File not found
investimenti

Incontro Sala-Appendino, l'ipotesi hyperloop tra Milano e Torino

Crisi di governo, le parole di Di Battista: "Spettacolo da vomito"Gianfranco Rotondi aggredito, leghisti contro il deputato forzistaAccordo Salvini Russia: la registrazione segreta

post image

Notizie di Politica italiana - Pag. 689Possiamo incidere come vogliamo sulle norme processuali,Professore Campanella ma se si continuano ad addossare sulla magistratura tutte le inefficienze statali, assegnando alla stessa una “funzione salvifica” che non può e non deve avere, non potranno mai essere risolti i problemi connessi ai tempi della giustizia A fine anno 2022 è entrata in vigore la Riforma Cartabia che rappresenta dopo anni la prima grande “riforma sistematica” del processo penale e del processo civile. Il massiccio intervento legislativo modifica profondamente la normativa processuale e ha la finalità espressa di ridurre i tempi di trattazione dei giudizi e rispettare, di conseguenza, gli impegni assunti dall’Italia in relazione al PNRR. L’altro versante della Riforma Cartabia ha riguardato l’ordinamento giudiziario; alcuni aspetti sono oggetto di una delega al Governo, rispetto alla quale da poco risultano conclusi i lavori di una commissione di studio istituita presso il Ministero della Giustizia;  ma vi sono poi una serie di norme, immediatamente precettive, in materia ordinamentale, organizzativa e disciplinare, di eleggibilità e ricollocamento in ruolo dei magistrati e di costituzione e funzionamento del Consiglio superiore della magistratura. Nelle mie brevi riflessioni i due settori di intervento della riforma, processuale e ordinamentale, necessariamente si intrecciano. La riduzione dei tempi E’ ingenuo ritenere che i risultati auspicati in termini di riduzione dei tempi della risposta giudiziaria possano essere raggiunti semplicemente con interventi processuali, e neanche esclusivamente con aumenti di risorse di persone e mezzi. Questi interventi necessari e doverosi, che producono senza dubbio effetti positivi, devono essere accompagnati necessariamente da interventi strutturali e di sistema che non devono riguardare la giustizia ma la buona amministrazione del paese. Se non si incide, riducendola entro margini fisiologici (vedi dati statistici europei) sulla domanda di giustizia in Italia, nessun intervento processuale o ordinamentale sulla giurisdizione potrà essere risolutivo. C’è tutto un segmento fondamentale, che precede la “patologia” sulla quale interviene la giurisdizione, che richiede interventi urgenti, che abbiano un orizzonte temporale di medio-lungo periodo. E, invece, noi assistiamo dinanzi allo sfacelo “sociale” e “culturale” che attraversa il nostro paese  ad interventi che aggravano ancora di più la macchina giudiziaria con introduzione di nuovi reati, assegnazione di compiti di supplenza alla giurisdizione (penso al fine vita), il continuo inasprimento delle pene; mentre sarebbe necessario in via preventiva rafforzare il sistema dei controlli amministrativi, rafforzare il controllo da parte dello Stato sul territorio (è sotto gli occhi di tutti il fallimento del controllo del territorio, sotto il profilo urbanistico, da parte dei Sindaci dei Comune: si potrebbe immaginare di spostare su altri organi, non soggetti al consenso elettorale, questo nevralgico settore, che nella fase patologica intasa i Tribunali con previsioni sanzionatorie irrisorie), incrementare gli investimenti nel sociale, nella scuola, nella cultura (diceva giustamente Gesualdo Bufalino: “La mafia sarà vinta da un esercito di maestre elementari”); garantire che la pubblica amministrazione paghi ciò che deve ai cittadini e alle imprese, subito e senza interessi, che si accumulano per anni, riducendo così il contenzioso (anche per rinsaldare la fiducia del cittadino nello Stato ed ottenere un importante effetto culturale: lo stato adempie alle proprie obbligazioni, altrettanto devono fare i contribuenti con lo Stato). Possiamo incidere come vogliamo sulle norme processuali ma se si continuano ad addossare sulla magistratura, anello terminale della catena, tutte le inefficienze statali, assegnando alla stessa una “funzione salvifica” che non può e non deve avere, non potranno mai essere risolti i problemi connessi ai tempi della giustizia. Con il rischio poi di vedere additata la giustizia e la magistratura come causa di inefficienza e ragione di incertezza del diritto che allontana gli investimenti. La giustizia giusta Non sempre una giustizia veloce è una giustizia giusta. Non c’è dubbio che una risposta che arriva a distanza di anni dai fatti non può essere giusta anche qualora la decisione risulti corretta. I tempi della risposta sono fondamentali. La giustizia è un servizio per i cittadini e deve essere efficiente anche in termini temporali, ma il dispiegarsi del processo fino alla decisione ha i suoi tempi. Si pensi alle condizioni attuali del lavoro in Corte di cassazione (c’è stato un tempo “lontano” in cui i giudici della cassazione avevano modo e tempo di studiare le monografie per risolvere i casi che si prospettavano; oggi, la Corte di Cassazione è definita un “sentenzificio”, che sempre con maggiore difficoltà consente di assolvere adeguatamente al fondamentale ruolo di nomofilachia). Ai giudici deve essere garantito un tempo necessario e prezioso, che nella prospettiva di efficientamento degli ultimi tempi scompare, che è il tempo della decisione! Quante volte la decisione deve maturare nel convincimento del giudice, dinanzi a diverse opzioni che si prospettano nella valutazione del fatto e nella interpretazione giuridica? Ecco, ai giudici non deve mai essere sottratto questo tempo, perché il rischio è la creazione di una categoria ottusa e burocrate, attenta alle forme e alle procedure, ma indifferente rispetto all’in sé della giurisdizione, ossia il contenuto della decisione. E non aiutano in questa prospettiva tutte le norme della riforma Cartabia che accentuano il carrierismo e la verticalizzazione degli uffici giudiziari, anche giudicanti, ad esempio introducendo le “pagelle” o nuovi illeciti disciplinari, per il mancato rispetto delle “direttive” (quali? Con quale contenuto?). Ecco, in conclusione, chiediamoci se la figura di giudice, pressato dalla richiesta di una sempre più alta produttività, impaurito dalla introduzione di nuovi illeciti disciplinari, asservito nelle gerarchie degli uffici giudiziari, possa svolgere con serenità ed autorevolezza il gravoso compito di amministrare la giustizia che gli è stato affidato. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediRossella Marro

Elisabetta Trenta: "Sposteremo le forze militari a sud"Fondi Lega, Salvini: "Riferirò in Parlamento"

La protesta della Lega: "Prima i toscani"

Lite Meloni-Parenzo, lo scontro in tvL'erede di Silvio Berlusconi: chi è il suo successore a Forza Italia

Salvini: "Ok sbarco Gregoretti". Migranti andanno in 5 Paesi UEStrage di Bologna, si indaga ancora sulla pista palestinese

Luigi Di Maio lancia le figure dei "facilitatori"

Roberto Formigoni, dal Senato arriva lo stop alla sua pensioneCamera, ferie record per i deputati: 38 giorni di vacanza

Ryan Reynold
Crisi di governo, parla Salvini: "Non c'è più una maggioranza"Sea Watch: critiche a Salvini da parte di Francia e GermaniaMaria Elena Boschi replica agli insulti di Matteo Salvini

BlackRock Italia

  1. avatarAndrea Camilleri contro Salvini: tutti gli scontriMACD

    Sea Watch, Carola Rackete: il Viminale si prepara all'espulsioneCrisi di governo, parla Salvini: "Non c'è più una maggioranza"Migranti, la Francia attacca SalviniLuigi Di Maio, al via i navigator: "È una rivoluzione"

      1. avatarSenato, violenza sulle donne: approvato il ddl "codice rosso"Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

        Corte dei Conti, Matteo Renzi condannato per danno erariale

  2. avatarSondaggi politici elettorali oggi: la Lega è inarrestabileGuglielmo

    Conti Pubblici, Mattarella: "No alla procedura d'infrazione"Roma, Marcello De Vito (M5S) non si dimetteCarola Rackete "transessuale": provvedimenti per l'assessoreAutonomia, la lettera di Conte: "Basta insulti"

  3. avatarAlleanza Pd-M5s, Renzi e Calenda sono categoriciMACD

    Ursula von der Leyen eletta presidente della Commissione UeDove studiano e che lavoro fanno i figli dei politici italianiNo Tav, riprende l'assedio al cantiere: il commento di SalviniSalvini risponde a Spadafora, è scontro

Elezioni anticipate, quando? Le possibili date

Sea Watch 3, il futuro di Carola Rackete secondo LiberoImmigrazione balcanica: la Lega vuol costruire muro di 243 Km*