File not found
Campanella

Emendamento al Dl Recovery, ecco cosa prevede e a quanto ammontano le multe

Quirinale, la variante Omicron porterà ad una conferma di Mattarella?Notizie di Politica italiana - Pag. 259Quirinale, Giuseppe Conte: "Non si può eleggere un Presidente della Repubblica di parte"

post image

Di Battista: "Di Maio pensa al potere personale, Conte doveva portare Belloni al voto"Il processo mediatico va a colpire non solo la presunzione di non colpevolezza del singolo indagato o imputato, ele Guglielmo ma anche – e non è cosa da poco – il libero convincimento della magistratura giudicante Cosa accomuna le indagini su uno dei più noti e recenti casi di cronaca,l’omicidio di Yara Gambirasio, la presunzione di innocenza (su cui proprio qualche giorno fa è stato approvato un decreto legislativo) e le “esigenze comunicative” della Procura? Lo scopriamo leggendo una recentissima ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Milano che, accogliendo la richiesta della Procura, ha disposto l’archiviazione per 16 giornalisti indagati per aver criticato, definendolo «taroccato» e «patacca», un video elaborato dai RIS di Parma nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Yara Gambirasio. Si tratta del famoso video – ampiamente diffuso da svariati programmi televisivi e non solo – che ritraeva un furgone bianco (o meglio, il furgone di Massimo Bossetti) girare nei pressi della palestra di Yara il giorno della sua scomparsa. A conferma della diffusione del video, si pensi ai seguenti titoli di giornali e telegiornali dell’epoca. IlTgLa7: «Yara, il furgone di Bossetti gira un’ora intorno alla palestra. Il nuovo pesante indizio che la Procura aggiunge all’accusa di omicidio per il muratore. Si aggrava la posizione dell’indagato, che aveva negato la sua presenza a quell’ora davanti alla palestra, se non di passaggio» (video paradossalmente ancora online) Repubblica: «Caso Yara, Carabinieri: il furgone ripreso poteva essere solo quello di Bossetti. È quanto precisano in una nota i Carabinieri». Il video fake Ebbene, dalla decisione del GIP del Tribunale di Milano si apprende una circostanza che era in realtà già emersa nel corso del procedimento (poi conclusosi con la condanna definitiva di Massimo Bossetti), ma che in pochi forse conoscono: quel video – che, lo si ripete, era stato volontariamente diffuso alla stampa come se fosse effettivamente riconducibile a chi in quel momento era solo un indagato – in realtà non ritraeva affatto il furgone di Bossetti, ma era stato creato ad hoc dopo essere stato «concordato con la Procura per esigenze comunicative». Anzi, per essere più precisi – questo è quello che è emerso dal dibattimento – «era stato concordato con la procura a fronte di pressanti e numerose richieste di chiarimenti e realizzato per esigenze di comunicazione; e poi è stato dato alla stampa». A seguito delle critiche ricevute da diversi giornalisti, il capo dei RIS di Parma li aveva querelati e da ciò era scaturito il procedimento penale per diffamazione, poi archiviato dal GIP di Milano. Il giudice, dopo aver ricordato come il video avesse uno scopo «dichiaratamente comunicativo e non probatorio» – non essendo stato depositato agli atti – svolge comunque interessanti considerazioni in merito al rispetto della presunzione di innocenza. Le critiche giornalistiche – che il giudice ha comunque ritenuto essere intervenute su «su un fatto obiettivo, di indubbio interesse pubblicistico e certamente non frutto di invenzione» – sono state ritenute ulteriormente giustificate dal «fondamentale principio della presunzione di innocenza dell'imputato che, anche in base alla direttiva UE oggetto di recente recepimento da parte dell'Italia, deve proteggere le persone indagate o imputate in procedimenti penali da sovraesposizioni mediatiche deliberatamente volte a presentarli all'opinione pubblica come colpevoli prima dell'accertamento processuale definitivo». Occorre proteggere gli indagati Ecco, è bene che tali parole rimangano ben scolpite nella mente di chi si occupa di giustizia e comunicazione: «Occorre proteggere le persone indagate o imputate in procedimenti penali da sovraesposizioni mediatiche deliberatamente volte a presentarli all'opinione pubblica come colpevoli prima dell'accertamento processuale definitivo». Quel video, infatti, era stato dapprima concordato, poi creato e, infine, diffuso alla stampa in un momento in cui Bossetti era un semplice indagato (ma poco sarebbe cambiato se fosse stato anche un imputato) al solo scopo di assecondare le «esigenze comunicative» della Procura; esigenze comunicative che – e i fatti lo dimostrano – sono state ritenute ben più importanti del diritto dell’indagato a non esser presentato come colpevole agli occhi dell’opinione pubblica. Diritto – si aggiunge – che assume una valenza ancora più significativa laddove il reato per cui si procede sia di competenza di una Corte di Assise, composta, come è noto, anche da giudici popolari. Le esigenze comunicative Quali esigenze comunicative avrebbero mai potuto giustificare la creazione di un video che rappresentava una situazione diversa da quella reale? Perché mai l’opinione pubblica – si presume prima e principale destinataria del video – è stata ritenuta tale da meritare la diffusione di un prodotto “fake” elaborato ad hoc? Quali «pressanti e numerose richieste di chiarimenti» andavano soddisfatte e perché si è ritenuto di farlo in questo modo? Il presentare, agli occhi dell’opinione pubblica, l’indagato come colpevole prima che la sua colpevolezza sia accertata in via definitiva è proprio una delle bad pratices che la direttiva sulla presunzione di innocenza vuole evitare. E forse, grazie al suo recente recepimento, questo rischio per il futuro potrà essere scongiurato (anche se si dovrà capire se le cose cambieranno per davvero oppure no). Nell’attesa di comprendere se e come il modo di comunicare da parte degli organi inquirenti potrà cambiare – saranno, ad esempio, limitate le conferenze stampa nonché, in generale, il rilascio di informazioni agli organi di stampa – è bene che la vicenda del video del furgone bianco di Bossetti rimanga, a futura memoria, come esempio perfetto delle prassi distorte cui può portare il cd. processo mediatico. Processo mediatico che, come si è già scritto più volte, va a colpire non solo la presunzione di non colpevolezza del singolo indagato o imputato, ma anche – e non è cosa da poco – il libero convincimento della magistratura giudicante, la quale, nel momento in cui sarà chiamata ad assumere le proprie determinazioni sulla responsabilità penale dell’indagato, dovrà essere libera di farlo senza il timore di scontentare le aspettative che, nel frattempo, si sono consolidate nell’opinione pubblica. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGuido Stampanoni Bassi Direttore di "Giurisprudenza penale"

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha avuto il Covid ed è guaritoCovid, Sileri: "Tamponi vanno fatti con logica, aumento contagi tra i bimbi ma niente dad"

Renzi: "Molti pensavano che avrei votato Casellati in cambio della presidenza del Senato"

Letizia Moratti candidata al Quirinale? FdI: “La nostra prima scelta è Berlusconi”Sondaggi Ipsos, Pd primo partito ma alle elezioni vincerebbe la coalizione del centrodestra

Draghi: "24,1 miliardi per 45 obiettivi del Pnrr"Nuove misure anti-Covid, Celotto: “È lockdown ai no vax, ci avviciniamo a obbligo vaccinale”

Quirinale, terminato l'incontro tra Mattarella e i Capigruppo: "Se serve ci sono"

Super Green Pass, Il Governo Draghi valuta un piano B: obbligo vaccino per tutti i lavoratoriMovimento 5 Stelle, Giuseppe Conte si rivolge agli italiani: "Il Governo deve fare la sua parte"

Ryan Reynold
Quirinale: Salvini verso la prova di forza per far eleggere Draghi e cambiare i ministri non graditiLa Paita contro il ministro Speranza: "Troppa lentezza nella dose booster"Pierpaolo Sileri: “Se vado ad una cena il tampone è inutile”

criptovalute

  1. avatarLa demenza servile della stampa che applaude Mario Draghi prima ancora che apra boccaMACD

    Mattarella bis al Quirinale, cosa succede dopo la rielezione: tappe e riti della tradizioneQuirinale, sondaggi politici dopo le elezioni: PD stabile al primo posto, Lega scende al 18,3%Covid, Costa: "Tamponi a chi ha solo due dosi di vaccino, ma siano gratis"Draghi convoca la cabina di regia a Palazzo Chigi per giovedì 23 dicembre

    1. Conferenza stampa di Draghi oggi alle 18: al centro obbligo vaccinale e scuole aperte

      1. avatarIl sondaggio di Pagnoncelli: 2 italiani su 3 favorevoli all'obbligo vaccinaletrading a breve termine

        Elezioni Quirinale, sarà Paolo Maddalena il candidato al Colle del Gruppo Misto

  2. avatarScuole, Bianchi: "Dal 10 gennaio si torna in presenza. Regioni possono disporre chiusure isolate"Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

    Caro bollette, Salvini: "Ho chiesto al ministro Franco un intervento di oltre 5 miliardi"Covid, Speranza firma nuova ordinanza: “Basterà il Green Pass per gli arrivi da UE”Lorenzoni (M5S): “I cartelli contro gli ebrei ci sono anche oggi contro i no vax”Carlo Nordio, chi è il candidato al Quirinale proposto da Fratelli d’Italia

  3. avatarGiorgia Meloni e il funerale del centrodestra: “Non c’è più e va ricostruito”investimenti

    Elezioni presidente della Repubblica, Meloni su Salvini: "Quello che ha fatto è folle"Roberta Metsola al Parlamento Europeo è la prova che una donna non vale l’altraElezione del Presidente della Repubblica, cosa sono le schede segnate?Berlusconi dà buca a Bruno Vespa: febbre o cautela in vista del Quirinale?

Quirinale, Renzi: "Saggio pensare ad un patto, sensato governo dei leader con Draghi al Colle"

Ipotesi di un partito No Vax e No Green Pass: quanto peserebbe secondo i sondaggisti?David Sassoli, oggi i funerali a Roma: l'ultimo saluto all'ex Presidente del Parlamento Europeo*