File not found
MACD

Incontro Biden-Draghi, cosa chiederà il presidente Usa sulla guerra in Ucraina

Hacker attaccano la TV russa: "Sulle vostre mani il sangue di migliaia di ucraini"Violento terremoto in Perù, scossa di magnitudo 7.2 al confine con la BoliviaNeonato morto in ospedale, indagata un'infermiera: lo avrebbe avvelenato

post image

Il regista Oliver Stone: "Putin ha già avuto un cancro, penso sia guarito"L'intervista«Non sia l'attore a giudicare i personaggi»Abbiamo incontrato l'attore peruviano Gonzalo Molina,trading a breve termine coprotagonista di Reinas© KFF/Piccoli Viviana VirieMarisa Marzelli09.08.2024 06:00Abbiamo incontrato l’attore peruviano coprotagonistadi Reinas, il film visto ieri sera in Piazza (vedi recensione qui sotto a cura di Marisa Marzelli).In Reinas il tema dellafamiglia è molto presente. Carlos, il personaggio che lei interpreta, ne mettein discussione gli stereotipi, è un antieroe. Come si è avvicinato a questopersonaggio? «La prima volta che lessi il copione ilpersonaggio di Carlos mi sembrò subito piacevole, nonostante fosse un uomo conanche un lato più difficile: non vede le sue figlie, mente, sparisce. A suofavore posso dire che tenta disperatamente di amare, ma senza sapere come,probabilmente non gli è stato insegnato e soffre molto per questo. È proprio daquesto punto di vista che ho cercato di capirlo. Credo che gli attori debbanoinnanzitutto cercare di comprendere i loro personaggi senza giudicarli».Ambientato nel Perùdegli anni Novanta, il film fa luce su un aspetto della storia recente delPaese che raramente viene rappresentato. Cosa ricorda di quegli anni? «In quegli anni ero nel pienodell’adolescenza. Sono nato a Chincha, dove rimasi fino ai dieci anni, poiiniziò la crisi economica e ci trasferimmo a Piura, nel Nord del Paese. Lì peròl’inflazione ci travolse letteralmente, ricordo momenti molto duri. Mio padre,come Carlos, era costretto ad avere molti lavori, così nel 1991 ci spostammo aLima, ma quello fu l’anno peggiore, la violenza di quegli anni si concentravaproprio nella capitale e il clima si stava infiammando ovunque. Ripensandocioggi non so come i miei genitori abbiamo fatto a permettermi di uscire per lestrade con gli amici, oggi come padre impazzirei sapendo i miei figli là fuori.Credo che il nostro fosse un modo per evadere, ci rifugiavamo nel mondo degliamici per dimenticare quanto ci stava accadendo intorno. Vivevamo nella paura,fu un’epoca molto difficile in cui si costruirono parecchi muri, non so comesiamo riusciti ad uscirne».Negli stessi anni lei hainiziato anche a recitare.«Quando iniziai arecitare la situazione era un po’ più tranquilla, tuttavia avvicinarsi a unacarriera del genere durante quegli anni era qualcosa di folle. Nelle sale deiteatri si contavano pochissimi spettatori e nel mondo del teatro vige unaregola: non si fa una rappresentazione se in sala non ci sono più spettatoririspetto a quelle precedenti. Così capitava che invitassimo gli sconosciuti, lafamiglia, gli amici, fino ai cugini dei cugini». Reinas ci parla peròanche di altro. «Credo che Reinas sia una pellicolauniversale perché ci parla dell’impossibilità e delle difficoltà che abbiamo adamare e di quell’impulso che abbiamo di non perdere un legame, come quello coni nostri figli o con i nostri cari. Non credo che Carlos ed Elena voglianotornare insieme, credo che si tratti invece della necessità di guarire leferite, di trovare un terreno d’incontro. È questa tenerezza che accompagnatutto il film che lo rende universale, ma allo stesso tempo molto latino e peruviano. È un film checi spinge a non perdere la tenerezza nonostante la violenza e la complessitàdel mondo».ReinasRegia: Klaudia ReynickeÈ come se un atleta formatosi in periferia andasse alle Olimpiadi e tornasse con un paio di medaglie. Fuor di metafora, Reinas (della regista di origine peruviana Klaudia Reynicke, che vive da anni in Ticino) è stato presentato in prima mondiale al Sundance Festival nel concorso World Cinema Dramatic (prima medaglia) e poi alla Berlinale dove è stato premiato (seconda medaglia). Reinas è il terzo film della Reynicke, dopo Il nido e Love Me Tender, entrambi presentati negli anni scorsi al Locarno Film Festival. Tratto tematico in comune alle tre opere della regista, uno sguardo minimalista e attento al femminile. Tecnicamente si nota una progressione nella complessità filmica con cui viene elaborata la materia. In Reinas la regista, in modo parzialmente autobiografico, affronta le proprie origini. Nella tumultuosa Lima del 1992, con un’ambientazione più del cuore e della memoria che non una ricostruzione puntuale, due sorelle, l’adolescente Lucia e la più piccola Aurora, stanno per lasciare il Paese con la loro mamma, mentre il padre assente rientra in scena solo perché deve firmare i documenti di espatrio. La presenza del genitore, estroverso e forse mitomane, taxista per necessità economica e millantato agente segreto, rappresenta per l’uomo la possibilità di (ri)conquistare l’affetto delle figlie; per le ragazze l’occasione di conoscerlo meglio. La sceneggiatura, scritta dalla stessa Reynicke insieme a Diego Vela (un altro peruviano che vive in Europa), affronta i temi dello sradicamento e del percorso di crescita e di passaggio dall’età infantile a quella adulta. Dunque, la famiglia e le sue tante dinamiche al centro. Storie dove le presenze femminili sono dominanti, anche se il simpatico e sgusciante padre cerca di farsi benvolere. Il tutto raccontato con abbondanza e varietà di musiche, suoni, colori da commedia, senza escludere qualche pennellata più ironica (senza esagerare). Ma questa è solo un’anima del film, quella incentrata sul privato dei personaggi, osservati spesso in dettagli minimi, con uno sguardo femminile attento e complice che sembra aver preso spunto dall’inarrivabile leggerezza di Almodovar. E poi c’è il versante politico, a tratti sullo sfondo ma sempre incombente. Come sperimentano i personaggi quando si ritrovano in polizia perché le ragazzine hanno violato il coprifuoco. Cala così sulla spensieratezza della commedia una cappa minacciosa. Un pericolo da non sottovalutare mai. Ma questo côté non fa di Reinas un film politico; sono le radici stesse della cultura sudamericana e spagnola ad aver istillato nel DNA di quei popoli la paura di dittatura latente nata da drammatiche esperienze storiche.In questo articolo: Locarno77

Ucraina, battaglione Azov: “Cominciata evacuazione dall’acciaieria Azovstal di Mariupol, 264 militari in salvo”Covid in Cina, Pechino: "Rischiamo 1,6 milioni di morti"

Sparatoria in Texas, la proposta del procuratore: “Armare gli insegnanti”

Guerra in Ucraina, Putin: “La vittoria sarà nostra come nel 1945, impediremo il risveglio del nazismo”Guerra Russia-Ucraina, a Mariupol scarseggiano acqua e cibo: in ostaggio 170mila persone

Motivano il figlio di 6 anni a correre una maratona completa con le patatineGalles, amputato dito a bimbo di 11 anni: ferito mentre si difendeva da bulli razzisti

Guerra in Ucraina, Putin: “Esercito russo garantisce corridoi per civili a Mariupol. Militari Azov si arrendano”

Guerra in Ucraina, Putin: “Eroe chi prende parte a missione nel Donbass”. Kuleba: “NATO non fa nulla”Musk sospende l'acquisto di Twitter (per il momento): il titolo crolla in Borsa

Ryan Reynold
Emirati Arabi in lutto, è morto il presidente sceicco Khalifa bin ZayedSparatoria in Texas, l'ultima chat di Salvador Ramos prima della strage di UvaldeParata militare russa del 9 maggio, perché gli aerei non hanno sfilato a Mosca?

Campanella

  1. avatarElisabeth Borne scelta come premier da Emmanuel Macron in Francia: prima donna in carica dopo 30 anniCampanella

    Guerra in Ucraina, USA: “Colloquio Blinken-Lavrov non costruttivo”. OMS: “Allarme colera a Mariupol”Putin come Hitler, ma non farà la sua fine: parla un espertoIn Afghanistan torna il burqa obbligatorio per le donne, i talebani ci ripensanoGuerra in Ucraina, telefonata tra un soldato russo e sua mamma: "Devo tornare e dimettermi"

      1. avatarPilota ha un malore in volo: passeggero senza esperienza interviene e fa atterrare l'aereoProfessore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

        Violenta esplosione a Cuba, distrutto l’Hotel Saratoga a L’Avana: almeno 8 morti, si cerca tra le macerie

  2. avatarIndia, 13enne denuncia uno stupro di gruppo e viene violentata da un poliziottoEconomista Italiano

    Nigeria, tre attacchi armati: morte almeno 48 personeKaliningrad, cos'è e perché preoccupa la Nato?Terremoto al Cremlino: “100 diplomatici russi pronti a dimettersi contro la guerra”Austria, mamma muore in casa: la figlia di 4 anni la veglia per due giorni

  3. avatarGiappone, eliminazione graduale dell’import di petrolio russoCapo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

    Ucraina, sette missili su Odessa: Biden firma legge usata contro HitlerPutin: "Occidente verso una sorta di suicidio energetico, ne subirà le conseguenze"Imbarcazione di migranti si capovolge a Porto Rico: 11 mortiChi è Ahmadreza Djalali, il ricercatore (anche in Italia) condannato a morte in Iran

Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 460

Il ragazzo la tradisce e lei si vendica gettandogli la valigia in piscinaBucava i preservativi di nascosto per restare incinta: condannata a 6 mesi di carcere*