Angelina Mango ospite alla Notte della Taranta il 24 agostoStefano Massini aggredito al Salone del Libro di Torino: «Mi ha detto “Hitler non era cosi come lo descrivi”»Martinenghi è ancora super, gli altri no: staffetta mista-mista eliminata a Parigi - ilBustese.it
Vittoria degli attivisti a Gallarate: gli operai lasciano il boschetto - ilBustese.itPapa Paolo VI - Dal Web COMMENTA E CONDIVIDI Il 4 dicembre 1963 si concluse la seconda sessione del Concilio Vaticano II presieduta da Paolo VI,ETF dove furono discussi, oltre gli schemi sulla Vergine Maria, anche quelli sul ministero dei vescovi, sull’ecumenismo e sulla libertà religiosa, la costituzione liturgica e i mezzi della comunicazione sociale e quello sulla Chiesa, dove rimasero controversi la collegialità e il diaconato permanente. Il 6 agosto del 1964 papa Montini, nel periodo dell’inter-sessione verso il terzo periodo conciliare, offrì la sua prima enciclica - dal titolo Ecclesiam Suam -, che sarebbe divenuta una bussola per il Concilio. Il tema sulla Chiesa era già stato suggerito proprio da Montini nella lettera inviata al segretario di Stato, il cardinale Amleto Giovanni Cicognani il 18 ottobre 1962, perché fosse inserito tra i temi del Concilio assieme a quello dell’unità dei cristiani. L’intento di Paolo VI non era quello di bypassare la discussione dei Padri del Concilio, ma di offrire all’intera comunità cattolica, ai teologi ed ai pastoralisti una nuova mens per la Chiesa che «Gesù Cristo ha fondato» affinché Essa nel mondo «sia allo stesso tempo madre amorevole di tutti gli uomini e dispensatrice di salvezza» (Ecclesiam Suam n.1) .Papa Montini intende continuare nel solco “dell’aggiornamento” di Giovanni XXIII, annunciato nel discorso di apertura della prima sessione conciliare dove Egli sottolineava che «in questo tempo presente la Chiesa preferisce usare la medicina della misericordia invece di imbracciare le armi del rigore» (Giovanni XXIII discorso Gaudet Mater Ecclesia n.7/2).Proprio nella continuità dell’«aggiornamento» auspicato dal suo predecessore, Paolo VI chiede alla Chiesa un triplice impegno:1. «Approfondire la coscienza [che la Chiesa deve avere] di se stessa… la propria natura, la propria missione, la propria sorte finale, …affinchè il mistero nascosto da secoli in Dio sia manifestato per mezzo della Chiesa (Ef 3,9-10)» (Ecclesiam Suam n.10).2. Realizzare «un bisogno generoso e quasi impaziente di rinnovamento … cioè il dovere odierno della Chiesa di correggere i difetti dei propri membri e di farli tendere a maggior perfezione» (Ecclesiam Suam n.12) .3. Scegliere il senso «del dialogo fra la Chiesa ed il mondo moderno… Una parte di questo mondo… ha subito profondamente l’influsso del cristianesimo e l’ha assorbito intimamente più che spesso non si avveda d’esser debitore delle migliori sue cose al cristianesimo stesso, ma poi s’è venuto distinguendo e staccando, in questi ultimi secoli, dal ceppo cristiano della sua civiltà; e un’altra parte e la maggiore di questo mondo, si dilata agli sconfinati orizzonti dei popoli nuovi» (Ecclesiam Suam nn. 14-15) . Paolo VI consegna questo triplice impegno alla Chiesa, maggiormente pregno dello spirito cristico, che deve avere nel cuore il desiderio di santamente «compromettersi» con le fatiche dell’umanità per la ricerca di un «assiduo ed illuminato zelo per la pace» (Ecclesiam Suam n.16), di un interiore rinnovamento spirituale dalla liturgia alla vita cristiana di ciascun membro del Popolo di Dio, senza trascurare di annunciare Cristo, di fare in modo che la Chiesa si faccia parola, si faccia messaggio, si faccia colloquio (Ecclesiam Suam n. 67). Ecco l’«aggiornamento» da realizzarsi nei confronti di ogni situazione: ascoltare, dialogare, rimanere con la carità nella verità. Questo è il dialogo auspicato da Paolo VI e consegnato al Concilio ed alla Chiesa affinchè esso possa essere proprio dell’arte dell’apostolato che comporta in sé certamente dei rischi. Paolo VI ne è consapevole e così lo sottolinea: «La sollecitudine di accostare i fratelli non deve tradursi in una attenuazione, in una diminuzione della verità. Il nostro dialogo non può essere una debolezza rispetto all’impegno verso la nostra fede» (Ecclesiam Suam n. 91) .Fatti salvi questi principi papa Montini, dopo aver sottolineato il primato insostituibile dell’annuncio (Ecclesiam Suam n. 93-94) , indica i destinatari di questa «Chiesa che si fa colloquio» affermando apertamente che «Nessuno è estraneo al suo cuore. Nessuno è indifferente per il suo ministero. Nessuno le è nemico, che non voglia egli stesso esserlo... La Chiesa avverte la sbalorditiva novità del tempo moderno; ma con candida fiducia si affaccia sulle vie della storia, e dice agli uomini: io ho ciò che voi cercate, ciò di cui voi mancate. Non promette così la felicità terrena, ma offre qualche cosa - la sua luce, la sua grazia - per poterla, come meglio possibile, conseguire... La Chiesa ha un messaggio per ogni categoria di uomini: lo ha per i bambini, lo ha per la gioventù, lo ha per gli uomini di scienza e di pensiero, lo ha per il mondo del lavoro e per le classi sociali, lo ha per gli artisti, lo ha per i politici e per i governanti. Per i poveri specialmente, per i diseredati, per i sofferenti, perfino per i morenti. Per tutti» (Ecclesiam Suam n. 98-99). Il messaggio dell’Ecclesiam Suam non solo è stato raccolto dai Padri Conciliari nelle costituzioni, nei decreti e nelle dichiarazioni, ma anche dai Successori di Paolo VI nel ministero petrino e ciascuno ha dato a questa svolta del dialogo il criterio ecclesiale quale nuova sensibilità per l’evangelizzazione e non solo come nuovo metodo sinodale. Giustamente, come disse il cardinale Paul Poupard, Paolo VI fu il Pontefice che profondamente sentì la responsabilità dell’attenzione da parte della Chiesa alle gioie e ai drammi del mondo moderno da vero Buon Samaritano.
«Io Navajo e le mie scuole di pace per il perdono tra nativi e "bianchi"»PROGETTO CAMPIONI. Dentro e fuori dal campo: la storia di Riccardo Paganin - ilBustese.it
FOTO. Luvinate, due auto contro il muro sulla statale 394: tre giovani feriti, due sono gravi - ilBustese.it
«Perché uomini e donne tradiscono? Ecco i sei motivi scatenanti: il primo è banale, l'ultimo è sorprendente»Imprese, progetti e protagonisti dell'«Economia che fa il Bene»
Una tavola calda con prodotti fatti in casa. La scommessa vinta di due giovani fratelli che puntano ancora su Busto - ilBustese.itPeriferie e fragili, la casa che non c'è: «Con la fiducia facciamo comunità»
Il numero di famiglie affidatarie è crollato in tutta EuropaIn provincia di Varese economia in frenata ma le esportazioni rimangono una certezza - ilBustese.it
Imprese, progetti e protagonisti dell'«Economia che fa il Bene»Milano, nuovo contratto affitto per 4 sedi scuole comunali infanziaProtezioni sempre e sopralluoghi: «Così ci si salva la vita»Autonomia, Emiliano impugna legge Calderoli davanti alla Consulta
Fuggito dal Sudan, Ala ha trovato una famiglia e una scuola in Italia
Ambiente, Cosentino (Lombardia Ideale): «Oltre un milione di euro ai territori di Varese e Busto per l’efficientamento energetico delle case Aler» - ilBustese.it
Alice Codato e Linda De Filippis remano verso la finale nell’otto femminile - ilBustese.it«Allatto ancora al seno mia figlia di 9 anni, la gente dice che è sbagliato ma lei non vuole smettere». Il parere dell'OmsCapire il gender. Quali sono le opportunità e quali i rischi"i Tri Crusèti" - le Tre Croci - ilBustese.it
La Pro Patria batte l'Albinoleffe con un gol di Travaglini - ilBustese.itAboubacarr, da corriere della droga a chef. Sì, si può rinascereLe fonti rinnovabili hanno superato le fossili. C'entra la pioggiaAnche tra gli stranieri i primi sintomi di denatalità