Speranza firma ordinanza: “Obbligo mascherine all’aperto revocato dall’11 febbraio”Di Maio: "Abbiamo espulso 30 diplomatici russi per motivi di sicurezza nazionale"Covid, Speranza: ""Siamo finalmente in una fase che appare diversa"
Sindaco di Venezia, malore durante una cena con gli amici: ricoverato in terapia intensivaA giugno non si era mai formato un uragano forte come BerylÈ il nome di quello che si sta avvicinando pericolosamente a Barbados,ETF di categoria 4 come quelli che solitamente arrivano settimane più tardi Condividi CondividiFacebookX (Twitter)EmailWhatsappRegala il PostL'uragano Beryl in una fotografia satellitare del 19 giugno 2024 (NOAA via AP)Caricamento player Nelle prime ore di lunedì un uragano chiamato Beryl ha raggiunto la zona del mar dei Caraibi in cui si trovano le Isole Sopravento Meridionali, di cui fanno parte gli stati di Grenada di Saint Vincent e Grenadine. Finora non ci sono notizie di danni, ma di Beryl si è già molto discusso tra i meteorologi perché è il primo uragano di categoria 4, cioè della seconda categoria più alta nella scala Saffir-Simpson delle tempeste tropicali, a essere registrato nel mese di giugno. Tale primato è probabilmente dovuto alle recenti condizioni meteorologiche degli oceani: le temperature particolarmente alte della superficie dell’acqua dell’Atlantico da un lato e lo sviluppo del fenomeno periodico conosciuto come La Niña nel Pacifico dall’altro.La stagione degli uragani nell’oceano Atlantico occidentale va all’incirca dall’inizio di giugno alla fine di novembre. Da quando disponiamo di dati satellitari accurati per tutto il bacino Atlantico, cioè dal 1966, il primo uragano della stagione si è formato, in media, intorno al 26 luglio. E generalmente i primi non raggiungono la categoria 4, come ha fatto invece Beryl il 30 giugno, quando i suoi venti hanno superato la velocità di 209 chilometri orari. Finora il più precoce uragano di categoria 4 che fosse stato registrato era stato l’uragano Dennis, l’8 luglio 2005. Anche quelli di categoria 3 sono sempre stati molto rari a giugno: da quando sono disponibili dati sulla velocità del vento ce n’erano stati solo due, l’uragano Alma del 6 giugno 1966 e l’uragano Audrey del 27 giugno 1957.Generalmente il mese in cui si formano più tempeste tropicali e di maggiore intensità nell’Atlantico settentrionale è agosto perché è il periodo dell’anno in cui le acque superficiali dell’oceano sono più calde. La temperatura degli strati superiori dell’acqua influisce sulle tempeste perché più sono caldi, maggiore è l’evaporazione e dunque la quantità di acqua presente nell’atmosfera che si può raccogliere nelle grandi nubi coinvolte nelle tempeste. Per questo gli scienziati dicono spesso, per farsi capire, che il calore degli stati superficiali dell’oceano è il carburante degli uragani.Di solito a giugno e a luglio le temperature dell’oceano non sono sufficientemente alte da favorire uragani molto distruttivi, ma nell’ultimo anno nell’Atlantico sono state raggiunte temperature più alte della norma, in parte per via del più generale riscaldamento globale causato dalle attività umane, che non riguarda solo l’atmosfera, in parte per altri fattori che gli scienziati stanno ancora studiando.L’altro fattore che contribuisce alla formazione degli uragani insieme alla temperatura degli strati più superficiali dell’acqua sono venti deboli. Infatti, mentre se soffiano venti forti l’evaporazione diminuisce, con poco vento aumenta; l’assenza di vento inoltre non fa disperdere le grosse nubi create dall’alta evaporazione, quelle da cui poi si formano le tempeste. E attualmente nella fascia tropicale dell’Atlantico i venti sono deboli perché si sta sviluppando “La Niña”, uno dei complessi di eventi atmosferici che periodicamente influenzano il meteo di varie parti del mondo.La Niña avviene nell’oceano Pacifico meridionale, e come il più noto El Niño (che deve il suo nome, “il bambino” in spagnolo, al Natale) fa parte dell’ENSO, acronimo inglese di “El Niño-Oscillazione Meridionale”, un fenomeno che dipende da variazioni di temperatura nell’oceano e di pressione nell’atmosfera. La Niña è la fase di raffreddamento dell’ENSO e ha tra i suoi vari effetti lo sviluppo di siccità nell’ovest degli Stati Uniti, precipitazioni particolarmente abbondanti in paesi come il Pakistan, la Thailandia e l’Australia, e temperature più basse in molte regioni del Sudamerica e dell’Africa e in India. Un altro effetto è l’indebolimento dei venti sull’Atlantico tropicale, dunque un’intensificazione del numero delle tempeste tropicali e della loro forza.Già a maggio la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), l’agenzia statunitense che si occupa degli studi meteorologici e oceanici, aveva previsto che la stagione degli uragani di quest’anno sarebbe stata più intensa della media per via delle condizioni meteorologiche. La NOAA ha stimato che si svilupperanno tra le 17 e le 25 tempeste tropicali nel 2024, di cui tra gli 8 e i 13 uragani: in media si registrano 14 tempeste tropicali in un anno nell’Atlantico. Nel 2020, in occasione dell’ultima Niña, c’erano state 30 tempeste tropicali e 14 uragani.All’avvicinarsi alle Isole Sopravento Meridionali e a Barbados l’uragano Beryl ha inizialmente perso intensità e la velocità dei suoi venti è diminuita al punto da rientrare nella categoria 3 della scala Saffir-Simpson (con venti di 178–208 chilometri orari); poi però si è nuovamente rafforzato, tornando alla categoria 4. In questa parte dei Caraibi era dall’uragano Ivan del 2004 che non arrivava una tempesta tanto intensa.– Leggi anche: Le categorie per classificare gli uragani non bastano più?Tag: caraibi-la niña-pianeta-uragani-uragano berylMostra i commenti
Dl Milleproroghe, via libera della Camera: approvato con 320 voti a favoreIl governo si gioca la carta degli impianti LGN per uscire dalla spirale russa
No, cara senatrice Granato, Putin non sta affatto combattendo per noi
Salvini e i suoi 49 anni “visitando i bimbi e mamme fuggiti dalla guerra”Stato di emergenza, Governo pone la fiducia sulla proroga: le proteste dell’opposizione
Nuovo decreto Covid, road map del ritorno alla normalità: tutte le date più importantiUcraina, Cangini (FI) contro Salvini: "Parla come il cugino scemo del Papa"
Notizie di Politica italiana - Pag. 223Ucraina, Mattarella: "Si rischia la guerra in Europa, nessuno è certo di restarne immune"
Rapporti Lega-Russia, coinvolto anche il senatore Paolo Tosato: il Carroccio smentisceCovid e Green pass, Salvini: "Dopo il 31 marzo via ogni obbligo e divieto"Election pass, la proposta del ministro D'Incà: stessa teconologia del Green passOpen Arms, Salvini in aula per 13 ore: "Trattenuto mentre fuori c'è la guerra"
Mario Draghi, secondo Pietro Senaldi il nostro premier potrebbe crollare
Guerra in Ucraina, minacce di morte a Di Maio: individuati gli autori
Covid, Salvini parla della sua quarantena: "Sono al quarto giorno. Sto bene"Sondaggi di Termometro Politico: Pd primo partito, segue FdI, cala la LegaUcraina, Di Maio sulla No Fly-zone: "Con il primo aereo colpito scoppia la terza guerra mondiale"Covid, Garavaglia: "Estate senza green pass e meno tasse per gli hotel"
Beppe Grillo vuole superare il Movimento 5 Stelle e partire da zero con Sala e CarfagnaLettera di Tiziano Renzi a Matteo: "Boschi, Bonifazi e Bianchi banda Bassotti che ha lucrato su di tCovid, Sileri: "Quarta dose? Richiamo ogni anno come per l'influenza"Conte: “Posso aver commesso errori da premier ma ho sempre perseguito l’interesse nazionale”