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Palazzo Chigi ai ministri, Meloni è “il Presidente”. Poi la precisazione: “Chiamatemi pure Giorgia”Una mostra fotografica sulla pace ospitata dalla Nunziatura di Yaoundé (© Nunziatura apostolica Camerun) Monsignor Josè A. Bettencourt presenta la mostra ospitata in Nunziatura (© Nunziatura apostolica Camerun) Visita alla mostra "Planting Peace" (© Nunziatura apostolica Camerun) MONDO mostra pace Camerun nunzio apostolico ordini religiosi scuola e università bambini Camerun,Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock in Nunziatura una mostra permanente per "piantare la pace" nei cuori La Rappresentanza pontificia a Yaoundé è una casa di pace, il luogo più adatto per ospitare una mostra fotografica che intende dare forza al desiderio della gente di un futuro in cui poter vivere insieme in armonia. Realizzata dalla visual storyteller, Emily Pinna, dà visibilità all'impegno dei padri Scolopi che nel Paese africano portano avanti una grande opera di educazione di bambini e comunità alla convivenza pacifica Adriana Masotti - Città del Vaticano Una mostra fotografica per educare alla pace: è quella che la Nunziatura Apostolica a Yaoundé, in Camerun, ospita dal 13 luglio scorso. S’intitola "Planting Peace", piantare la pace. Curata dalla visual storyteller, Emily Pinna, che vive nella capitale camerunese e lavora nelle regioni dell’Africa Centrale e Occidentale, è consulente di diverse organizzazioni delle Nazioni Unite, ma anche di Ong, di piccole e grandi imprese, la mostra presenta i risultati di un workshop promosso nelle scuole gestite dai padri Scolopi che nel Paese perseguono una missione precisa: seminare semi di pace, educazione, compassione e progresso all’interno delle comunità. Perché l'esposizione in Nunziatura Interessante il motivo della scelta della sede della Nunziatura per l’esposizione che deriva da una convinzione che lo stesso monsignor Josè A. Bettencourt, nunzio in Camerun e Guinea Equatoriale, spiega sottolineando il suo ruolo di servizio. “La Nunziatura è una casa aperta dove le persone possono incontrarsi, un ponte tra cattolici e musulmani, protestanti e cattolici, e tra i leader della società civile, accademica e culturale, per creare un ambiente di pace e di cooperazione”. “La Chiesa - afferma da parte sua Emily Pinna intervistata a Yaoundé dalla giornalista Liliane Mugombozi - ha un ruolo neutro, non sta da una parte o dall’altra in questo conflitto in corso nel Paese e quindi è abilitata a proporre il messaggio universale della pace di cui il mondo ha disperatamente bisogno”. La mostra ospitata in Nunziatura (foto Nunziatura apostolica Camerun) L'impegno dei padri Scolopi per l'educazione alla pace Per la fotografa è importante utilizzare il potere dell’immagine e della storia che essa racconta per creare un legame tra un progetto e la gente. Evocando emozioni come l’empatia, chi guarda si sente legato ad una storia e quindi spinto ad impegnarsi. “Le scuole dei padri Scolopi in Camerun – spiega Pinna - sono anche un luogo di accoglienza per i bambini i cui genitori sono fuggiti dalle zone di conflitto armato, quindi un luogo privilegiato per riuscire a piantare il seme della pace nel cuore dei piccoli traumatizzati dalla violenza, rafforzare la loro resilienza e fare crescere in loro la consapevolezza del valore della pace”. E ricorda che quando ha visto il loro grande lavoro di peace building attraverso l’educazione, si è detta: “bisogna fare qualcosa”. Da qui la proposta, accolta dai padri Scolopi, di far conoscere il loro impegno alla comunità nazionale ed internazionale attraverso una mostra fotografica e la disponibilità del nunzio di ospitarla in modo permanente nella "sua" casa. Il nunzio Josè A. Bettencourt, Emily Pinna e padre Peter Afoukeze (foto Nunziatura apostolica Camerun) La "Pianta della Pace " in Camerun La curatrice delle opere esposte parla del suo desiderio di lavorare anche per altri progetti di coesione sociale per “piantare la pace”. Intanto per questa campagna ha sviluppato un nuovo logo con il ramo dell’albero della pace. “In Camerun – spiega - cresce una pianta che prende il nome di Pianta della Pace che per la gente di qui ha un valore culturale, spirituale e simbolico, è una metafora di riconciliazione e di unità. Piantando o esponendo le "Piante della Pace" – prosegue Emily Pinna - le persone e le comunità esprimono il loro desiderio di pacificazione e di comprensione reciproca e la speranza di un futuro libero da conflitti”. In visita alla mostra "Planting Peace" (foto Nunziatura apostolica Camerun) Dare forza al desiderio di un futuro senza conflitti L’obiettivo della mostra è dunque dare visibilità e forza a questa aspirazione. Leggendo nelle foto con i volti dei bambini ciò che i piccoli scrivono della pace, fa notare Pinna, ci si rende conto del difficile contesto in cui vivono. Questa ad esempio: “La pace è svegliarsi al mattino, andare a scuola senza paura”. E conclude: “Se non facciamo niente per questi bambini che da 7 anni non possono più andare a scuola, che non hanno conosciuto la pace, crescerà una generazione persa, piena di rabbia. Questo è il pericolo”. Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui Il tuo contributo per una grande missione:sostienici nel portare la parola del Papa in ogni casa Argomenti mostra pace Camerun nunzio apostolico ordini religiosi scuola e università bambini 08 agosto 2024, 09:49 Invia Stampa
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