Covid, il piano di Boris Johnson: riaprire negozi dal 12 aprileTerremoto in Algeria di magnitudo 6.2: avvertito anche in ItaliaOms, l'origine del Covid? Furetti e conigli hanno trasmesso il virus
Biden si congratula con Draghi: “Faremo grandi cose insieme”Dopo la riforma del regolamento di Dublino bisogna cambiare l'Italia e l'EuropaDopo la riforma del regolamento di Dublino bisogna cambiare l'Italia e l'EuropaIl regolamento di Dublino cambierà,BlackRock Italia ma il rischio è che la riforma venga effettuata nel segno di un accordo al ribasso sulla pelle di migranti. di Cesare Massa Pubblicato il 17 Settembre 2020 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservataGli editorialimigranti#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0, 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}Il regolamento di Dublino delinea – o dovremmo ormai dire delineava – un meccanismo procedurale per cui i migranti giunti sul suolo europeo, negli ultimi anni specialmente da Medio Oriente – in particolare sul fronte siriano – ed Africa del Nord, avrebbero dovuto essere presi in carico secondo un criterio puramente geografico nel “paese di primo arrivo”. Si tratta, in particolare, di Grecia e Italia, rispettivamente baluardi esterni dell’Unione sul fronte mediorientale e su quello nord africano. La ratio di questo meccanismo era semplice: evitare il verificarsi dei così detti movimenti secondari, al fine precipuo di “processare” le domande di protezione umanitaria presentate dai migranti. Tanto semplice che non ha funzionato.Il regolamento in questione, in particolare, non incideva sull’assetto sostanziale delle competenze e della disciplina dei singoli Stati membri. Ogni domanda di asilo era ed è cioè gestita dalle amministrazioni dei singoli Stati, con differenze enormi sul piano dell’efficienza amministrativa e dell’interpretazione dei requisiti e presupposti per ottenere la protezione richiesta – e quindi sugli esiti della stessa -, ma, sopratutto, delle garanzie procedimentali riconosciute al singolo richiedente.In presenza di una disciplina nazionale che, in molti Paesi europei così come in Italia, è legata alla tradizionale distinzione tra richiedenti asilo e mutanti economici, con quote per questi ultimi risibili e legate al criterio paradossale del previo ottenimento di un visto per motivi di lavoro già nel Paese di origine, infatti, la richiesta di protezione internazionale rappresenta l’unica alternativa per non essere dichiarati immediatamente clandestini.Stando così le cose, ci si sarebbe aspettati che la stragrande maggioranza dei 4,5 milioni di migranti giunti sul territorio comunitario tra il 2015 ed il 2018 sia rimasta distribuita, appunto, tra Grecia ed Italia. Così è stato però soltanto negli slogan strumentali di un fronte così detto sovranista. Nella realtà le cose sono andate diversamente. In primo luogo, per un difetto di tecnica legislativa per il quale ogni 18 mesi la domanda di protezione decadeva e poteva essere ripresentata ex novo, il numero di partenza di 4,5 milioni è il frutto di più domande presentate dal medesimo soggetto nel corso degli anni.In secondo luogo, la mancanza di un’identificazione e registrazione puntuale da parte dei paesi di primo approdo – almeno fino all’istituzione degli hotspot – ha fatto sì che i migranti potessero spostarsi all’interno dell’area Schengen, presentando più richieste di asilo in vari paesi, sopratutto Germania e Gran Bretagna, e ponendo di fatto nel nulla quanto previsto dal regolamento di Dublino.Insomma, la fine di Dublino era una fine annunciata. Non andava bene ai Paesi interessati dai movimenti secondari, ma nemmeno ad Italia e Grecia che, pur sgravandosi di fatto del peso delle molte domande da gestire, rimanevano pur sempre in balia della buona volontà degli altri Paesi europei, in teoria pur sempre “padroni” di rimandare i migranti nel paese di primo ingresso. Dublino, quindi, cambierà. Ma il rischio è che la riforma venga effettuata nel segno di un accordo al ribasso sulla pelle di migranti.La Germania, in particolare, aveva sempre condizionato la sostituzione del sistema di primo ingresso con uno di distribuzione per quote alla predisposizione di un vaglio di ammissibilità sulle richieste di asilo. Questa prospettiva mette in crisi la posizione dei migranti stessi, esposte al rischio di vedersi respinta la richiesta sulla base di procedure ispirate e logiche di massima semplificazione, ma anche dei Paesi come l’Italia, che si vedrebbero incaricati del compito impossibile di rimpatriare tutti i soggetti ritenuti prima facie non meritevoli di protezione.Una soluzione coerente sul piano sistematico potrebbe essere di redistribuire, assieme alle quote di migranti, anche l’onore di rimpatrio delle domande eventualmente respinte in esito al meccanismo sopra citato. In generale, però, è evidente come la distinzione migranti economici e richiedenti asilo non sia più una distinzione gestibile sul piano del principio di realtà. Bisognerà che l’Italia e gli altri paesi dell’Unione stabiliscano quote di ingresso per migranti economici che consentano di gestire un fenomeno epocale su un piano di legalità.Dopo aver cambiato Dublino, bisognerà cioè sopratutto cambiare l’Italia e l’Europa.Articoli correlatiinPoliticaSondaggi politici: M5S in crescita, Pd in calo, Forza Italia in positivoinPoliticaIl Dl Salva Casa è legge, 106 voti a favore: ecco cosa cambia adessoinPoliticaMattarella promuove la libertà dell'informazione nella Cerimonia del Ventaglio: "Giornalisti contrastino le adulterazioni della realtà"inPoliticaAntonio Tajani: "Spazio al centro è di Forza Italia, arriveremo al 20%"inPoliticaNcc, incostituzionale il divieto di rilasciare nuove autorizzazioni: la decisione della ConsultainPoliticaGiorgia Meloni dice 'No' a Ursula von der Leyen: "Ho agito da leader europeo"
Coronavirus: si prospetta un nuovo lockdown per la PoloniaConcerti di prova nei Paesi Bassi, l'esperimento per le riaperture
Israele, funerali del rabbino: assembramento di 20 mila persone
Scozia, causa isolamento in hotel, non può dire addio alla sorellaUganda, trovano una bomba mentre giocano: morti sei bambini
Ebola torna a minacciare il Congo: già 4 nuovi mortiNonno stupra la nipote e viene ucciso dal padre della bimba
Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 738Nuova variante a New York: potrebbe diminuire efficacia vaccini
Finge omicidio pur di far togliere la neve davanti casaLe profezie di Bill Gates: "Clima e bioterrorismo vere minacce"Basta tamponi anali ai giapponesi che arrivano in CinaDelitto in Brasile, uomo uccide per vendetta la figlia della sua ex
USA, San Valentino: scarafaggi con il nome degli ex in vendita allo zoo
Covid, il piano di Boris Johnson: riaprire negozi dal 12 aprile
Tiene cadavere della madre nel congelatore, temeva lo sfrattoForti effetti collaterali, stop somministrazioni di AstraZeneca in due cliniche in GermaniaCovid, “green pass”: la proposta dell’Ue per tornare a viaggiareFrancia, bimbo ucciso di botte: condannati madre e patrigno
Covid, l’ipotesi del "tampone lasciapassare" in GermaniaTrovato in un bosco il corpo di Sarah EverardIsraele fuori dalla pandemia? Le dichiarazioni di NetanyahuCovid-19, il monito della Merkel: “Attenzione alle varianti”