Primarie del Pd: quando si vota e chi può votare il nuovo segretarioNotizie di Politica italiana - Pag. 106Giorgia Meloni allergica alla Germania? La verità della premier: "Solo alla lingua"
L’Egitto propone il rilascio di 33 ostaggi in cambio di una tregua a Gaza. L’intelligence: «I soli ancora vivi»Economia>Assemblea annuale Aldai-Federmanager: i manager lombardi guardano oltre la crisiAssemblea annuale Aldai-Federmanager: i manager lombardi guardano oltre la crisiI manager lombardi guardando oltre la crisi: il PNRR è la chiave della ripartenza,Guglielmo ma è anche fondamentale puntare su sostenibilità e parità di genere.di Asia Angaroni Pubblicato il 17 Giugno 2022 alle 17:56 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservatalombardia#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0, 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}Argomenti trattatiAssemblea annuale di Aldai-Federmanager: il bilancioLe parole del presidenteI fattori di criticitàI manager lombardi investono sul presente e si preparano a superare la crisi: il PNRR è la chiave della ripartenza. Decisivi una maggiore marginalizzazione delle PMI, investimenti in sostenibilità e progetti per la parità di genere. Così è emerso dall’assemblea annuale di Aldai-Federmanager.Assemblea annuale di Aldai-Federmanager: il bilancioIl quadro economico è al momento preoccupante, ma l’ottimismo resta fondamentale e i manager lo sanno bene. Bisogna guardare all’attuazione del PNRR come fattore decisivo per il rilancio del Paese: le prospettive sono buone, ma il fattore decisivo sarà il contributo che i manager, ancora una volta dopo la pandemia, sapranno dare alla sua implementazione nell’economia reale. Più manager, quindi, e soprattutto nelle PMI dove il livello di managerializzazione è ancora molto basso.Così emerge in assemblea dalle parole di Manuela Biti, Presidente di Aldai-Federmanager, l’associazione lombarda che rappresenta quasi 15.000 dirigenti industriali. L’incontro annuale si è svolto a Milano in presenza, dopo i due anni di pandemia, presso il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da VinciOltre a Manuela Biti, erano presenti Stefano Cuzzilla, Presidente di Federmanager, Fabrizio Sala, Assessore per l’Istruzione, Ricerca, Università, Innovazione e Semplificazione di Regione Lombardia, Alessia Cappello, Assessora allo Sviluppo Economico e alle Politiche del lavoro del Comune di Milano, Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda, Carlo Cottarelli, Economista e Direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.Le parole del presidenteDescrivendo lo scenario attuale e individuando possibili soluzioni future, il presidente Biti ha dichiarato: “Aziende, Enti e Istituzioni possono e devono convergere per trovare non solo risposte convincenti a questo momento particolarmente complesso, ma anche per attuare efficacemente il Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza, il cui successo dipenderà non solo dalla bontà dei progetti, ma anche e soprattutto dalla qualità delle risorse umane che saranno chiamate a realizzarli. Si tratta dei manager, e non solo quelli delle grandi aziende, ma anche delle PMI, vero motore economico sul territorio”. Quindi ha ricordato: “Se guardiamo agli ultimi dati dell’Osservatorio 4.Manager vediamo come in Lombardia il 70% dei manager industriali sia a Milano e provincia, quindi nelle grandi aziende e multinazionali, piuttosto che nelle PMI. Questo è un aspetto che come Aldai-Federmanager poniamo all’attenzione del sistema economico nazionale e regionale, garantendo il nostro impegno a lavorare insieme per costruire un percorso di sviluppo che guardi al futuro, innovativo e sostenibile, e a offrire un contributo di idee e un supporto concreto”.Inoltre, ha ricordato l’importanza della sostenibilità: “Entro il 2025, 6 lavoratori su 10 dovranno avere competenze green o digitali e nei prossimi cinque anni il mercato del lavoro avrà bisogno di almeno 2,2 milioni di nuovi lavoratori in grado di gestire soluzioni e sviluppare strategie ecosostenibili. La sostenibilità e la responsabilità sono fattori di successo per le nostre imprese. Come manager dobbiamo farci carico della responsabilità nei confronti dell’ambiente, dei nostri collaboratori e del territorio in cui operiamo. Dobbiamo prendere decisioni etiche per il miglior uso possibile delle risorse naturali del pianeta, delle risorse umane e finanziarie con azioni nell’interesse dello sviluppo sostenibile della società nel suo complesso”.I fattori di criticitàRestano, tuttavia, due fattori di criticità che vanno velocemente affrontati e superati: la scarsa presenza di laureati nelle facoltà scientifiche e il persistente divario di genere tra i manager, soprattutto nelle posizioni apicali. “Nonostante il G20 abbia sottolineato l’importanza del Women Empowerment per accrescere il talento e la leadership delle donne, il World Economic Forum inserisce l’Italia solo al 63° posto nel Gender Gap Report 2021 su 156 Paesi e siamo al penultimo posto in Europa per l’occupazione femminile, del 20% più bassa rispetto a quella maschile. Inoltre, solo il 28% dei manager è donna e il 16% ha accesso alla formazione Stem, rispetto al 35% degli uomini”, ha ricordato Manuela Biti.Poi ha sottolineato: “È impensabile fare un deciso cambio di passo se non si interviene prima sulle disparità di genere, favorendo con iniziative concrete un maggiore ingresso di figure femminili nelle posizioni apicali. È urgente intervenire anche per non vanificare il contributo che la piena occupazione femminile potrebbe dare alla crescita del PIL e dunque all’economia del Paese”.Alle parole della Biti fanno eco quelle del collega di Federmanager, Stefano Cuzzilla, il quale ha sottolineato: “L’attuale fase economica e politica, caratterizzata da crisi di portata internazionale, induce l’intero sistema Paese a lavorare perché sia garantita una piena continuità operativa alle diverse realtà produttive, senza sacrificare gli obiettivi in termini di sostenibilità, ambientale e sociale, delineati dal PNRR. È necessario pertanto che nei tavoli istituzionali preposti all’attuazione del PNRR vi sia un pieno coinvolgimento delle migliori competenze manageriali, impegnate ogni giorno a definire modelli organizzativi e processi produttivi davvero sostenibili”.Poi ha tenuto a precisare: “Più spazio al merito e a competenze innovative, perché in un Paese alle prese con un’inflazione intorno al +7% su base annua, non c’è tempo da perdere e bisogna individuare soluzioni per tutelare cittadini e imprese“.Articoli correlatiinEconomiaAeroporti bloccati e voli cancellati in tutto il mondo: guasti tecnici mettono a rischio le vacanze estiveinEconomiaLe novità per la pensione di vecchiaia dal 2027inEconomiaAnalisi dei crolli in Borsa: cause e conseguenzeinEconomiaSocial card "Dedicata a te": aumento dell'importo e nuove modalità di distribuzioneinEconomiaA novembre l’edizione nr. 7 del Mese dell’educazione finanziariainEconomiaAntitrust avvia istruttoria su 6 influencer: chi sono?
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