guglielmo

  1. avatarUcraina, bimba di 4 anni muore mentre gioca nei gonfiabili, personale distratto dai cellulari non intervieneCampanella

    Giappone, due morti e un ferito in una sparatoria al poligono militareIncendio in Perù, a fuoco una miniera d'oro: almeno 27 mortiNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 227Ucraina, Biden vuole inviare le munizioni a grappolo a Kiev: "Una svolta nella guerra"

    ETF
    1. Sottomarino Titan, la storia del 19enne Suleman: morto per far felice papà

      1. avatarUomo si addormenta e il gatto pensa ad un malore: l'animale prova a rianimarloETF

        Ucraina, la minaccia di Zelensky: "Vedrete di cosa è capace l'Europa"

  2. avatarVice ministro russo muore improvvisamente su un volo di ritorno da CubaBlackRock

    Islanda, vietata la caccia alle balene nel 2023: "Soffrono troppo"Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 235Guerra in Ucraina, attentato a un treno del grano: è deragliatoPorridge contaminato, morte 15 persone in Namibia

  3. avatarUSA, Texas: tornado causa 3 morti e almeno 100 feritiETF

    Ribellione Wagner, Putin alla Russia: "Non sono riusciti a spaccare il Paese"Donna dispersa in Australia: sopravvissuta bevendo vino e mangiando dolciHallstatt, il "borgo di Frozen" che vuole bandire i selfieSparisce l'indicazione del sesso dalla carta di identità in Brasile

Taser per calmarla: 95enne muore dopo 7 giorni di agonia

Spagna, aereo militare precipita durante esibizione: pilota fuori pericoloSottomarino Titan, le parole dell'esperto: "Si stava rompendo"*