La polizia lo trova morto in casa dove aveva 124 serpentiLascia lavoro da 200mila sterline l'anno per inseguire i suoi sogniEsplosione in un appartamento in Belgio, ipotesi fuga di gas: 4 morti
USA, incendio a Philadelphia: West Tower dilaniata dalle fiammeLa cattura e stoccaggio della CO2 sta diventando uno dei temi più controversi della COP28. È una tecnologia dalle prospettive incerte e i costi sarebbero ingestibili per aziende e consumatori. E c’è il rischio che diventi una delle principali soluzioni dell’industria oil and gas per conservare il proprio status quoA Dubai oggi c'è il tradizionale giorno di riposo di metà conferenza del clima: ventiquattro ore per lasciar sedimentare i conflitti,Campanella allentare le tensioni e soprattutto dormire. I negoziati stanno già sforando nella notte, circolano le prime bozze di accordo e sono così piene di note e aggiunte da essere ingovernabili.Si litiga su tutto, come prevedibile. Quei testi sono l'osservatorio migliore per provare a intravedere i possibili esiti della COP28, proprio mentre il 2023 è stato confermato dall’Osservatorio Copernicus come anno più caldo da quando abbiamo i dati.A Dubai non si discute solo sul phase-out, l'uscita dai combustibili fossili, ma anche su che tipo di phase-out. Una delle questioni più delicate è che ruolo dare alla tecnologia più controversa di tutta la transizione, molto più del nucleare: la cattura e stoccaggio della CO2, in breve CCS, sistemi che assorbono la CO2 dagli impianti fossili per conservarla in depositi sotterranei a lungo termine.«Unabated» è l'aggettivo più dibattuto della COP. Se nel testo finale ci sarà questa parola, tutto lascia prevedere che si scatenerà una delle più imprevedibili corse industriali della storia: in questo scenario i paesi avranno deciso di rinunciare solo al carbone, petrolio e gas di cui non riusciamo a catturare la CO2, creando una scappatoia colossale per l'industria dei combustibili fossili.Promesse e realtàIl problema è che oggi la cattura e stoccaggio della CO2 è al massimo un'ipotesi, e quindi al COP28 c'è il concreto rischio che il compromesso finale sia un'idea di transizione con al centro una tecnologia che non siamo stati ancora in grado di sviluppare su scala, nonostante decenni di ricerca. Secondo l'analisi del centro studi Ecco, nel mondo ci sono 40 impianti commerciali di CCS, catturano lo 0,12% delle emissioni globali. Siamo arrivati a 6,4 miliardi di dollari di investimento l'anno in CCS per raccogliere le briciole.L'analista Ed King ha paragonato la cattura e stoccaggio della CO2 alla nazionale di calcio dell’Inghilterra, «grandi promesse, sembra chissà che e poi ti delude sempre più sul bello». Il direttore dell'Agenzia internazionale dell'energia è più netto: «L'uso intenso della CCS per gli scenari di decarbonizzazione è una fantasia».Costi esorbitantiLa possibilità che la cattura e stoccaggio di CO2 funzioni su scala è ancora tutta da verificare, ma ha già tanti sostenitori: tutti i paesi petroliferi, compresi gli Stati Uniti. Una certezza c'è: affidarci alla cattura e stoccaggio della CO2 rischia di essere una prospettiva incredibilmente costosa per consumatori e aziende e di rappresentare l'avvio a uno dei più grandi business di sempre per l'industria oil&gas.In questi giorni è uscito uno studio della Oxford University sul fatto che una transizione con uso massiccio della CO2 fino al 2050 costerebbe 32mila miliardi di dollari in più che una transizione focalizzata su rinnovabili, elettrificazione ed efficienza.C'è un altro problema: non sappiamo a che condizioni stabilire che le emissioni sono state catturate e la tecnologia funziona. Diversi paesi e analisti chiedono che, nel caso ci si affidi alla CCS, lo si faccia con parametri precisi.Come spiega un report di Carbon Brief, il rischio è che si considerino abbattute e assorbite le emissioni di una centrale a gas anche quando l'impianto ne assorbe solo il 10%. E se l'impianto ne cattura solo la metà? È ammesso o non ammesso? Nessuno lo sa. C'è il rischio che un uso estensivo combinato a criteri morbidi apra la porta ad altri decenni di emissioni incontrollate, inseguendo un rimedio tecnologico inefficace o costoso o entrambe le cose.La ministra spagnolaA COP28 sta emergendo la forte la figura di Teresa Ribera, ministra della transizione ecologica spagnola, figura centrale di come l'Europa giocherà la sua partita nei giorni finali del negoziato, e non solo perché la Spagna ha la presidenza di turno della UE.Ribera parla tre lingue, è una profonda conoscitrice delle questioni del clima e affiancherà il commissario al clima Hoekstra nella difesa della posizione europea, che oggi Ribera ha ribadito con chiarezza: «Vogliamo che la cattura e stoccaggio della CO2 sia usata solo nei settori dove è necessaria, in quelli al momento impossibili da decarbonizzare. Non vogliamo sprecare risorse lì dove non è necessario».Ribera si riferisce alle industrie pesanti, la produzione di cemento, acciaio, alluminio. Sarebbe una quota minima di uso, per settori che possiamo decarbonizzare negli anni '30 e '40 di questo secolo, quando la tecnologia potrebbe essere più matura e pronta.Opportunità e rischiLa COP28 è anche questo: il negoziato politico per rifondare le basi della rivoluzione industriale, dopo la scoperta che le tecnologie di quella attuale stanno destabilizzando la vita sul pianeta. Uno degli elementi di questa nuova rivoluzione industriale è la tecnologia di cattura e stoccaggio della CO2.I due modelli in gioco sono uso minimo, lì dove è proprio necessario prendersi questo rischio, oppure uso ampio e indiscriminato, che spalancherebbe opportunità enormi per petrostati e aziende oil&gas e rischi enormi per il pianeta.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFerdinando CotugnoGiornalista. Napoletano, come talvolta capita, vive a Milano, per ora. Si occupa di clima, ambiente, ecologia, foreste. Per Domani cura la newsletter Areale, ha un podcast sui boschi italiani, Ecotoni, sullo stesso argomento ha pubblicato il libro Italian Wood (Mondadori, 2020). È inoltre autore di Primavera ambientale. L’ultima rivoluzione per salvare la vita umana sulla Terra (Il Margine, 2022).
Orrore in Spagna, 15enne di Elche uccide tutta la sua famigliaFrancia, ministro della Salute Olivier Véran positivo al Covid
Covid in Germania, nuovo boom di contagi: picco di oltre 80mila casi in un giorno
Scorpacciata all’all you can eat, si sente male e finisce in ospedaleCoppia si sposa dopo essere rimasta bloccata in casa insieme per il lockdown al secondo appuntamento
Variante Omicron in Belgio: nuova versione, sfugge al sistema immunitarioNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 567
Brunei, la figlia del sultano sposa un impiegato: una storia da favolaTsunami a Tonga, falegname disabile sopravvissuto perché portato dalle onde su un'altra isola
Tutti i semafori rossi per far rispettare il lockdown: la strategia di una città in CinaLockdown a Samoa e Kiribati: Covid dilaga anche nelle isole del PacificoKiribati, primi contagi anche sull'isola: fino ad ora era stata Covid freePaolo Moroni ucciso in Olanda, la Farnesina avvisa la famiglia: indagini in corso
Migranti, 12 persone morte di freddo al confine tra Grecia e Turchia
Aumentano i casi in India e a New Delhi torna il coprifuoco nei fine settimana
Pensava di soffrire di calcoli renali ma va in ospedale e partorisce un bambinoMessico, torturate, uccise e fatte a pezzi perché lesbiche: lasciano tre figliI gatti amano le antenne Starlink, usate come cucce quando in modalità Snow meltTsitsipas attacca Djokovic: "Fa passare gli altri tennisti per idioti"
Uccide la madre, ne nasconde il corpo e ne inscena il suicidio con una letteraGuidava da più di 70 anni senza patente ed assicurazione: fermato dalla poliziaCoppa Africa, ressa allo stadio per la partita fra Camerun e Comore: 8 mortiCovid in Gran Bretagna, l'Oms: "La fine della pandemia non sembra lontana"