Morto Niccolò Ghedini, storico avvocato di Silvio Berlusconi M5S, Rocco Casalino cacciato dal partito: "Lavorava solo per Conte"Il tweet di Italia Viva: “La strategia di Letta è un regalo alla Meloni”
Caro energia, la proposta di Fratoianni: "50 miliardi di extraprofitti vadano a famiglie e imprese"Il Movimento 5 Stelle ha ribadito l’intoccabilità della riforma Bonafede,ETF complicando ancora l’iter del ddl penale, di cui il Ministero non ha ancora presentato gli emendamenti. Ma rischia di trovarsi in minoranza Il paletto del Movimento 5 Stelle è stato fissato e ribadito: la prescrizione targata Bonafede non si tocca, l’unico elemento accettabile su cui si può discutere è la modifica – concordata già nel governo Conte 2 – di far “ripartire” la prescrizione per gli assolti in primo grado, dividendo il loro percorso dai condannati. Si tratta di uno stop brusco che fa preoccupare il ministero della Giustizia e che rischia di riportare indietro una trattativa che dovrebbe essere invece già in dirittura di conclusione. Italia Cartabia chiama a raccolta i partiti per riformare il CsmGiulia Merlo Il metodo Cartabia L’esecutivo Draghi e soprattutto il mandato di Marta Cartabia erano cominciati con tutt’altri patti: tutti i partiti della maggioranza avevano accettato la condizione di modificare la prescrizione, al momento dell’insediamento con la ministra. L’accordo, però, era che qualsiasi modifica si sarebbe decisa insieme: così i grillini si impegnavano a concedere spazi agli alleati, mentre il centrodestra ritirava gli emendamenti già presentati e che servivano a dare la spallata al governo Conte 2. Oggi, invece, i Cinque stelle minacciano di sfilarsi, nonostante i numerosi colloqui con la ministra e soprattutto un lavoro già in fase molto avanzata in commissione. La relazione presentata dagli esperti presieduti da Giorgio Lattanzi contiene due proposte di modifica, mentre molte altre sono arrivate dai gruppi politici e ora Cartabia dovrebbe fare sintesi e presentare il maxi-emendamento del governo al ddl penale, che dovrebbe contenere una mediazione complessiva sul testo e gradita a tutti. Di più, l’emendamento del ministero dovrebbe arrivare a giorni, come a giorni è attesa l’audizione di Lattanzi in commissione Giustizia proprio a chiarire i contenuti della sua relazione. Invece, il metodo Cartabia, che consiste in piccoli passi di avvicinamento e confronti pazienti con tutti i gruppi, sembra essersi infranto contro il no del grillini, ormai sbandati rispetto alla leadership interna il cui riflesso sarebbe quello di arroccarsi intorno a una delle loro storiche bandiere. Italia L’asse sulla giustizia tra Di Maio e Letta è sempre più forteGiulia Merlo La maggioranza Il rischio, tuttavia, è che se i grillini tentano la prova di forza si trovino in minoranza. Se durante il Conte 2, quando era stata trovata la mediazione delle diverse corsie per assolti e condannati in primo grado, la maggioranza si fondava su di loro, nel governo Draghi non è più così. Ora le forze politiche che hanno dato il sostegno al governo sono di più e soprattutto in buona parte considerano la riforma Bonafede un errore. Addirittura, soprattutto una parte del centrodestra vorrebbe abrogarla in toto. Anche il Partito democratico punta a riformarla in modo sostanziale e i suoi emendamenti puntano a superare anche la mediazione del Conte 2 per introdurre una prescrizione processuale che scatti per fasi. Risultato: se il metodo Cartabia fallisse, potrebbe intervenire lo stesso Mario Draghi che sulla riforma della giustizia basa parte del piano di Recovery e i grillini si troverebbero in una situazione di oggettiva difficoltà politica. I tempi L’unica certezza in questa fase così magmatica è che il ddl penale slitterà almeno di qualche settimana, quando invece la roadmap lo collocava in aula per fine giugno. Una scadenza che sembra improbabile possa essere rispettata, anche perchè Cartabia proverà fino all’ultimo a includere i grillini nel percorso di riforma. Probabile, dunque, che “passi avanti” il ddl civile a cui si è al lavoro al Senato, che pure ha sollevato critiche sul fronte tecnico da parte sia degli avvocati civilisti che dei magistrati. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiulia Merlo Mi occupo di giustizia e di politica. Vengo dal quotidiano il Dubbio, ho lavorato alla Stampa.it e al Fatto Quotidiano. Prima ho fatto l’avvocato.
Crisi di governo, Conte: "Ci è sembrato più coerente togliere il disturbo"Per la Meloni “fermare i barconi è l’unica via”
Crisi di governo, NYT: “Meloni sarà un terremoto”
Prime crepe nel centrosinistra, Calenda contro Letta: “Non intendo andare avanti nell’alleanza con il Pd”Di Maio preoccupato per le “ingerenze russe” nel voto del 25 settembre
Telefonata fra Conte e Di Battista: verso la candidatura alle elezioni del 25 settembre?Dote ai 18enni, Letta e Boldrini spiegano perché sarà importante
Crisi di governo, Giorgia Meloni: “Draghi di fatto pretende pieni poteri”Elezioni 25 settembre, Nicola Zingaretti candidato? "Sono a disposizione del PD"
Duello Crisanti-Salvini sul Covid: il virologo “Con lui 300mila morti”Emma Bonino con Renzi non ci va: “Gli accordi vanno rispettati”Reddito di cittadinanza, Italia Viva vuole abolirlo ed organizza un referendumNotizie di Politica italiana - Pag. 192
Crisi di governo, perché se Draghi ha ottenuto la fiducia in Senato è salito al Colle?
Dimissioni di Mario Draghi: cosa succede al governo ora
Crisi di governo, Meloni: “Elezioni? Non fatevi spaventare, io sono pronta”Lo scenario inedito di Berlusconi: “Putin pressato dai comunisti”Elezioni politiche 25 settembre 2022, chi votare? Candidati, partiti e simboliElezioni anticipate, Giovanni Toti: “Foga sconsiderata”
Fratelli d'Italia propone una commissione d'inchiesta sulle reazioni avverse ai vaccini anti CovidElezioni 25 settembre, anche Levante si unisce al coro di artisti contro Giorgia MeloniDimissioni di Mario Draghi: cosa succede al governo oraBerlusconi su Draghi: "Finiamola con la storia che siamo stati noi. Si è buttato giù da solo"