17enne rimane infilzato nell'inferriata dell'Acquapark: aveva scavalcato nella notte con degli amiciPrevisioni meteo mensili dell’Aeronautica Militare dal 10 luglio al 6 agosto 2023Migranti a Reggio Calabria: un neonato morto sulla nave soccorsa dalla Guardia Costiera
Milano, pedone travolto da una moto in viale Fulvio Testi: morto a 73 anniLarissa Iapichino: il podio per lei nel salto in lungo è sfumato per pochi centimetri - Ansa COMMENTA E CONDIVIDI Chissà cosa ha pensato Domenico Acerenza quando ha picchiato la mano sul tabellone che metteva fine alla sua agonia. Cosa ha pensato quando ha realizzato che dopo aver nuotato per quasi due ore nella Senna infestata dai batteri senza fermarsi mai e senza mollare di un centimetro la scia dei migliori,ETF la sua medaglia di bronzo è sfumata per 6 centesimi. Sei maledetti centesimi dopo 110 minuti di fatica immane, di acqua putrida in gola, di sogni e di progetti. Sì, perché anche senza essere nella testa altrui, è scontato che in dieci chilometri di fiume ci sia il tempo per riflettere. E per realizzare poi che basta un istante per azzerare tutto.Perché quarto è bello: significa che solo tre uomini al mondo sono più bravi e più veloci di te. Ma quarto, nello sport, non è come nella vita: il quarto è il primo dei non vincenti. E’ esattamente questo che ha pensato ieri sera Larissa Iapichino. Non è un’opinione, lo ha detto lei stessa. Chiaro e tondo: “Sono stata una scema…”. Quarta per pochi centimetri nella finale del salto in lungo. Possono bastare per essere duri con se stessi, perfino troppo. “Non posso essere contenta. La gara era alla mia portata - ha detto davanti ai microfoni – e sono stata scema a non approfittarne”.Difficile non comprenderla. Lo sport è un’avventura, è come leggere l’Odissea: si parte per un viaggio e si compie un tragitto, durante questo viaggio succedono le cose, c’è chi arriva alla fine più felice e c’è anche chi non riesce a farsene una ragione. O almeno non riesce a fingere che va bene così, che sarà per un’altra volta. Abbiamo applaudito Benedetta Pilato, le sue lacrime di gioia per aver sfiorato la medaglia di bronzo nei 100 rana di nuoto. Un centesimo appena, che per lei voleva dire comunque una vittoria. Brava Benedetta, così si fa. Ma non è una regola, non è giusto pensare che possa valere per tutti. E sono tanti in questa Olimpiadi. Tanti italiani, un numero mai visto prima: 23 per essere precisi. Ventitré quarti posti sinora, con quello della 4x100 di Jacobs e compagni, un record mondiale nel medagliere di chi si è fermato ai piedi del podio. Che bruciano, come quello di Nadia Battocletti che nei 5000 metri di atletica è stata addirittura medaglia di bronzo per più di un’ora, dopo la squalifica della keniota Kipyegon e prima che la giuria cambiasse idea. O come quelli di Simona Quadarella, che sono addirittura due, record dei record, quarta nonostante abbia fermato il cronometro con il record italiano sugli 800 stile libero di nuoto, e quarta anche nei 1500. E poi Massimo Stano (marcia), il canottaggio del 4 senza maschile, Alice D’Amato nell’all-around di ginnastica, il duo Marsaglia-Tocci e la Pellacani nei tuffi, il volley maschile, Cassandro nel tiro a volo, le ragazze dell’inseguimento a squadre di ciclismo su pista, ancora nei tuffi con la coppia Bertocchi-Pellacani, Alice Volpi nel fioretto, Luca Braidot nella mountain bike. E i quattro quinti posti, nel judo e nella boxe. Che di fatto, però, sono dei quarti posti perché judo e boxe assegnano due bronzi.“Perdere così fa male all’anima…”, disse una volta in un’altra Olimpiade, Petra Zublasing, posando la sua carabina. Non era il podio sfumato ad averla schiantata. Petra spiegò che quando a casa, tutti i giorni, tutto l’anno, ti alleni e fai risultati molto migliori di quelli che raccogli poi nell’occasione della tua vita, nella gara delle gare, la desolazione può essere devastante. Non sanguina l’orgoglio in questi casi. Sanguina la tua comprensione, e ti si strizza il cervello alla ricerca dei perché. L’anima che “fa male” allora dice tutto. E raccoglie un concetto, che senza aver mai fatto un’Olimpiade, nella vita tutti prima o poi abbiamo provato a tradurre. Sentirselo ricordare, alla fine, può essere una piccola vittoria.
Mattinata, provincia di Foggia: trovato morto il 28enne Bartolomeo, ucciso a colpi di fucileSeregno, commando spara durante un inseguimento: ferito un uomo
Morto in incidente sull'A24, si è scontrato con un mezzo dei lavori
Incendio alla discarica a Palermo, scatta l’allarme rifiutiTermini, uomo minaccia col coltello due ragazzi e li rapina: arrestato
Napoli, sette arresti per rapine in bancaArenaccia, ragazza investita sulle strisce pedonali: le proteste dei residenti
Incidente Cadore, la Hutter fece un'inversione prima di travolgere la famiglia: il nuovo videoNapoli, parte un colpo di pistola: ferito gravemente un neonato
Incidente sul lungomare di San Giorgio a Bari, auto si ribalta e finisce sugli scogliTurista cade col monopattino elettrico, sbatte la testa e muore davanti ai figliMigranti, nella notte altri sbarchi a LampedusaTerremoto a Catania: scossa di magnitudo 3.1
Caldo e temperature da record: 23 città italiane da bollino rosso
Incendio Casa dei Coniugi, la dinamica: "Il rogo è partito da una stanza"
Livorno, bimba colpita da un proiettile di piombo mentre gioca al parcoRoma, atleta olimpionica azzurra molestata da tre fan con la scusa del selfieAlex Masera, eseguita l'autopsia: il 22enne è morto per annegamentoCade accidentalmente in piscina: addio al piccolo Francesco Pioppi
Patrick Zaki in arrivo in Italia, sbarcherà domani: "Sono contento che il calvario sia finito"Napoli, bagnino accoltellato da due minorenni dopo lite per un lettinoIppica, morto il driver ravennate Roberto AndreghettiRissa tra detenuti nel carcere di Termini Imerese: "La situazione è esplosiva"