File not found
Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

«Così si è arrivati al via libera su Maria Rosa Mistica di Fontanelle»

Auto e moto si scontrano: un ferito a Venegono Superiore - ilBustese.itIndustria varesina: produzione debole, pesa il quadro internazionale - ilBustese.itIl teologo don Nacci: «Meno clericalismo, più spazio alle donne»

post image

Harry Potter, l'Hogwarts Express dei babbani potrebbe sparire: «Sospeso il treno Jacobite»COMMENTA E CONDIVIDI «Che c’entra con me Carlo Acutis Guglielmo– dice Roberto del secondo anno di un liceo – io non vado a Messa da due anni, il rosario lo recita mia nonna per me, e comunque con tutta questa fede e bontà muore pure giovanissimo, perché?». Gli adolescenti sono i più “tosti”, i coetanei di Carlo quasi vent’anni dopo, cresciuti a pane e social network, alcuni già con idee abbastanza chiare sulla fede, la Chiesa e la religione, di solito non positive e al contrario rispetto alla sua testimonianza. Il rischio, in effetti, è che il futuro santo, pur vicino d’età ai ragazzi, possa apparire irraggiungibile concretamente, quando non si rischia ancor più di farne un santino, soprattutto se mostrato attraverso lo sguardo ammirato degli adulti. Dopo i due libri per adolescenti su padre Pino Puglisi e sul giudice Rosario Livatino, che avevano avuto un buon riscontro presso le scuole grazie ai temi della giustizia e della lotta alla mafia, quello sul beato Carlo Acutis dal titolo “Io e C@rlo”, edito come i precedenti da Paoline, sembrava destinato solo alle realtà ecclesiali. Del resto, navigare nella sua storia, è mettersi alla ricerca di Gesù verso cui Carlo sin da piccolo ha tracciato la rotta con le vele della fede, con il timone della Chiesa, con la mappa del Rosario. A 7 anni la Prima Comunione, la devozione all’Eucaristia «la mia autostrada per il cielo» e alla Madonna lo portavano quotidianamente a messa. Invece, così come il giovane prossimo santo, i suoi coetanei attuali mi hanno stupito! Dall’uscita un anno fa ad oggi, infatti, quasi ogni settimana ho avuto la gioia di incontrare studenti e docenti delle scuole primarie e secondarie italiane, la maggior parte delle quali statali, che hanno letto il libro. Mi piace ascoltare le loro domande e tra le prime c’è sempre: «Perché ha scritto questo libro?». Rispondo che è una bella storia e che le belle storie vanno raccontate! «Ma come può essere bella una vicenda in cui il protagonista muore prematuramente così giovane?», aggiunge qualcun altro. «Perché quei pochi anni sono stati vissuti intensamente, hanno lasciato un segno in quanti hanno incontrato Carlo, tanto che la sua storia ha superato i confini della sua città, del nostro Paese, raggiungendo ogni punto della Terra, e tornando indietro fino a qui, fino a noi». A questo punto chiedo io agli studenti come sia possibile tutto questo e ne segue di solito una pioggia di voci: «Era un bravo ragazzo, voleva bene a tutti, pregava Gesù e la Madonna, aiutava i poveri, aveva tanti amici, usava internet, era benestante ma restava umile, la sua famiglia credeva in lui…». I bambini di solito si lasciano andare con la fantasia e, spesso, grazie allo stimolo degli insegnanti presentano disegni ed elaborati originali frutto della lettura del libro, che reinterpretano in modo creativo. I preadolescenti sono pieni di domande, vogliono saperne di più, chiedono i minimi dettagli della vita, sanno mettermi in difficoltà citando persino pagina e rigo, ma ci sta questa sana curiosità. Qui viene in aiuto Ester, l’io del titolo del libro, coprotagonista nella finzione letteraria, cioè una ragazza come loro, che “incontra” Carlo per un compito assegnato dall’insegnante, facendo una ricerca online; un incontro inaspettato, quasi uno scontro all’inizio, si trasforma in un’amicizia virtuale e virtuosa tra adolescenti che, in un’età fatta d’incertezze e desideri, vivono questo tempo così complesso. Le sue paure, i suoi sogni, le difficoltà, le risorse, i problemi a casa, la forza degli amici, la scuola come noia, la musica come rifugio, il virtuale e il reale sullo stesso piano, il passato che non esiste, il presente da vivere, un futuro a cui meglio non pensare, li riportano con i piedi per terra, percorrendo un pezzo insieme a lei e avvicinandosi allo stesso tempo al beato. In questo modo Carlo pian piano diventa uno di loro, non per imposizione bensì per scelta, poiché un amico si sceglie e spesso ci viene presentato da altri, e la frequentazione permette di conoscerlo meglio ed apprezzare pure ciò che all’inizio sembrava più distante. «Mi piace – afferma Giulia della stessa seconda classe – che oltre a dedicarsi alla famiglia, alla scuola, agli amici, allo sport, agli animali domestici, ai viaggi, era sempre sorridente e aiutava i poveri, facendo spesso delle rinunzie e coinvolgendo gli amici. Tra le sue passioni c’erano la fotografia, i video e l’informatica, il web e dal mio punto di vista anche avere fede lo è. Io ammiro chi fa le cose che dice e chi crede in qualcosa o in Qualcuno!». Originale, umile, credente, connesso: queste le virtù di un giovane milanese “millennial”, ormai patrimonio dell’umanità e per molti un influencer, che si dedica a chi è in difficoltà, vive la fede nella sua pienezza senza esibizionismo, gode delle cose semplici, usa le nuove tecnologie a fin di bene, ama la natura, non rinuncia alle relazioni vere e mai banali.

Per non rinunciare all'allenamento (neanche d'estate) - ilBustese.itAutonomia, Emiliano impugna legge Calderoli davanti alla Consulta

Ubriaco in bici sul marciapiede incurante dei pedoni: denunciato a Legnano - ilBustese.it

Parrocchie e seminari: nessuna struttura resti un'isolaLa Voce di Iside di Claudia Conte riflette sulla solidarietà umana: «Il volontariato può essere antidoto al male di vivere»

Record negativo per l'affluenza alle europee: 49,69%Il villaggio del nonno di Heidi esiste davvero e si trova in Italia: il luogo fiabesco da visitare

L'azienda lo licenzia e non gli versa i Tfr, lui se la prende con un collega e gli stacca un orecchio a morsi: «È colpa tua»

Tutto esaurito per il cinema estivo a Villa Calcaterra. Cinque gli appuntamenti del mese di agosto - ilBustese.it«Dipendente cancella i debiti e torna a essere un papà libero» - ilBustese.it

Ryan Reynold
«Credenti? Mica tanto... Ma l’oratorio è casa nostra»Strage sul lavoro: 5 operai morti per le esalazioni. «Erano senza mascherine»Magrini risponde alle critiche: «Provincia solida con tante cose fatte. Eccole» - ilBustese.it

Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

  1. avatarDate, temi, iniziative e novità. Ecco come sarà l'Anno Santo del 2025Guglielmo

    Gallipoli, turismo in crisi: stabilimenti vuoti a metà luglio, meno 80% dei clienti. Il caso delle spiagge inaccessibili e la strategia del ComuneCosì la tecnologia e l'IA possono rendere il lavoro più sicuro«La mia scommessa di riconciliazione a Cipro, l'isola divisa in due»La petizione di Avvenire al Parlamento Ue: come aderire

      1. avatarFOTO & VIDEO L’ultimo tuffo di Tete è tra la sua gente: «Avete capito perché quando sono via mi manca casa?» - ilBustese.itETF

        Salone del libro Torino, Premio letterario Caccuri: Sigfrido Ranucci tra i finalisti

  2. avatarAutonomia, Pd: con 51mila firme Lombardia guida battaglia del NordGuglielmo

    Gabriel Soares mostra i muscoli: è medaglia d’argento nel doppio pesi leggeri - ilBustese.itPininfarina, Cda conferma Angori Ad e Morselli presidentePer adolescenti “erranti” una sosta che può cambiare la vitaMorto Paolo Portoghesi, l'architetto esponente del Postmodernismo aveva 92 anni: progettò la Grande Moschea di Roma

  3. avatarPeriferie e fragili, la casa che non c'è: «Con la fiducia facciamo comunità»BlackRock

    Attenti alle regole: quante stranezze per chi vuol guidare all'estero«Spes non confundit», il testo completoModa, eleganza e sport: il successo della sfilata Bottero Ski - ilBustese.itMilano, anche a giugno calano gli ingressi in Area B e Area C

La beatificazione di Chiara Corbella è più vicina: chiusa l'inchiesta diocesana

«Milioni di bambini nel mondo attendono una famiglia. Chi rema contro?»The Enervit Story, 70 anni di innovazione ed emozione: la presentazione del libro a Milano*