Mafia, confermata condanna a 6 anni per D'Alì: l'ex senatore si costituiràSi schianta con l'auto contro un muro: 26enne perde la vita a MilanoReggio Emilia, Chicca Borghi muore a soli 55 anni: era una dipendente del CIS
Aggredisce un disabile per derubarlo: arrestatoMariastella Giorlandino: "Lo Stato rinuncia alla medicina di precisione e preferisce la medicina approssimativa,trading a breve termine a noi chiede vincoli mentre ad altri lascia campo libero ad iniziative commerciali"(Luca Matarazzo/Fotogramma, MILANO - 2014-07-24) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate09 agosto 2024 | 16.27Redazione AdnkronosLETTURA: 3 minuti.social-icon-cont a.ico-verify { background: transparent;}.arpage .social-share .social-icon-cont a.ico-verify img { width: 116px;height: 32px;padding: 0;margin-right: 10px;} "Da una parte si impongono regole rigorose e scrupolosissime, con tetti di spesa rigidi e invalicabili, dall'altra si consente di operare senza alcun controllo a tutela dei cittadini". E' un fiume in piena Mariastella Giorlandino, presidente dell'Uap (Unione nazionale ambulatori, poliambulatori, enti e ospedalità privata), che guida la protesta delle aziende private accreditate e convenzionate col Servizio sanitario nazionale. Un mondo di imprenditori, medici, professionisti e operatori sanitari sul piede di guerra contro le misure adottate dal Governo, che consentono alle farmacie di effettuare una serie di prestazioni e accertamenti diagnostici e clinici prima riservati agli ambulatori regolarmente autorizzati dalle Regioni e dalle Asl. "E' paradossale - aggiunge Giorlandino - sentire parlare di potenziamento della medicina territoriale e vedere che lo Stato rinuncia alla medicina di precisione e preferisce la medicina approssimativa, senza tutele a garanzia della salute dei cittadini". L'allarme lanciato dall'Uap è forte e chiaro: "Viene affidata a imprese commerciali e figure non competenti l'esercizio di un'attività professionale che deve essere abilitata, qualificata e idonea per refertare esami clinici", rimarca la presidente Uap. "E se parliamo di strutture - dicono i rappresentanti degli ambulatori - ci chiediamo se le Istituzioni abbiano contezza della differenza che intercorre tra le autorizzazioni comunali, rilasciate senza la sussistenza dei requisiti, e le autorizzazioni regionali, che di contro vengono rilasciate solo a fronte degli oltre 420 requisiti strutturali, tecnici e professionali che devono possedere tutte le strutture sanitarie pubbliche, private e ospedaliere". Anche i Lea "sono usati come strumento per distogliere l'attenzione dalla necessità di un aggiornamento razionale del tariffario. Due pesi e due misure che evidenziano una politica incoerente con i valori che proclama". "Insomma - proseguono i rappresentanti degli ambulatori - da un lato si continua a pretendere requisiti, vincoli di attività, soglie minime di prestazioni e dall'altro lato si lascia campo libero ad iniziative commerciali sostenute da forme di promozione pubblicitaria incontrollata da parte di gruppi imprenditoriali che hanno un approccio puramente economico e arrivano a stravolgere e strumentalizzare la funzione medica, grazie alle facilitazioni e alle agevolazioni assicurate dal Governo"."E' un disegno - sostiene l'Uap - mascherato da espressioni suggestive come farmacie dei servizi, lotta alle liste d'attesa, che in realtà nascondono l'obiettivo di finalizzare il trasferimento di risorse e fondi pubblici a multinazionali che hanno le banche come soci di maggioranza". "Chiediamo - conclude Giorlandino - misure urgenti che tutelino il cittadino, partecipe in maniera inconsapevole del trasferimento di funzioni e competenze nella sanità pubblica. Troppi politici sono impegnati a sponsorizzare la medicina approssimativa. Riteniamo che all'interno del ministero della Salute e del Governo ci siano politici in evidente conflitto di interesse, in stretto contatto con lobby e portatori di interessi. A questo punto le strutture accreditate, insieme ai medici e agli operatori sanitari, non possono che rivolgersi alle massime autorità dello Stato per fare chiarezza nel rispetto della professionalità e dei cittadini che hanno diritto a un'assistenza sicura per la tutela della loro salute".{ }#_intcss0{ display: none;}#U11716359741u3C { font-weight: bold;font-style: normal;}#U11716359741s0B { font-weight: bold;font-style: normal;}#U11716359741X5C { font-weight: bold;font-style: normal;}#U11716359741t4 { font-weight: normal;font-style: normal;}#U11716359741liG { font-weight: bold;font-style: normal;}#U11716359741rnB { font-weight: bold;font-style: normal;}#U11716359741rUB { font-weight: bold;font-style: normal;}
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