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Cisterna di Latina, ecco cosa è stato trovato nello zaino del killerA Sapporo gli azzurri prendono il largo con le mete di Capuozzo,criptovalute Page-Relo e Zambonin, poi regalano la doppietta a Riley che riapre il match. Due bombe del mediano e le mete di Alessandro Garbisi e Vintcent mettono però in salvo la vittoria: e il tour si chiude con un saldo positivo Roberto Parretta 21 luglio - 09:21 - MILANO L’Italia batte per 42-14 il Giappone a Sapporo nell’ultimo test del tour estivo nel Pacifico. Che si chiude quindi con un saldo positivo per la squadra del c.t. Gonzalo Quesada, dopo la sconfitta con Samoa e la vittoria su Tonga. Non è al momento positivo il ritorno sulla panchina giapponese di Eddie Jones, che, reduce dalla disastrosa gestione dell’Australia, ha aperto questa sua nuova avventura con la terza sconfitta consecutiva, dopo quelle con Inghilterra (52-17) e Georgia (25-23). sciocchezza— È un gran calcio di Martin Page-Relo al 4' a sbloccare il risultato, dopo che gli azzurri avevano costretto l’avversario al tenuto a terra. All’8’ bell’attacco profondo dell’Italia che sfonda a sinistra con Jacopo Trulla, poi si cambia fronte e si va verso destra, dove Garbisi serve vicino Ange Capuozzo, che rientra per battere il diretto avversario e aprirsi la strada verso i pali. Al 13’ gli azzurri rubano di nuovo palla a terra con Michele Lamaro a metà campo, l’ovale scappa fuori dove Ross Vintcent con un calcio lo spedisce avanti, lo raccoglie e sfonda profondo nei 22, attira due difensori e libera Page-Relo per la facile corsa in meta. Garbisi le trasforma entrambe. I padroni di casa avrebbero tre occasioni con la touche in attacco, ma perdono sempre palla. L’Italia è però chiaramente in affanno e quando i giapponesi finalmente lanciano una touche decente, con la maul arrivano a un passo dalla meta, ma gli azzurri riescono a difendersi, ma ancora fallosamente: così al sesto fallo in pochi minuti arriva il cartellino giallo per Vintcent. Il successivo attacco muore però quando, con gli azzurri costretti a difendere in affanno la linea, è la seconda linea Warner Deans a lasciarsi cadere il pallone dalle mani. E al 36’ clamorosa invenzione di Capuozzo: l’estremo azzurro raccoglie un calcio sui 10 metri difensivi e infila la difesa giapponese volando fin dentro i 22 avversari, non trova subito il sostegno, va a terra sul placcaggio, ma ricicla per Page-Relo, che lancia per il tuffo in meta Andrea Zambonin. Ma proprio a tempo scaduto gli azzurri commettono la prima sciocchezza del match: si ostinano ad attaccare quando potrebbero calciarla fuori, perdono palla e scatenano il contrattacco, con il centro Dylan Riley che s’infila nella linea difensiva troppo sfilacciata e si ritrova un’autostrada verso i pali. Rikiya Matsuda la trasforma e al riposo si va sul 24-7. incidente— La ripresa si apre con erroraccio di Garbisi, che sull’attacco verso sinistra regala l’intercetto a Riley, che di nuovo se ne scappa via imprendibile a firmare la doppietta. Matsuda trasforma per il -10. Al 54’ all’ennesimo fallo arriva il giallo per Trulla. Tra il 48’ e il 60’ con due gran piazzati da metà campo Page-Relo riporta l’Italia a +16. Con la touche giapponese che continua a fare disastri in attacco. Al 67’ brutto incidente per Garbisi, che va a placcare basso ma prende un durissimo colpo alla testa: al suo posto entra Leonardo Marin. Al 73’ gli azzurri chiudono definitivamente i conti: i giapponesi tentano un’uscita complicata sulla linea dei 22, pasticciano, si inserisce Alessandro Garbisi (subentrato a Page-Relo) che con un calcetto spedisce il pallone verso i pali, per poi andare a raccoglierlo e schiacciare. La trasformazione di Marin vale il 37-14. Un placcaggio con la testa troppo alta che va a contatto con Faulua Makisi costa il giallo a Gianmarco Lucchesi e al 76’ il numero 8 giapponese sfonda in meta rompendo due placcaggi: l’arbitro però non la convalida perché la palla gli scappa dalla mano un attimo prima del tocco a terra. In realtà qualche dubbio ci sarebbe anche sul giallo, visto che sembra proprio Makisi andare dritto, con braccio anche alto a protezione, sul tallonatore azzurro. E a tempo scaduto arriva anche la quinta meta, con Vintcent, che raccoglie l’ovale da terra sulla spinta della mischia sull’out di sinistra per scapparsene indisturbato a schiacciare. Rugby: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA
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