File not found
VOL

Mosca, scambio detenuti e negoziati Ucraina cose diverse - Tiscali Notizie

L'oroscopo della settimana dal 29 luglio al 4 agosto: brutte notizie per questo segnoAgenzia delle Entrate, come funziona I24? Tutto quello che c'è da sapereL’isola nata in una settimana: la natura in Giappone aveva fretta

post image

Aeroporti bloccati e voli cancellati: vacanze a rischio per milioni di personeI pochi dati esistenti dimostrano che è falso che il giudice sia appiattito sul pm: circa la metà dei processi in dibattimento con rito ordinario e addirittura i due terzi per le opposizioni a decreto penale di condanna finisce con una pronuncia di assoluzione o di non luogo a procedere. Separando le carriere esalteremmo una deriva con pm che mostrano una crescente insofferenza al controllo del giudice: avremmo un giudice più debole a fronte di un pm che impersonificherà la volontà punitiva di una società sempre più incattivita. Questo scenario sarebbe garantista?BlackRock A me sembra esattamente il contrario. Interventi sono necessari ma devono andare in una direzione radicalmente opposta, quella di unire e non di separare.   Continuiamo ad inseguire parole magiche d’un tratto capaci di risolvere i problemi che da decenni affliggono il nostro sistema. Uno di questi è la riforma della giustizia, su cui in astratto nessuno può dirsi contrario, ma che quando viene declinata in concreto dimostra troppe volte o la sua modestia o la sua valenza fondamentalmente ideologica e propagandistica. Si dimentica che negli ultimi quindici anni abbiamo avuto una complessiva riforma ordinamentale con i decreti legislativi del Ministro Castelli del 2005 e del 2006 (solo parzialmente modificati dal Ministro Mastella), la riforma della giustizia appunto. Riforma che però non è stata evidentemente risolutiva se oggi ci troviamo di nuovo a dover riaffrontare il problema. Ed anzi a dover rimediare ad alcuni drammatici effetti che proprio quella riforma ha innescato quali i rapporti di potere personalistici all’interno del Csm e il carrierismo nella magistratura. La realtà è che quando si parla di riforma della giustizia in generale ci si riferisce ad intervenire su due settori quali l’ordinamento giudiziario e le regole processuali, che sono importanti, ma che non sono determinanti, dovendosi invece affrontare anche le modalità organizzative, le priorità nell’investire risorse, le pratiche e la governance degli uffici giudiziari. Il problema è che è molto più facile lanciare parole magiche con la pretesa che di per sé risolvano i problemi, rispetto ad affrontarli in concreto con pazienza, umiltà e conoscenza della realtà degli uffici giudiziari e dell’avvocatura. Servono (anche) riforme normative, ma soprattutto investimenti mirati, interventi organizzativi, formazione e accompagnamento allo change management. Nulla è di per sé risolutivo, bisogna operare su più canali con una visione complessiva ed una strategia condivisa. Separazione delle carriere La separazione delle carriere è uno dei mantra che viene spesso presentato come risolutivo di alcuni dei mali della giustizia, ma che in realtà rischia di essere un poderoso boomerang con effetti del tutto opposti a quelli che almeno alcuni dei proponenti si propongono. Ci viene raccontato, spesso in buonissima fede, che con la separazione delle carriere tra giudicanti e requirenti il giudice verrebbe liberato da ogni legame con il pm e ciò lo renderebbe più libero e indipendente di decidere. Ciò come se oggi i giudici fossero condizionati dall’operato dei pm. I pochi dati esistenti dimostrano come la vulgata di un giudice appiattito sulle richieste del pm sia del tutto falsa: circa la metà dei processi in dibattimento con rito ordinario (il 50,5 per cento) e addirittura i due terzi per le opposizioni a decreto penale di condanna (67,1 per cento) finisce con una pronuncia di assoluzione o di non luogo a procedere. (Fonte Relazione per l‘inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2021 del Presidente della Corte di Cassazione Pietro Curzio). E i pochissimi dati relativi all’accoglimento o rigetto delle richieste di misure cautelari da parte dei Gip parlavano di circa un quarto delle richieste non accolte (fonte Bilancio Sociale del Tribunale di Milano 2013). Il rischio del pm superpoliziotto La realtà è diversa: separando le carriere esalteremmo una deriva di cui abbiamo già qualche sintomo con pm che mostrano una crescente insofferenza al controllo del giudice ed un’enfatizzazione del momento delle indagini preliminari e delle ipotesi accusatorie. Avremmo un giudice più debole a fronte di un pm che impersonificherà la volontà punitiva di una società sempre più incattivita. Non dobbiamo illuderci: il rischio è di produrre un pm superpoliziotto, molto più forte del giudice, soggetto ai richiami dell’allarme sociale e alle pressioni dell’opinione pubblica, attento più al risultato da perseguire che alle garanzie. Se a questo uniamo il perverso connubio che si può facilmente creare tra prospettazioni accusatorie, mass media e social arriveremmo ad un pm potentissimo e sostanzialmente incontrollabile. Nessuno oggi ha il coraggio di augurarsi un pm sottoposto all’esecutivo, ma se si imbocca questa strada è facile preconizzare che nel giro di pochi anni questo passaggio sarebbe auspicato da molti, in modo da non avere un organo sostanzialmente incontrollabile. No alla gerarchizzazione Non è neppure pensabile di risolvere il tutto con una forte gerarchizzazione verticale in capo al Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione per poi scendere ai Procuratori Generali presso le Corti di Appello, per arrivare ai Procuratori della Repubblica e ai singoli sostituti. Sarebbe una sorta di militarizzazione che, come ci insegna l’esperienza di questi anni, che già hanno visto una forte gerarchizzazione degli uffici (comunque autonomi), si rivelerebbe fallimentare. Un’autonomia del singolo pm nella gestione della fase delle indagini, ed ancora più dell’udienza, è inevitabile. Il ruolo del procuratore, necessario per assicurare una uniformità di indirizzo dell’Ufficio, può essere efficace e porta risultati solo quando si basa su scelte trasparenti e condivise e non con mere imposizioni. Questo scenario sarebbe garantista? A me sembra esattamente il contrario. Interventi sono necessari ma devono andare in una direzione radicalmente opposta, quella di unire e non di separare.   Formazione e coordinamento A partire dalla formazione che deve essere comune e unitaria per tutti coloro che aspirano a professioni giuridiche (tramite nuove Scuole di specializzazione comuni a numero chiuso obbligatorie come era previsto in origine o attraverso un V anno di università a numero chiuso destinato unicamente a chi voglia accedere a professioni giuridiche) per creare un’osmosi ed una cultura comune. E poi un forte coordinamento tra procure e tribunali, con l’interlocuzione dell’avvocatura, per far sì che i progetti organizzativi di Procure e Tribunali (le tabelle), non si muovano su piani distinti, ma siano un unico progetto coordinato e sinergico che sia compatibile con le risorse esistenti, con le esigenze dei territori, capace di fare i conti con continuità e trasparenza con risultati ed esiti.     © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediClaudio Castelli Presidente della Corte d'appello di Brescia

L'euro è in rialzo sul dollaro a 1,0807 in avvio di giornata - Tiscali NotizieIl presidente americano Joe Biden non sarà presente alla Cop28 di Dubai

Minsk, 'Biden usa scambio prigionieri per pompare sua autorità' - Tiscali Notizie

Strage Bologna, Fontana: passato che mi auguro non ritorni più - Tiscali NotizieIndustria, Istat: a giugno +0,5% su mese e -2,6% su anno - Tiscali Notizie

Scambio di prigionieri USA-Russia: vi è anche un reporterIl nuovo rapporto Onu mostra quanto stiamo sottovalutando l'adattamento al clima che cambia

Una tempesta solare di 14mila anni fa può darci alcune lezioni per il futuro

Parigi 2024, Meloni vede presidente Cio, tra i temi equità nelle gare - Tiscali NotizieDiscesa libera sul ghiacciaio tra Zermatt e Cervinia: lo sci chiude gli occhi sulla crisi climatica

Ryan Reynold
Industria, Istat: a giugno +0,5% su mese e -2,6% su anno - Tiscali NotizieStrage Bologna, Piantedosi: rifiuto a fascismo e totalitarismo - Tiscali NotizieSupereremo la soglia del grado e mezzo. Nel 2024 ci sarà un test dell’Apocalisse

VOL

  1. avatarFiglio adolescente salva la madre dal suicidio: sopravvissuta grazie al guinzaglioMACD

    I 3 latitanti più ricercati d'ItaliaCosa è legittimo aspettarsi dalla Cop28 di DubaiRottamazione quater, arriva la proroga della quinta rata: i debiti inclusiIncidente a Milano, furgone travolge quattro pedoni: morto un uomo

      1. avatarCop28, la sconfitta dei negazionisti e la figuraccia del governoBlackRock Italia

        L'Agenzia internazionale per l’energia svela tutte le ipocrisie del settore oil&gas in vista di Cop28

  2. avatarLa Legge in Pillole: come vestirsi per andare in tribunaleanalisi tecnica

    Elon Musk prende posizione dopo il match Khelif-Carini: il commento su X«L’emiro si è tolto i guanti». La proposta irricevibile di al Jaber non prevede il phase-out dei combustibili fossiliBorsa: l'Asia chiude in calo tra trimestrali e tassi - Tiscali NotizieUna fondazione per “decarbonizzare” il trasporto aereo entro il 2050

  3. avatarI veti incrociati di Putin. La conferenza 2024 sul clima non riesce a trovare una sedecriptovalute

    Strage Bologna, Mattarella: eversione neofascista aggredì nostra libertà - Tiscali NotizieLe stelle impazzite metteranno a rischio l’esistenza della Terra?La moda veloce viaggia in aereo e così inquina il pianeta: il caso Inditex (Zara)Piazza Affari apre con nuovo tonfo (-2%) trascinato da titoli banche - Tiscali Notizie

    VOL

Colombia, Brasile e Iraq, le tracce di tre paesi per capire le contraddizioni della Cop

Supereremo la soglia del grado e mezzo. Nel 2024 ci sarà un test dell’ApocalisseMosca, scambio detenuti e negoziati Ucraina cose diverse - Tiscali Notizie*