Afghanistan, Draghi: conferito mandato a Figliuolo per vaccinare gli afgani in ItaliaCaso Morisi, Salvini: "Disgustato dalla schifezza mediatica, chi gli restituirà la dignità?"Vaccino Covid ai bambini, Giorgia Meloni contraria: "Non lo farò fare a mia figlia"
Reddito di cittadinanza, Giuseppe Conte: "Ok a miglioramenti"Per la prima gara della Coppa del mondo maschile le ruspe hanno scavato in alta quota tra la Svizzera e l’Italia. È un danno ecologico che mostra un problema culturale: non abbiamo ancora compreso la crisi climatica La vastità del problema climatico fa sì che a volte servano dei punti di appoggio per comprenderlo. Questo weekend comincia la Coppa del mondo di sci,Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock con il Matterhorn Cervino Speed Opening, dopo il gigante saltato a Soelden. Il primo tratto della pista della Gran Becca parte dalla Gobba di Rollin, territorio di Zermatt, a 3.720 metri; il secondo passa e arriva in Valle d’Aosta, a portata di funivia da Cervinia, dopo il Salto delle cime bianche, a 2.840 metri. La discesa libera transfrontaliera tra Svizzera e Italia è l’inaugurazione della stagione, apre il calendario per lo sport che più soffre la crisi climatica ma che allo stesso tempo più sembra vivere nella sua negazione, nonostante tutti i segnali avversi, le continue cancellazioni di gare, l’abuso di neve artificiale, le Olimpiadi sempre più difficili da organizzare. I lavori sulla pista hanno generato una serie di comprensibili polemiche, sia nella comunità scientifica che nell’ambientalismo, e sono soprattutto la prova che – nonostante tutto – non abbiamo ancora compreso i cambiamenti climatici. Un problema culturale Per forzare i tempi e i limiti del fragilissimo ghiacciaio sul quale si svolge la gara, sono dovute arrivare le ruspe in alta quota. Hanno scavato, spianato, riempito i crepacci e reso praticabile e sicura per gli atleti la pista, che è lunga quasi quattro chilometri. Come ha scoperto il giornalista svizzero Sébastien Anex, di 20 Minutes, lo hanno fatto anche fuori dalle zone autorizzate. In Svizzera una commissione ha già appurato l’infrazione, in Italia c’è un’inchiesta della procura di Aosta, potrebbe seguire anche un processo, ma niente cambierà. Le ruspe non sono un problema penale, né, a questo punto, ecologico. Sono un problema culturale. Nel disegno climatico, l’operazione fatta per disputare la gara a novembre non cambia niente. Come spiega il glaciologo Giovanni Baccolo, «il ghiacciaio in Valtournenche, dal lato italiano, è esposto a sud, è molto sofferente, è già quasi un malato terminale», cioè un ghiacciaio che con l’aumento delle temperature sparirà dalle Alpi, con o senza le gare di sci. Il danno ecologico della gara, soprattutto dal lato italiano, è reale, dal momento che il ghiacciaio morente è spesso poco più di una decina di metri e ne perde diversi con l’operazione ruspa. Si assottiglia ciò che il cambiamento climatico ha reso già sottile. Ma il caso è soprattutto un’infografica climatica, un modo per ricordarci come siamo arrivati fin qui, ad avere ghiacciai zombie destinati al collasso. «È una faccenda simbolica, quasi un cortocircuito logico», continua Baccolo. «I ghiacciai sono in uno stato sempre peggiore perché stanno aumentando le temperature. Ma per renderli praticabili, facciamo operazioni di questo tipo che provocano emissioni, alimentando lo stesso problema che provano a risolvere». Saranno le specifiche emissioni del cantiere a dare il colpo finale al ghiacciaio? No, purtroppo no, il piano degli eventi era già ampiamente inclinato, ma è la somma di tutte queste scelte ad averlo messo in queste condizioni. «Mi fa sorridere che ci sia una sezione “sostenibilità” legata alla gara, che però fatta in questo modo sarà sempre insostenibile, perché viene svolta a prescindere da qualsiasi considerazione naturale». Questa non è solo la storia di uno specifico ghiacciaio e di una specifica scorciatoia per far svolgere una gara. Lo sport invernale sta salendo in quota: negli anni Cinquanta e Sessanta, quando è nata l’industria turistica della neve, si costruivano impianti a mille metri. Ora anche a duemila è difficile fare a meno della neve artificiale. E così la colonizzazione sta arrivando negli ecosistemi più elevati e delicati: la Gran Becca è la pista più alta di tutto il circuito della Coppa del mondo. Invece di cambiare e di evolversi compatibilmente con la realtà, l’industria dello sci sta scappando in alta quota, mettendo al massimo pannelli solari, che però usati così sono solo greenwashing. Dal punto di vista del glaciologo, il problema della Fis, Federazione internazionale sci, «è che non ha intenzione di accettare che c’è una crisi climatica, e fare un passo indietro e organizzare le gare e il calendario di conseguenza, ma continua con queste operazioni deleterie». Tutto continua a svolgersi come se niente fosse, insomma, come in una forma di negazionismo climatico funzionale: l’Olimpiade del 2022 in Cina è stata svolta interamente con neve artificiale, i Giochi asiatici invernali del 2029 si terranno addirittura in Arabia Saudita, nella città futuristica di Neom, nel deserto. A queste condizioni, sciare diventa un’attività distopica. Non tutto il mondo degli sport invernali è così insensibile. Il francese Pinturault boicotterà Zermatt. Nella scorsa stagione duecento atleti hanno inviato una lettera alla Fis, scritta dall’austriaco Julian Schütter, per chiedere di rimodulare il calendario e di essere più «geograficamente attenti». Vogliono volare di meno avanti e indietro tra Europa e Nord America, spostare in avanti la stagione e rispettare di più gli ecosistemi senza i quali il loro sport semplicemente non esisterebbe. Non sono stati ascoltati. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFerdinando Cotugno Giornalista. Napoletano, come talvolta capita, vive a Milano, per ora. Si occupa di clima, ambiente, ecologia, foreste. Per Domani cura la newsletter Areale, ha un podcast sui boschi italiani, Ecotoni, sullo stesso argomento ha pubblicato il libro Italian Wood (Mondadori, 2020). È inoltre autore di Primavera ambientale. L’ultima rivoluzione per salvare la vita umana sulla Terra (Il Margine, 2022).
Conte: "L'unico successo di Salvini come Ministro è stato tenere in mare dei migranti""Vaccino provoca varianti": arriva la risposta di Burioni a Salvini
Notizie di Politica italiana - Pag. 294
Salvini attacca la Cirinnà: “Poverina, adesso è senza la cameriera”Francesca Benevento, candidata consigliera comunale a Roma: "Vogliono decimarci con vaccino e microchip"
Bernardo, replica all'accusa di Usuelli: "Ho portato l'arma in ospedale, ma non in corsia"Vaccino Covid, Mattarella: "È un dovere morale e civico. Il virus limita la nostra libertà"
Green pass, in arrivo il decreto per estenderlo: dove potrebbe diventare obbligatorioCitofonata a Bologna, Salvini dopo il caso Morisi: “Non mi pento, hanno arrestato degli spacciatori”
Incendi in Sardegna, Solinas: "Secoli di storia ambientale e paesaggistica cancellati"Salvini a Napoli per un comizio, donna protesta mostrando un maxi "49" (milioni) dal balconeScuola, nuovo protocollo di sicurezza: tensioni sull’accordo tra sindacati e GovernoDecreto Green pass esteso, la bozza: verso lo slittamento per lavoratori pubblici e privati
Lega, le accuse rivolte al ministro Giovannini: “Perde tempo sul Ponte sullo Stretto”
Sardine, gaffe per Mattia Santori: denuncia il traffico di Bologna ma è contromano nella corsia dei
Morto Franco di Giuseppe: era stato coordinatore di Fratelli D'ItaliaDavid Sassoli ricoverato per polmonite, il presidente del Parlamento Ue "è in buone condizioni"Servizio militare obbligatorio, Salvini a Rimini: "Contro le baby gang bisogna reintrodurre la leva"Vaccino Covid, stop stipendio dal primo giorno per i lavoratori senza Green Pass
Ministro Bianchi: "Obbligo vaccinale è un'opzione, in classe tutti con la mascherina"Elezioni comunali a Torino 2021, affluenza definitiva alle urne: ha votato il 55,58%Riforma della giustizia Cartabia, deputato Raffaele Trano: "Porcata estiva da Corea del Nord"Green Pass, atteso il cdm del 9 settembre: possibile estensione a mense, rsa e pulizie