Sicilia, imprenditore in ospedale dopo aver visto la bolletta da 83 mila euroTragedia a Minerbe nell'azienda di famiglia, muore Andrea RielloCatania, arrestato ex assessore del comune e sospeso ex rettore
Cenate Sopra, incendio brucia il tetto di tre abitazioni. Nessun feritoLa produzione non è solo una minaccia per gli ecosistemi e la biodiversità,analisi tecnica ma anche per il clima. E dietro la lentezza del processo politico ci sono gli stessi interessi che fermano la transizione energetica: la plastica è il grande piano delle B dell’industria dei combustibili fossiliQuesta settimana parte a Ottawa, in Canada, il nuovo round dei negoziati Onu per arrivare a un accordo internazionale sulla plastica. Erano partiti quasi due anni fa in Kenya con ambizione e ottimismo, entrambe condizioni che sembrano essersi sgonfiate con il tempo.A guidare il nuovo round sarà il ministro canadese dell’Ambiente, Steven Guilbeault, che di recente ha provato a smuovere questo immobilismo. «Diversi paesi sembrano essersi dimenticati delle ambizioni originarie, cioè l’intenzione collettiva di un trattato che avesse armi per combattere l’inquinamento da plastica ed eliminarlo entro il 2040», ha detto Guilbeault in un’intervista a Climate Home.Questo accade nonostante quella contro la plastica sia una delle sfide ambientali con più consenso pubblico a supporto. Un sondaggio pubblicato nel report People vs Plastic di Greenpeace ha misurato che il sostegno internazionale ad azioni radicali è dell’82 per cento.Coalizione trasversaleGuilbeault non ha menzionato i paesi né gli interessi che si stanno opponendo a questo accordo. Ma tra i più ostili c’è una coalizione trasversale. Gli Stati Uniti hanno chiesto che il trattato non sia «legalmente vincolante», mentre tra gli oppositori più feroci ci sono l’Arabia Saudita, l’Iran e la Russia, che di recente si è opposta a «qualsiasi enfasi su misure restrittive alla produzione o al commercio di plastica», cioè le uniche che potrebbero avere un’efficacia su scala globale a un flusso da 400 milioni di tonnellate ogni anno, di cui solo il 9 per cento viene effettivamente riciclato.«Non ne usciremo riciclando» è il mantra dell’Agenzia ambiente dell’Onu che sta guidando il negoziato, ma è un’idea che non sembra fare presa sui paesi contrari all’accordo.La produzione di plastica non è solo una minaccia per gli ecosistemi e la biodiversità, ma anche per il clima, e dietro la lentezza del processo politico ci sono gli stessi interessi che fermano la transizione energetica: la plastica è il grande piano delle B dell’industria dei combustibili fossili.Il grande piano BSecondo un nuovo rapporto del Lawrence Berkeley National Laboratory, la plastica rappresenta il 12 per cento della domanda globale di petrolio e l’8,5 di quella di gas. Il risultato è che questo materiale compromette il clima quanto 600 centrali a carbone e rappresenta il 5 per cento delle emissioni globali di carbonio. Ed è un settore che oggi sta vivendo una traiettoria di crescita esponenziale: senza un trattato che fermi la produzione di plastica vergine, questa si troverà a raddoppiare o addirittura triplicare entro il 2050.A quel punto le emissioni di plastica nel 2050 sarebbero di 6,78 gigatonnellate, l’equivalente di 1.700 centrali a carbone. Se anche trovassimo il modo di avere una produzione elettrica interamente decarbonizzata entro la metà di questo secolo, l’aumento della materia plastica si troverebbe a vanificare molti di questi sforzi, consumando tra il 15 e il 19 per cento di tutto il nostro budget di carbonio a disposizione per rispettare l’accordo di Parigi. Oggi le bottiglie e le stoviglie di plastica sono uno dei principali ostacoli al rispetto degli impegni internazionali sul clima.In vista del negoziato di Ottawa, che prende il via domani, 23 aprile, anche un network di 160 istituti finanziari ha invitato i governi a creare le condizioni per avere questo accordo internazionale sulla plastica. Oggi la traiettoria di aumento della produzione è del 4 per cento ogni anno, per mettere l’economia circolare globale in linea con l’accordo di Parigi servirebbe, secondo i dati del Lawrence Berkeley National Laboratory, iniziare a ridurre la produzione del 12 per cento ogni anno, un risultato che può essere raggiunto solo con un trattato ambizioso e vincolante. Non solo l’accordo internazionale sulla plastica sarebbe il più importante in materia ambientale dai tempi dell'accordo di Parigi, ma ormai ne rappresenta anche una sua fondamentale integrazione per poter funzionare.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFerdinando CotugnoGiornalista. Napoletano, come talvolta capita, vive a Milano, per ora. Si occupa di clima, ambiente, ecologia, foreste. Per Domani cura la newsletter e il podcast Areale, ha un podcast sui boschi italiani, Ecotoni, sullo stesso argomento ha pubblicato il libro Italian Wood (Mondadori, 2020). È inoltre autore di Primavera ambientale. L’ultima rivoluzione per salvare la vita umana sulla Terra (Il Margine, 2022).
In una scuola del Salento si va senza zaino e sono aboliti i compiti a casaTorino, sbalzata da una giostra durante la festa del patrono: 49enne cade da 15 metri
Crollo di una palazzina nel sisma di Amatrice, assolto l'ex sindaco Pirozzi
Venezia, incendio nella storica fabbrica di bici BottecchiaBologna, ordigni bellici fatti esplodere: evacuazione per 5mila persone
Si indaga sulla morte dello chef veneto Albert CarolloCongedo mestruale per le dipendenti con ciclo doloroso: la decisione di un'azienda di Venezia
Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 766Si masturba sul treno davanti a una ragazza di 17 anni: denunciato un 27enne
Cerca di spingere la moglie giù dal balcone, poi si lancia e tenta il suicidio gettandosi dal ponteSalerno, Vittorio morto in un incidente: la procura ha riaperto l'inchiestaPrevisioni meteo, Giuliacci: "L’estate ha i giorni contati, dal 15 settembre freddo e pioggia"Pregliasco sul via alle mascherine: "Giusto, ma l'obbligo potrebbe tornare"
Precipita ultraleggero nel Mantovano, un morto e tre feriti
Ballerina cerca casa, commenti sessisti sotto l'annuncio: "Sembra porno, prova sulla Salaria"
Aereo perde i contatti radio durante il volo: decollano due caccia dell’AeronauticaSalerno, Vittorio morto in un incidente: la procura ha riaperto l'inchiestaMaltempo nelle Marche, la protesta dei sindaci: "Nessun avvertimento, solo un’allerta gialla"Previsioni meteo sabato 1 ottobre, in arrivo maltempo e temporali: allerta gialla in 11 regioni
Lo dice il report Iss: forte risalita di casi di Covid in età scolareRoberto Burioni: chiarimenti sui vaccini contro OmicronSalerno, Vittorio morto in un incidente: la procura ha riaperto l'inchiestaIncidente stradale a Ivrea, morto un ragazzo di 26 anni: fatale lo scontro con un'auto