File not found
investimenti

Attacco hacker in Olanda, l'allarme degli esperti: "Mette in crisi la sicurezza del Paese"

G20 Ambiente a Napoli, c'è l'accordo. Cingolani: "Sarei stato più ambizioso"Miek Egberts morta in un incidente stradale: il figlio 18enne è in comaAfghanistan, il racconto dell'ex militare britannico: "Mia moglie evacuata su un aereo vuoto, scandaloso"

post image

Covid, la Francia è entrata nella quarta ondata della pandemia. Al via il pass sanitarioCOMMENTA E CONDIVIDI Spiega che non prega per lui. «Non ne ha bisogno perché sono certo che è andato dritto in Paradiso. Semmai io prego lui di pregare per me». Quella che ha legato a Benedetto XVI,Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock Vittorio Messori, 81 anni, notissimo giornalista e scrittore, a lungo firma di “Avvenire”, è la storia di una bella amicizia. Nata attorno a un progetto, quasi una “follia” professionale, e poi cresciuta nel tempo anche sotto il profilo più strettamente umano. Con il nastro della memoria torniamo agli anni 80 e a “Ipotesi su Gesù” il libro di Messori che solo in Italia vendette oltre un milione di copie. «Seppi che l’allora cardinale Joseph Ratzinger lo aveva letto e, bontà sua, gli era piaciuto. Io mi misi in testa di andarlo a trovare e di intervistarlo. Ricordo che quando lo dicevo tutti mi prendevano in giro».Non bisogna dimenticare infatti che Ratzinger era il prefetto dell’inaccessibile Congregazione per la dottrina della fede e che, oltre al ruolo, aveva fama di essere molto chiuso e pochissimo disponibile. «Vista l’impossibilità di riuscirci – continua Messori – sembrava ridicolo che avessi in testa anche solo l’idea di incontrarlo. Invece accettò di parlarmi».Il risultato fu una lunga intervista diventata il best seller mondiale “Rapporto sulla fede”. Ogni anno Ratzinger andava per due settimane a Bressanone in vacanza, si fa per dire, nel Seminario, che d’estate era vuoto di studenti. Lo raggiunsi lì e in quell’agosto del 1984 abbiamo parlato per tre giorni e tre notti. Eravamo solo noi e due suore tedesche che ci portavano da mangiare. Rimasi subito colpito dalla sua ingenuità, cioè il pensare che tutti fossero come lui, buoni e disponibili.Non è propriamente la descrizione di un rigido censore. Rispose a tutte le domande, anche le più imbarazzanti. E in modo diretto, senza giri di parole. Alla fine gli dissi che non avrei pubblicato nulla senza la sua autorizzazione e rimanemmo d’accordo che gli avrei presentato il testo in anteprima.Era evidente che, visto il contenuto, il libro avrebbe suscitato grandi contrasti. Dunque ci mettemmo d’accordo e gli portai il mio lavoro. Mi accolse con gentilezza aggiungendo però che quel giorno “era nei guai”. Doveva seguire dei professori di teologia arrivati dall’America. “Guardi che ci sono cose che deve controllare”, gli spiegai. E lui: facciamo così, mi lasci il testo e io lo farò vedere a un collaboratore.Fiducia totale insomma. Rimasi sbalordito, osservai che nel libro c’erano cose che avrebbero suscitato molte reazioni. “Warum” cioé “perché?” chiese in tedesco. Non immaginava quel che sarebbe successo.Il libro fu pubblicato dalle Edizioni Paoline nel 1985, provocando, come molti ricordano, reazioni assai “vivaci”. Si pensi solo all’invito di Ratzinger a riscoprire il “Vaticano II vero” o alle posizioni sulla teologia della liberazione. Per la prima volta come si disse allora nella presentazione del volume, uno degli uomini più autorevoli della Curia Romana denunciava con «scandalosa chiarezza» le radici della crisi che da vent’anni, dalla fine del Concilio, travagliava il cattolicesimo.Soprattutto accusarono Ratzinger di aver cambiato le sue prospettive, trasformandosi da “progressista” com’era apparso al Vaticano II in “conservatore”. Da uomo di “sinistra” a protagonista di un libro di “destra”, secondo categorie, dico io, assurde se applicate alla Chiesa.E lui come replicava?Con semplicità rispondeva che non era cambiato lui ma gli altri, che diceva le stesse cose dei tempi del Concilio.Grazie al libro tra voi è nata una forte amicizia. Sì, al punto che quando si è ritirato al convento Mater Ecclesiae, dopo circa un anno e mezzo dalla rinuncia mi fece chiamare perché voleva vedermi. Io fino ad allora non avevo voluto disturbarlo, per rispetto della sua scelta.Ovviamente andò subito a trovarlo. Sì, e quella volta mi sorprese perché lui che non era molto espansivo mi diede un abbraccino. E poi aggiunse una cosa che non ho dimenticato: “dottor Messori”, mi disse, l’ho chiamata perché avevo voglia di vederla ma, per favore, finché sarà qui, dimentichi di essere un giornalista.Un uomo riservato ma anche molto umano, insomma.E per niente carrierista. Anzi aggiungerei che chi lo accusava di avere cambiato prospettive per scalare posizioni in Vaticano diceva un’idiozia. Lui in realtà avrebbe voluto fare per tutta la vita il professore.Una vocazione da maestro. Gli piaceva studiare e insegnare. Invece, per obbedienza disse sì, a scelte che non avrebbe mai fatto. La prima sofferenza fu quando venne mandato da Paolo VI a guidare la Chiesa di Monaco e Frisinga. Rimase sbalordito e rattristato e cercò di spiegare al Papa che la cosa più utile per la Chiesa era che lui continuasse a fare il professore. Poi dovette accettare e probabilmente, pur mettendocela tutta, non fu un grande arcivescovo.La seconda grande obbedienza, mi sembra di capire, fu la nomina a prefetto della Dottrina della fede. Mi disse spesso che la cosa più dolorosa era controllare il lavoro dei suoi colleghi teologi». Tanto che cercò di “sganciarsi”, se cosa si può dire. «Per tre volte chiese a Giovanni Paolo II il permesso di dimettersi. Voleva tornare dai suoi studenti e all’Università, ma il Papa gli disse sempre no.Poi arrivò l’elezione a Papa.E mi disse, pur senza rivelarmi nulla di importante, che quando il suo nome cominciò a circolare in Conclave cercò di resistere».In ogni caso accettò.È stato un uomo di grande obbedienza, che, magari con sofferenza, ha sempre cercato di fare al meglio le cose che gli venivano chieste.Un uomo di profonda spiritualità. Certamente, e di grande preghiera. Glielo dicevo prima, non ho pianto quand’è morto, pur soffrendo, e non prego per lui perché è certamente in Paradiso.Emerge un quadro di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI molto distante dalla figura arcigna che molti gli hanno attribuito. È stata la persona più buona che abbia mai conosciuto. E anche la più disponibile. Quando, da prefetto della Dottrina della fede, al mattino presto andava a piedi da casa in ufficio si fermava delle mezz’ora a parlare con la gente che lo fermava per strada. Senza preoccuparsi se chi aveva davanti era un grande o un “piccolo”. E magari la notte prima non aveva dormito per lavorare.Ma se lei dovesse dire qual è la più grande eredità lasciata da papa Ratzinger? Direi la certezza che Cristo è davvero il Figlio di Dio. Lui, per così dire “andava al centro”. Non aveva esitazioni sulla verità del Vangelo. Io spero che presto sia fatto santo.

Palazzo crollato a Miami trovato vivo il gatto BinxIncendio ad un gasdotto sottomarino nel Golfo del Messico: si temono rischi ambientali

Giornalista ucciso in Messico, aveva 47 anni: è il secondo in meno di una settimana

Germania, forte tempesta: presunto tornado si abbatte sul distretto settentrionaleRegno Unito, Johnson dice stop alle restrizioni anti-covid: niente più mascherine e distanziamento

Brasile, 51enne va a fare la pipì in mare: ucciso da uno squaloLituania, jet russo invade lo spazio aereo durante la visita del premier spagnolo Sanchez

Lituania, jet russo invade lo spazio aereo durante la visita del premier spagnolo Sanchez

Andrew Cuomo rassegna le dimissioni: il governatore di New York è accusato di molestie sessualiAlaska, aereo da turismo precipita: morto il pilota e i cinque passeggeri

Ryan Reynold
Migranti, 43 annegati in un naufragio nelle acque tunisine: venivano dalla LibiaInghilterra, ragazzina di 15 anni trascinata in mare e violentata da un 17enne sconosciutoCovid, Oms: "Forte possibilità che emergano varianti più pericolose"

Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

  1. avatarIncendi in Grecia, le fiamme avanzano verso Atene e minacciano le abitazioniProfessore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

    La Cina conferma la condanna a morte ad un cittadino canadese per traffico di drogaRegno Unito, Johnson dice stop alle restrizioni anti-covid: niente più mascherine e distanziamentoAfghanistan, l'ex Presidente Ghani alla Nazione: "Tornerò presto"Covid, BioNTech: “Necessaria terza dose a distanza di 6-12 mesi dal primo ciclo vaccinale”

    1. Afghanistan, cittadini in fuga bloccati all'aeroporto di Kabul

      1. avatarSpagna, a Ibiza arrivano i detective anti-movida per contrastare l'organizzazione di Party illegaliETF

        Usa, il vescovo Jeffrey Burrill si dimette dopo essere stato rintracciato su Grindr

  2. avatarTokyo, uomo accoltella 10 persone su un treno pendolari: arrestatoGuglielmo

    Tunisia, la variante Delta del covid fa paura: altri lockdown nel paeseLaboratorio di Wuhan, l’Oms sollecita un’indagine “senza politica”Covid, nuove restrizioni in Francia: per entrare nel Paese, test negativo nelle ultime 24 oreOlimpiadi di Tokyo a porte chiuse: l'ipotesi del Premier dopo l'aumento dei contagi

  3. avatarCovid, in Germania è iniziata la quarta ondata della pandemia: lo afferma il Robert Kock InstitutVOL

    Brasile, consegna a domicilio da incubo: Ferrari SF90 da oltre un milione di euro cade dal camionFrancia, 1.500 euro a chi compra una bici elettrica al posto della vecchia autoVariante Delta, Fauci: "La prossima mutazione potrebbe essere più grave, sarebbero guai"Covid, quasi 52mila contagi in 24 ore nel Regno Unito. La Spagna si tinge di rosso

Francia, necessario il Green Pass per salire sulla Torre Eiffel

Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 659Covid, quasi 52mila contagi in 24 ore nel Regno Unito. La Spagna si tinge di rosso*