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La storia di due ragazzi morti a poche ore di distanza: i genitori di entrambi donano gli organiL’ingresso in campo di Beauden Barrett permette ai neozelandesi di ribaltare l'incontro,trading a breve termine con il piede di McKenzie che sigilla la vittoria. A Washington, la Scozia passa 42-7 sugli Usa Roberto Parretta 13 luglio - 12:25 - MILANO Gli All Blacks hanno sconfitto per 24-17 l’Inghilterra ad Auckland nel secondo e ultimo test della serie fra le due squadre, chiusa così sul 2-0. Resiste quindi l’imbattibilità dei neozelandesi all’Eden Park, inviolato dalla sconfitta con la Francia nel 1994, con le vittorie consecutive che diventano 49. L’ultima vittoria inglese in Nuova Zelanda resta quindi quella del 2003 (15-13 a Wellington). smith— La sbloccano gli All Blacks all’11: lo sfondamento di Ardie Savea apre una breccia al centro della difesa inglese, poi l’ovale viaggia verso sinistra su Mark Telea, che nonostante il placcaggio riesce a restare in campo per schiacciare. Damian McKenzie infila la difficile trasformazione. Rispondono però subito gli ospiti, con una meravigliosa invenzione di Marcus Smith: l’apertura con un lungo cross-kick sorprende i neozelandesi alle spalle e imbecca perfettamente la corsa a destra di Immanuel Feyi-Waboso, che rientrando evita due neozelandesi e può volare in meta (che Smith trasforma). Al 21’ McKenzie infila un comodo piazzato davanti ai pali. Due aspetti da segnalare: dopo due anni in carica, il lavoro del c.t. inglese Steve Borthwick ha prodotto finalmente un gioco degno del palcoscenico internazionale, con una squadra aggressiva in difesa ma al tempo stesso anche propositiva; la touche neozelandese, che ha perso due monumenti come Brodie Retallick e Sam Whitelock e che è ora diretta dal nuovo capitano Scott Barrett, è un distastro. Al 38’ McKenzie infila il piazzato del 13-7. Ma a tempo scaduto, Smith concede il bis: lungo attacco inglese con gli avanti dentro ai 22, nuovo calcio alto dell’apertura verso destra, l’ala Tommy Freeman vola in cielo per anticipare Telea e scappa in meta. Smith la trasforma e al riposo si va sul 14-13 per l’Inghilterra, meritato. doppietta— Una delicata chiamata dell’arbitro (che pesca Dalton Papali’i tagliare fuori Henry Slade dalla ruck) manda Smith alla piazzola al 49’ per il +4. Al 54’ si fa male Finlay Christie e arriva il momento dell’esordio per Cortez Ratima: alla base delle difficoltà degli All Blacks nel fare gioco c’è proprio la difficoltà di trovare continuità con il mediano di mischia, visto che anche TJ Perenara, che era stato titolare una settimana fa, è infortunato. Per il c.t. neozelandese Scott Robertson è il caso di spedire in campo Beauden Barrett, che subito si fa vedere con un paio di giocate, fino a quando al 62’, ben innescato da McKenzie sui 10 metri, piazza l’accelerazione che buca la difesa inglese. Per poi fissare l’ultimo avversario e offrire a Telea il comodo assist per la doppietta. McKenzie manca la trasformazione, ma c’è il sorpasso. Tra il 68’ e il 75’ è McKenzie a infilare due volte i pali per il +7. L’Inghilterra chiude disperatamente in attacco, avanzano a tempo scaduto con una maul spinta anche dai trequarti, ma i neozelandesi riescono a difendere e blindano la vittoria. azzurro— È dell’ex azzurro Tommaso Boni l’unica meta segnata dagli Stati Uniti nel match vinto dalla Scozia per 42-7 a Washington. Sullo 0-21, alla mezz’ora del primo tempo, gli scozzesi esagerano in un’uscita palla in mano sui 5 metri, perdono l’ovale e dopo un paio di tentativi, il centro italiano riceve e da corta distanza e batte il difensore per sfondare in meta. Dopo 11 caps in azzurro e una lunga esperienza alle Zebre, Boni si è trasferito agli Old Glory di Washington e, grazie al nonno materno, trascorsi 3 anni dall’ultima presenza con l’Italia, ha potuto cambiare nazionale. Per la Scozia tripletta di Ewan Ashman e mete di Duhan van der Merwe, George Horne e Matt Fagerson, con 5 trasformazioni di Adam Hastings e una di Ross Thompson. Rugby: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA
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