File not found
VOL

Caso Cospito, per Tajani è in corso un attacco allo stato italiano

Lavrov: «La Russia pronta a misure di deterrenza nucleare contro gli Stati Uniti»I profughi verso le macerie di Khan Younis. Israele smentisce progressi nei negoziatiEmilio Fede dopo l'assoluzione di Berlusconi: "Anche io vincitore morale"

post image

Arrestati due colonnelli ucraini, «pianificavano di uccidere Zelensky»Mitja Gialuz, riformapenaleèEconomista Italiano ordinario di procedura penale a Genova e membro della commissione Lattanzi che ha scritto la riforma, rifiuta le critiche di chi dice che chi ha scritto la riforma penale non conosce la vita vera dei processi nei tribunali La modifica della procedibilità di alcuni reati, diventati perseguibili a querela, ha prodotto uno scontro tra professori e magistrati. Mitja Gialuz, ordinario di procedura penale a Genova e membro della commissione Lattanzi che ha scritto la riforma rifiuta questa contrapposizione tra teoria e prassi giuridica e avverte il governo, che è è già intervenuto con alcuni correttivi: il rischio è quello di disallineamenti che rischiano di influenzare anche il raggiungimento degli obiettivi del Pnrr. E’ vero che i professori non conoscono il processo in concreto? I professori sono spesso anche avvocati e le aule di giustizia le frequentano. Però hanno il privilegio di guardare la mondo della giustizia in maniera indipendente, fuori da logiche corporative e di interessi. I professori che hanno lavorato alla Cartabia hanno preso atto, sulla spinta del vincolo esterno del Pnrr, di un sostanziale fallimento della giustizia penale e si sono interrogati su come correggere le storture di quello che è prima di tutto un servizio pubblico per i cittadini. La critica è stata anche che, basandosi sui dati, si siano scelti i reati sbagliati a cui cambiare la procedibilità, come le lesioni e il sequestro di persona. Per ridurre la domanda di giustizia esistono due strade. Una è la depenalizzazione in astratto e i dati ci dicono che i reati che più incidono nella prassi sono quelli sugli stupefacenti e quelli legati all’immigrazione. Ci sono le condizioni politiche oggi, o c’erano ieri nel governo Draghi, per depenalizzarli? No. Allora la via è stata quella della depenalizzazione in concreto, aumentando i reati perseguibili a querela e razionalizzando l’obbligatorietà dell’azione penale. Anche le modifiche all’obbligatorietà hanno provocato dibattito, ma per ora nessuna richiesta di modifica. Lo spero. L’introduzione dei criteri di priorità da parte del parlamento per l’obbligatorietà dell’azione penale serve a tutelare questo principio, rendendo però trasparenti e condivise le scelte che oggi i pubblici ministeri già sono costretti a compiere, perché il nostro sistema penale semplicemente non può sopportare un processo per ogni notizia di reato. Questa riforma potrà avere delle asimmetrie ma, per vederle davvero, bisogna prima farla funzionare. I magistrati avevano sollevato dubbi ex ante, mentre scrivevate la riforma? Non mi pare che il Csm abbia sollevato perplessità e nemmeno il parlamento. Quella della modifica della procedibilità non è stata una scelta dei professori ma del parlamento, che con legge delega ha indicato la direttiva chiara della estensione della perseguibilità a querela. Il ministro Carlo Nordio ha già presentato i correttivi in un disegno di legge governativo, riportando sotto la perseguibilità d’ufficio tutti i reati in caso di aggravante mafiosa. La vostra è stata una dimenticanza? Ha detto bene: tutti i reati, non solo quelli toccati dalla riforma. Noi non abbiamo dimenticato nulla, perché il problema di come gestire l’aggravante mafiosa si pone da quando è stata introdotta, all’inizio degli anni Novanta. La riforma è intervenuta sulla criminalità medio bassa e non sulla criminalità organizzata, mentre il recente intervento del governo tocca tutti i reati nel caso di questa aggravante. Sono alle porte altre modifiche, come quella sulla prescrizione. Mi sembra irragionevole introdurre la quarta riforma in cinque anni, anche perché creerebbe disallineamenti spaventosi, provocando enorme incertezza. Ora c’è un contemperamento ragionevole tra i diversi valori in gioco, lasciamo che la riforma produca effetti. Questi interventi potrebbero produrre problemi, visto che la riforma è stata studiata per incontrare gli obiettivi del Pnrr? Ogni modifica rischia di impattare sui fondi europei, per questo sarebbe meglio lasciar lavorare la riforma, monitorarla con attenzione e solo dopo intervenire con ragionevolezza. La riforma ha già prodotto effetti indiretti positivi ancor prima di entrare in vigore, perché ha sollecitato gli uffici giudiziari a modificare il modo di lavorare, anche grazie all’ufficio del processo. Il risultato è stato una diminuzione del disposition time del 15 per cento. È la dimostrazione che spesso sono più utili le modifiche organizzative, che i ritocchi processuali. Ma se si delegittima la riforma e passa il messaggio del liberi tutti, si ritornerà al passato e gli obiettivi rischiano di essere mancati. Il rischio è che ora i tecnici diventino il capro espiatorio degli errori, perché è più facile attaccare loro che i politici? Negli ultimi trent’anni, la giustizia penale è stata terreno di guerre di religione. Il governo Draghi ha affrontato la giustizia in modo laico e pragmatico, ragionando, come si fa in Europa, sui numeri con approfondimenti indipendenti. Ora sbaglierebbe la politica se volesse riappropriarsi delle bandierine ideologiche, dalla separazione delle carriere alle intercettazioni, che sono temi sicuramente importanti ma non prioritari per i processi che interessano i cittadini.   © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiulia Merlo

Nuovi lanci di cibo su Gaza. Blinken: «Esistono alternative all’invasione». Khamenei ospita il capo dell’ufficio politico di HamasHamas accetta un accordo per la tregua, Israele nega: non sono i termini concordati

Le condizioni Usa per un accordo, ultimatum di Netanyahu su Rafah

Il senato Usa approva un pacchetto di 95 miliardi a sostegno di Ucraina, Israele e TaiwanAlmeno 29 morti e 3 feriti gravi nell’incendio a Istanbul

Fuori dal Coro, Salvini sulla Rai: "In futuro potrebbe essere gratuita"Il piano della Bce per staccare le banche europee dalla Russia

Chi è Letizia Moratti: tutto sulla candidata alle Regionali

Chi è Sonia Pecorilli: tutto sulla candidata alle Regionali 2023Berlusconi su Zelensky: "Da Premier non sarei mai andato da lui"

Ryan Reynold
Il ritorno fra le rovine di Gaza: l’Idf non se n’è mai andatoRegionali 2023: quando si votaSuperbonus, il Governo convoca vertice con costruttori: domani il faccia a faccia

Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

  1. avatarAttentato a Fico, il premier slovacco è in pericolo di vita. Arrestato l’aggressoreMACD

    Caso Cospito: quali sono gli atti sensibili che il sottosegretario avrebbe divulgatoRegionali Lombardia, Moratti fuori dal Consiglio " Ma c'è spazio per nuova proposta politica"I piccoli donatori sono stufi, Trump e Biden corrono dai magnatiIsraele reagisce all’Iran: tutti minimizzano, anche gli ayatollah

      1. avatarCaso Cospito: sotto scorta i sottosegretari Ostellari e DelmastroProfessore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

        Berlusconi "surfa" il caso Cospito: "I nostri parlamentari lavorano meglio e di più"

  2. avatarMeloni ribadisce il no alle dimissioni di Donzelli e Delmastro: "Non ce n'è bisogno"Guglielmo

    Tunisia, la repressione di Saïed contro la società civile a difesa dei rifugiatiSalvini: "Stop alla vendita di monopattini se sono troppo veloci"Ucraina, Crosetto: "Mai avuto pregiudizi contro Mosca. Speravo diventasse alleata dell'Occidente"Meloni fa il punto sui primi 100 giorni di governo: “Spread in calo. Pronta ampia riforma della giustizia”

  3. avatarMeloni: Una procedura d'urgenza per contrastare la pericolosità della mafia"Campanella

    Elezioni regionali in Lombardia, il M5S crolla da 13 a 3 eletti. Metà dei consiglieri d’opposizione è del PdMandato d’arresto per Netanyahu. Per il procuratore della Cpi è come i capi di HamasMeloni: "Da RepowerEu forte contributo al Piano Mattei"Caso Cospito, Delmastro: a Donzelli nessuna rivelazione

Meloni dopo l'arresto di Messina Denaro: "Proporrò il 16 gennaio come giorno di festa"

Caso Cospito, Meloni: "Non spetta a me la decisione sul 41bis"Sigarette elettroniche, arriva la stretta del ministro Schillaci*