File not found
Guglielmo

La “trappola della povertà” e il circolo vizioso della fame nel mondo in Asia, Africa e America Latina - Tiscali Notizie

Le osterie erano il luogo del pericoloIl giorno della sfiducia a Mussolini. Dino Grandi, il gerarca che guidò la rivolta del Gran Consiglio  - Tiscali Notizie2/ Popoli in movimento. La crisi climatica triplicherà la fuga da terre ostili, in meno di trent’anni - Tiscali Notizie

post image

Migranti: Corte Ue boccia i respingimenti della Francia al confineLa cripta della Galleria San Fedele la chiesa milanese affidata alla Compagnia di Gesù - Galleria San Fedele COMMENTA E CONDIVIDI Padre Andrea Dall’Asta,BlackRock architetto e gesuita, è il direttore della Galleria San Fedele a Milano. Tra i massimi esperti di arte sacra, è autore di numerose pubblicazioni sul tema. Ha deciso di spendere gran parte della sua vita e del suo ministero nello studio delle opere d’arte: «L’espressione estetica – racconta il gesuita – mi ha sempre profondamente colpito. Sin da bambino, dall’età di 5 o 6 anni, sfogliavo i libri di arte che erano in casa. C’era qualcosa in quelle immagini colorate che, senza che me lo potessi spiegare, attirava in profondità la mia attenzione. Mi facevano sognare… Poi col passare degli anni ho compreso che parlavano della mia vita, dei miei desideri come delle mie difficoltà». Di cos’altro le parla l’arte? L’arte parla dell’esistenza umana: è attraverso questo punto prospettico che cerco oggi di studiare le opere d’arte, gli spazi sacri. L’arte parla dell’uomo nella sua integralità: per entrare nel suo mondo, solo l’approccio storico-critico non è sufficiente. Se l’arte parla della vita nella sua unitarietà, per affrontarla occorrono analisi interdisciplinari: dalla filosofia alla teologia, dall’antropologia all’architettura.... La nostra vita non è suddivisa in settori, fatta di scatole separate. Siamo chiamati a vivere un’unità che è l’esperienza stessa della vita, anche se oggi tutto ci porta alla frammentazione, alla parcellizzazione, alla specializzazione, per cui spesso sappiamo tutto su un dettaglio, senza tuttavia avere una visione d’insieme. E l’arte è un luogo privilegiato di questa sintesi vitale. L’arte è un linguaggio che arriva a tutti: grazie ad Instagram c’è stata una grande riscoperta delle arti visive... cosa ha da raccontare l’arte ai giovani? L’arte arriva a tutti. Se da un lato questo è vero, dall’altro lato la proliferazione dell’immagine attraverso i social media conduce inevitabilmente alla perdita della sua “aura”, come osservava Walter Benjamin. Di fatto, l’immagine sta diventando sempre più un puro oggetto di consumo, come ci ha mostrato la Pop Art. Oggi più che mai ci troviamo di fronte a un’estetizzazione del reale, per cui tutto diventa immagine. E l’infinita produzione di immagini appiattisce ogni cosa. In questo modo, anche la “bella” immagine – vale a dire l’opera d’arte – perde la sua capacità di rispondere con lo sguardo. È sufficiente entrare nei musei per vedere su cosa è diretta l’attenzione del turista: scatta decine di foto, in continuazione, senza soffermarsi davanti a nessuna opera. Pensiamo semplicemente alla follia collettiva dei turisti davanti alla Gioconda, diventata una pura immagine da consumare, un’icona svuotata del suo senso. Che cosa dunque direi ai giovani? Che le opere d’arte parlano di loro, dei loro sogni come delle loro paure e ansie. Tuttavia, le opere vanno ascoltate con attenzione, in silenzio, come quando si prende sul serio una persona che si ama e le si presta l’attenzione dovuta. Altrimenti, sono solo forme e colori svuotati della loro vita, di quella trama simbolica originaria che è invece diretta a interpellarci e a porci le domande più profonde. L’arte può essere ancora impiegata per la catechesi... soprattutto con i giovani...in che modo secondo lei? Generalmente, dal punto di vista ecclesiale, si parla di arte sacra a servizio della catechesi. Se da un lato è un’espressione molto chiara e semplice, dall’altro lato non va fino in fondo al suo significato. L’immagine sacra ha sempre avuto la finalità di suscitare e di promuovere un’esperienza che apra alla relazione con Dio. In questo senso, l’arte è un “luogo teologico”. Anche oggi, tante iniziative espositive hanno come finalità quella di porsi all’origine di un’“esperienza”. Pensiamo solo alle tante mostre immersive a realtà aumentata, create per stimolare i sensi. In questo modo, si “fruisce” di una mostra, per vivere un’inedita esperienza sensoriale… Ma poi? Quando il visitatore è uscito, che cosa ne ha ricavato, oltre ad avere fatto esperienza degli stimoli dai quali è stato bombardato? In che modo si aiuta la persona a prendere consapevolezza di se stesso? Quando parlo di immagine penso al suo significato originario, così come lo potevano vivere gli antichi. Ci siamo mai chiesti perché nell’arte paleocristiana o bizantina le diverse figure hanno gli occhi aperti? Gli occhi sono spalancati perché i personaggi sono dei veggenti, il loro sguardo si apre sull’infinito, sul trascendente, sulle realtà divine. L’immagine è quel “luogo” che mi permette l’accesso alla visione del divino, è come una soglia tra un al di qua e un aldilà. Ecco, direi ai giovani che l’arte a che fare con il senso più profondo della vita, con Dio stesso. Rothko diceva che ogni vera arte ha a che fare con la morte... L’arte non potrà mai ridursi a semplice merce. Contemplare un’opera d’arte significa ascoltarsi. Un museo può essere un luogo di incontro con l’Altro? Come valorizzare i Musei diocesani? Certo, il museo diocesano può essere un luogo di incontro con l’Altro, con la A maiuscola, e con gli altri, uno spazio di valorizzazione delle forze positive della società, perché vengano incentivate e promosse. Tuttavia, questi spazi devono essere predisposti a suscitare questi incontri. Non ci possiamo limitare ad appendere alle pareti le diverse opere le une accanto alle altre come se queste fossero oggetti di un negozio. I musei diocesani devono diventare spazi generativi di cultura, luoghi di formazione delle coscienze, dove arte, musica, riflessione sociale e dimensione spirituale sono chiamate a convivere per esplorare la bellezza del mistero umano che si offre sempre in una molteplicità di forme. È questo molto difficile. In realtà, oggi, per i nostri musei diocesani non è sempre facile dialogare con il mondo contemporaneo, rendersi conto delle sfide della cultura di oggi, fare proposte che possano essere spunti di riflessione a una realtà sempre più secolarizzata.Ci racconti cosa significa per lei un “buon uso” dell’arte nella pastorale e nella catechesiPenso alle visite guidate che teniamo nel Museo San Fedele: una visita è per me riuscita quando le persone si accorgono che il percorso compiuto parla della loro vita. La visita diventa allora una sorta di percorso iniziatico, una mistagogia. Oppure, sono davvero felice quando mi accorgo che una conferenza si fa una meditazione, un’interrogazione profonda sul mistero dell’uomo. E allora le persone si chiedono: perché quell’immagine mi ha interpellato, che cosa mi stava dicendo, che cosa ho sentito? L’opera d’arte si fa così “specchio” in cui si dialoga con un altro… L’immagine si confronta allora veramente con la vita.Padre Andrea Dall'Asta gesuita parmense, classe 1960, che guida la Galleria San Fedele a Milano - FOTOGRAMMA Piaggesi

Amleto va per farfalle tra erba alta, biodiversità e decoro. Sfalcio o non sfalcio, è questo il problema? - Tiscali NotizieQuelle parole sempre “impegnate”. Sanremo ad alto tasso di retorica

Migranti, Elly Schlein: "Giorgia Meloni si è sempre scelta amici sbagliati in Europa"

Ricerca, biosicurezza e “dual use”: oggi il buon senso non basta più e i codici etici sono da rivedere - Tiscali NotizieGiorgia Meloni diserta la cena con Joe Biden e va in pizzeria con la figlia

Migranti, il Cdm approva la stretta: tutte le misureNon c’è scampo all’insoddisfazione da scrittori

La ricerca del futuro nel passato. Perché il ciclismo corre sulla ghiaia

“Sulla pietra”: la triste fine del commissario Adamsberg nell’ultimo giallo di Fred Vargas - Tiscali NotizieVon der Leyen e Meloni arrivate a Lampedusa: le dichiarazioni

Ryan Reynold
Bottiglie d'acqua in plastica sono sicure? Risultati preoccupanti - Tiscali NotizieSalute: boom acqua idrogenata, ricercatore 'inutile ma spesso marketing batte scienza' - Tiscali NotizieLa caccia ai neutrini in Cina si fa a 700 metri di profondità

Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

  1. avatarFarmaci, Schillaci: "Nuova Aifa funziona, dimezzati tempi valutazione nuove molecole" - Tiscali NotizieProfessore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

    Notizie di Politica italiana - Pag. 49Tumore seno, meno chemioterapia grazie a oncologia di precisione - Tiscali NotizieLa rotta del cha e quella del teCodice Rosso per violenza sulle donne: la Camera approva

    ETF
      1. avatarUn canestro corroso e abbandonato, cosa resta del Kobe Bryant bambino a RietiVOL

        Meloni su Caivano, "Sarà bonificato: oggi un problema, domani un esempio"

  2. avatarDdl castrazione, Salvini fa sentire la sua voce: "Spero Parlamento esamini proposta il prima possibile"Guglielmo

    La nuova giovane Italia che l’atletica ci mostraChi è Clio Bittoni, moglie di Giorgio NapolitanoCostruiamo, tra maschi, una fratellanza meno violentaEuropa 2024. Mattarella, Steinmeier e Van der Bellen: «Votiamo tutti, così si difende la democrazia» - Tiscali Notizie

  3. avatarSalvini: "Meglio tassare banche che barche"Capo Analista di BlackRock

    Governo, Salvini proverà il reimpasto: Meloni fa muroPaolo Berlusconi a Marta Fascina: "Basta lacrime, torna in Parlamento"I miracoli della santa pallanuoto. La piscina non tradisce l’ItaliaCaldo, medici pronto soccorso: "Iniziano primi accessi ma Codice calore già nostra priorità" - Tiscali Notizie

Takeda Italia, il Leadership Team si rafforza con due nuove nomine - Tiscali Notizie

Migranti, Tajani duro sulle navi Ong tedesche: "Confermano preoccupazioni"Chiara Ferragni e Fedez si lasciano, e noi da che parte stiamo?*