File not found
BlackRock Italia

Le novità fiscali in arrivo: dalla tredicesima alla tassazione sui premi di risultato

La loggia Ungheria non esiste ma c’è del vero nelle parole di AmaraGaffe di Sangiuliano sul Times Square a Londra: il ministro si difendeMattarella per la fine del Ramadan: "Libertà religiosa è fondamento della convivenza"

post image

Piazza della Loggia, è stata respinta la richiesta di revisione di TramonteEmmanuel Macron ha lasciato la Cina ammonendo gli europei sulla «trappola» di finire stritolati al seguito degli americani. Ma è finito in trappola lui stesso. L’idea di costruire un terzo polo alternativo a Usa e Cina funziona solo sulla carta, QuellodiMacronèCampanella anche perché l’Eliseo gioca in solitaria e appare compiacente alle strategie di Pechino Emmanuel Macron ha lasciato la Cina ammonendo gli europei sulla «trappola» di finire stritolati al seguito degli americani. Ma è finito in trappola lui stesso. Mentre Xi Jinping era impegnato a fagocitare il tormentone macroniano della «autonomia strategica» per farne un elemento di divisione tra Ue e Usa, intanto l’Eliseo scatenava l’ira degli alleati ed esponeva tutte le divergenze interne all’Ue. Quando il presidente francese è arrivato in visita di stato in Olanda, all’inizio di questa settimana, è apparso evidente il paradosso di un leader che si presenta come europeo ma non riesce a tenere insieme neppure i francesi. Mentre Macron pronunciava il «discorso sul futuro dell’Europa» si è levato qualche coro di protesta: ora i suoi avversari sul fronte geopolitico possono far leva sul dissenso per la riforma delle pensioni, e viceversa. Macron ha finito per costruirsi il proprio isolamento. Il passaggio controverso Questo è il passaggio più dibattuto del colloquio avuto da Macron nell’aereo di ritorno dalla Cina coi cronisti di Les Echos e Politico: «In quanto europei, la nostra preoccupazione – e la mia, sempre – è quella di essere uniti. Noi stiamo dimostrando alla Cina che lo siamo, ed è questo il senso di una visita comune con Ursula von der Leyen. Anche i cinesi si preoccupano della loro stessa unità e Taiwan – dal loro punto di vista – ne è una componente. È importante capire come ragionano. La questione che si pone a noi europei è: una accelerazione sul dossier di Taiwan è nel nostro interesse? No».  «La cosa peggiore sarebbe pensare che noi, europei, dovremmo andare al traino su questo tema e adattarci al ritmo americano e a una reazione eccessiva cinese. Perché mai dovremmo andare a un ritmo scelto da altri? A un certo punto, dovremo pur porci la questione di quale sia il nostro, di interesse. E qual è il ritmo al quale la Cina stessa intende andare? Intende avere un approccio aggressivo? Il rischio è quello di una strategia che si autoavvera dei numero uno e due su questo tema». «Noi europei dobbiamo svegliarci. La nostra priorità non è quella di adattarci all’agenda degli altri in ogni regione del mondo. La trappola per l’Europa sarebbe quella di farsi invischiare in un regolamento di crisi che non sono le nostre proprio quando sta definendo la sua posizione strategica: se la deflagrazione del duopolio accelerasse, noi non avremmo neppure il tempo – né i mezzi – per finanziare la nostra autonomia e diventeremmo vassalli altrui. Potremmo invece diventare il terzo polo, se solo avessimo ancora qualche anno per farlo emergere». Il contesto e l’impatto Che si condivida o meno l’analisi di Macron, questa va letta assieme al contesto. Durante il loro trilaterale con il presidente cinese, l’Eliseo e la presidente della Commissione Ue avevano gestito il dossier Taiwan in sintonia, nonostante i due avessero approcci differenti. Von der Leyen è già proiettata sul supporto alla linea di Washington, e proprio per essersi schierata in modo netto durante il suo viaggio alla Casa Bianca ha dovuto poi temperare le sue dichiarazioni, battezzando il de-risking come alternativa al decoupling (ridurre i rischi, senza divorzio) perché tra i governi europei c’erano state rimostranze. Oltre al dialogo a tre però Macron ha intrattenuto anche un lungo bilaterale con Xi Jinping (oltre quattro ore), e poi sull’aereo di ritorno ha sparato la controversa dichiarazione. Che pare assecondare proprio quanto era stato auspicato pubblicamente dal presidente cinese, nelle dichiarazioni alla stampa di una settimana fa al fianco di Macron: «La Cina considera l’Europa come un polo indipendente in un mondo multipolare, e che si impegna in direzione di un’autonomia strategica; l’Europa non dipende da un partito terzo, né vi si sottomette; contiamo sull’indipendenza europea», aveva detto Xi Jinping. Il viaggio del presidente francese era stato anticipato da alcune aperture di Pechino sul fronte degli accordi economici – del resto Macron viaggiava con oltre 50 dirigenti d’impresa – e con accordi si è concluso; le dichiarazioni dell’Eliseo rischiano di apparire quindi come una contropartita della Francia, più che come un maturo posizionamento dell’Europa. In più, cadono proprio in un frangente di tensioni su Taiwan, con la visita in Usa della presidente Tsai Ing-wen e con le manovre militari cinesi nell’area. Il che – secondo i critici dell’uscita macroniana – rischia di suonare come un via libera a Pechino o quantomeno come un segnale di non deterrenza. Tutto questo senza che Macron abbia portato a casa alcuna svolta di Xi Jinping sul dossier ucraino. Le divisioni in trasparenza La bomba diplomatica sganciata dall’Eliseo permette – attraverso il deflagrare di reazioni – di leggere il posizionamento interno all’Ue sulla Cina, ed espone pubblicamente le divisioni interne. «Ma parla davvero per l’Europa?», hanno chiesto provocatoriamente repubblicani come Marco Rubio, mentre commentatori e politici facevano nero l’Eliseo a colpi di tweet. Va detto però che a infuriarsi non sono stati solo i paesi Ue più vicini agli Usa, quell’asse orientale che va dalla Polonia ai baltici. Da Praga sono arrivate reazioni dure, ma pure da Berlino, che sulla Cina ha posizioni tutt’altro che mature. Macron, che diceva di avere «l’unità degli europei come priorità», è finito sconfessato dai fatti. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFrancesca De Benedetti Europea per vocazione. Ha lavorato a Repubblica e a La7, ha scritto (The Independent, MicroMega), ha fatto reportage (Brexit). Ora pensa al Domani.Short bio  Twitter account

«Le riforme penali non possono scriverle professori che non hanno mai messo piede in tribunale»I giuristi non potranno mai essere sostituiti dall’intelligenza artificiale

Carcere, Cartabia punta sulla giustizia riparativa e il reinserimento sociale dei detenuti

Matteo Falcinelli torturato a Miami: Italia Viva e Più Europa presentano un'interrogazione a TajaniPonte Stretto, Bonelli: governo nasconde atti, preparo nuovo esposto - Tiscali Notizie

Fonti Ue, 'sullo stato di diritto scambi anche con l'Italia' - Tiscali NotizieMeloni: determinati ad andare avanti e portare a termine riforme - Tiscali Notizie

Convocato per domani il nuovo voto per eleggere il decimo membro laico del Csm

Magi (+Europa): "Le carceri sono al collasso, ma il Governo italiano non fa nulla" - Tiscali NotizieVia alla campagna elettorale per il Csm: fibrillazione e rischi della nuova legge

Ryan Reynold
Le parole del Presidente De Luca: “Fondi di coesione? Sono pronto a fare le verifiche con l’Onu”Com’è difficile far rispettare i diritti in un paese in guerraRoma sospende le udienze penali per 6 mesi

Campanella

  1. avatarParità di genere nei luoghi di lavoro: le nuove prospettive di regolazionecriptovalute

    Cara Anm, perchè accetti le dimissioni di chi dovresti sanzionare?Foti, nomine Rai prima della pausa estiva? Nessuna contrarietà - Tiscali NotiziePonte stretto, 563 prof universitari: regalo ai privati, va fermato - Tiscali NotizieIl Pd riparte dai sindaci: intervenire sulla Severino e sui reati omissivi

      1. avatarIl generale Vannacci che si candiderà nelle liste della Lega per le prossime elezioni europee, risponde alle critiche di GiorgettiEconomista Italiano

        Mi candido grazie al sorteggio, che è garanzia di imparzialità

        VOL
  2. avatarScontro alla Giustizia, ma Berlusconi dice che c’è l’accordo su CasellatiVOL

    In attesa dei laici al Csm, c’è la grana della riforma penaleVotare i candidati sorteggiati è un primo passo per togliere potere alle correntiGaffe di Lollobrigida: "Per fortuna la siccità ha colpito il Sud"Le parole del Presidente De Luca: “Fondi di coesione? Sono pronto a fare le verifiche con l’Onu”

  3. avatar25 aprile, Meloni sui social: "La fine del fascismo ha posto le basi per la democrazia"Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

    Antonio Scurati non apparirà su Rai 3: la reazione di Serena BortoneP.A., Zangrillo: perderemo un milione persone da qui al 2032 - Tiscali NotizieAncora domande senza risposta sulle chat di PalamaraRave illegali, salta l’ipotesi di usare le intercettazioni preventive

Ecco il nuovo ministro della Giustizia

Il nuovo Csm non sia strumento politico e superi le logiche di appartenenzaLa direttiva Ue sul salario minimo e il possibile impatto in Italia*