File not found
Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

MBA di Esade nella Top 20 mondiale del Financial Times

Elezioni comunali, riaperti i seggi: affluenza del 37%Giorgia Manenti, Autore a Notizie.itAlla scoperta delle più belle spiagge del Gargano

post image

Il jackpot Messi per Miami. Ora la squadra vale un miliardoLe motivazioni della sentenza di condanna dell’ex presidente della Camera a 2 anni e otto mesi per la vendita della casa di Montecarlo di proprietà del partito di cui era segretario che finì nelle mani del cognato. Per i giudici Fini «non poteva non sapere»«Dagli atti ho appreso che quella società era stata costituita da Giancarlo Tulliani e da sua sorella Elisabetta con danari provenienti da Corallo. Non sapevo assolutamente nulla nel dicembre 2008».Gianfranco Fini,VOL ex leader di Alleanza Nazionale ed ex presidente della Camera, dice di essere stato ingannato. Lo fa nel processo in cui lo scorso 30 aprile è stato condannato in primo grado a 2 anni e 8 mesi per aver autorizzato la vendita della casa di Montecarlo di proprietà del partito di cui era segretario e al centro dell’operazione di lavaggio di soldi sporchi da parte del re delle slot Francesco Corallo.LE MOTIVAZIONIIn altre parole Fini ha sempre sostenuto di non essere a conoscenza dell’origine illecita del denaro con cui venne acquistata la casa donata ad An dalla contessa Anna Maria Colleoni. Ma oggi i giudici della quarta sezione penale del tribunale di Roma lo smentiscono e in novantasette pagine spiegano perché si è arrivati alla condanna.Fini, secondo il collegio presieduto dalla giudice Roberta Palmisano, sapeva chi si celasse dietro la società acquirente dell’immobile «già prima che fosse autorizzata la vendita». Inoltre, Fini «contrariamente a quanto da lui sostenuto – si legge ancora nelle motivazioni della sentenza – non si limitò a commettere una leggerezza che poteva mettere a rischio la sua posizione. Con la sua condotta l’imputato, che in passato aveva negato la vendita all’immobiliarista Apolloni Ghetti per il solo fatto che questi era iscritto al partito Alleanza Nazionale, non si limitò quindi a ledere l’interesse del partito avvantaggiando i fratelli Tulliani che sapeva interessati all’affare. Giova infatti aggiungere – continua il collegio – che la posizione istituzionale ricoperta da Fini, il quale all’epoca era la seconda carica dello Stato, non rende credibile che egli non si sia adoperato per accertare l’identità di acquirente e finanziatore».Per i giudici del tribunale capitolino, oltre a sapere, Fini infatti «condusse personalmente le trattative» di compravendita e, come già detto, «ben sapeva che il prezzo sarebbe stato consegnato in contanti al venditore e che la provvista sarebbe stata rimessa sul conto corrente del notaio da una società offshore».L’ex leader di Alleanza Nazionale fissò, tra le altre cose, il prezzo dell’immobile sito in boulevard Princesse Charlotte numero 14 a trecentomila euro, «un prezzo notevolmente superiore – è ancora scritto negli atti – rispetto a quello di mercato». Un fatto, quest’ultimo, che «Fini conosceva, per aver egli stessi dato l’incarico di valutazione dell’immobile».In ultimo i giudici rilevano come «i rapporti tra Fini e Corallo erano divenuti più assidui e coinvolgevano anche il “cognato” Giancarlo Tulliani». In più «deve ritenersi che proprio Fini era il tramite dei rapporti tra Tulliani e Corallo presso il quale lo aveva introdotto perché potesse stringere affari (…). Del resto Fini, la cui condotta materiale integra il reato di riciclaggio, era consapevole che Tulliani era un immobiliarista privo di una solida posizione professionale».Nello stesso processo – i pubblici ministeri Maria Teresa Gerace e Barbara Sargenti per Fini avevano chiesto 8 anni di carcere – è stata condannata a 5 anni l’ex compagna dell’ex presidente della Camera Elisabetta Tulliani. Condanne anche per i familiari di quest’ultima: per il fratello Giancarlo (6 anni) e per il padre Sergio (5 anni). Per tutti l’accusa è appunto quella di riciclaggio. E sempre nel procedimento, originariamente, erano anche coinvolti il già citato imprenditore catanese Francesco Corallo, diventato miliardario grazie alla concessione statale per gestire il gioco d'azzardo legalizzato, e l’allora parlamentare del Pdl Amedeo Laboccetta: per entrambi è scattata la prescrizione delle accuse. ItaliaIl ripensamento degli ultimi 30 anni a destra e sinistraMarco DamilanoLA VICENDAI fatti risalgano a oltre quindici anni fa, quando a luglio 2008 Alleanza nazionale vende l'appartamento di Montecarlo, in Boulevard Principesse Charlotte 14. L’immobile, come già rilevato era stato donato al partito di Fini dalla contessa Anna Maria Colleoni e poi era stato acquistato da Giancarlo Tulliani attraverso una società off-shore. La procura ipotizzò il riciclaggio del denaro impiegato per l'acquisto della casa: i soldi sarebbero stati reimpiegati dalla famiglia Corallo, attiva nel settore delle videolottery, in attività finanziarie a cui avrebbero partecipato anche i Tulliani. Da qui gli accertamenti sull’immobile di Boulevard Principesse Charlotte 14, nel principato di Monaco, finito nella disponibilità di Tulliani. Secondo la procura, Fini sarebbe stato a conoscenza appunto dell’origine illecita del denaro, e avrebbe consapevolmente deciso di vendere la casa di Montecarlo alle offshore di Tulliani. L’ex leader di An, affermando di aver autorizzato la vendita della casa non sapendo cosa vi si celasse dietro, ha sempre sostenuto di essere stato “ingannato” dai Tulliani, con Elisabetta che in una delle udienze ha al contrario “scaricato” il fratello Giancarlo, rilasciando delle dichiarazioni inequivocabili: «Ho nascosto a Fini la volontà di mio fratello di comprare la casa di Montecarlo. La provenienza di quel denaro, che ero convinta fosse di mio fratello rappresenta una delle più grandi delusioni della mia vita. Spero di avere dato con questa dichiarazione un elemento per arrivare alla verità».VERSO L’APPELLOCon le motivazioni dei giudici si chiude il primo atto di una vicenda durata quasi dieci anni: iniziò non a caso nel 2008, nello stesso periodo in cui il rapporto tra Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi si incrinò tanto che il primo uscì dal Pdl e fondò Futuro e Libertà. Il processo sulla compravendita opaca, al contrario, ha preso avvio solo nel 2018, rimanendo fermo per tre anni.«La sentenza di fatto assolve Gianfranco Fini su tutti i capi di imputazione e si limita paradossalmente a ricorrere al concetto del dolo eventuale che tradotto altro non è che il ben poco apprezzabile “non poteva non sapere”», commentano i legali di Fini, Francesco Caroleo Grimaldi e Michele Sarno. Gli avvocati aggiungono di confidare nell’appello. «Vi confidiamo – concludono i penalisti – perché lo stesso tribunale afferma a chiare note che nessun profitto è stato tratto da Gianfranco Fini da tutte queste operazioni finanziarie che non lo hanno minimamente riguardato». © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediEnrica RieraNata a Cosenza nel 1991, giornalista. Una laurea in giurisprudenza e un diploma all’Accademia nazionale d’arte drammatica Silvio d’Amico. Un passato da redattore nei giornali locali. Collabora con il servizio cultura de L’Osservatore Romano.

Ddl Nordio, arriva l'ok dalla Camera: testo ed entrata in vigoreScontri tra polizia e manifestanti a Caracas - Tiscali Notizie

Morto a Ginevra Vittorio Emanuele di Savoia, aveva 86 anni

Luigi Scalfaro, quella volta che agì contro Silvio BerlusconiStoria della base abbandonata di Fort Stevens in Oregon

Luigi Scalfaro, quella volta che agì contro Silvio BerlusconiMascherina magica di Harry Potter: cambia colore con il respiro

Raid Idf su Beirut: il conflitto va verso l'escalation - Tiscali Notizie

Università: ecco quanto costa vivere da fuorisede a TorinoL’auto perde il controllo e travolge a due pedoni sul marciapiede: poi il miracolo - Tiscali Notizie

Ryan Reynold
Csm, si chiude la guerra delle commissioni: il laico Carbone guiderà quella sulle nomine. Rabbia della destraG7 in Italia, il programma e i protagonisti: i temi da affrontareIl G7 delle avvocature: l’Intelligenza artificiale non sostituirà legali e giudici

ETF

  1. avatarStarmer, il primo discorso da premier: "Prima il Paese, poi il partito"trading a breve termine

    Austin: "Una guerra tra Israele ed Hezbollah non è inevitabile" - Tiscali Notizie"Il cervello milionario" di Dario Silvestri: potenziare il cervello!Video inediti, inchieste, interviste, approfondimenti e personaggi - Pag. 1Ing Italia, 63.000 nuovi clienti e crescita importante per raccolta, impieghi e masse - Tiscali Notizie

    1. Ue, Meloni: "L'Italia porterà a casa il risultato"

      1. avatarUe, valuteremo la lettera di Meloni sullo Stato di diritto - Tiscali NotizieGuglielmo

        Giorgia Meloni oggi alla Camera: oggi le comunicazioni in vista del Consiglio Europeo

  2. avatarXi a Maduro, pronto a portare partnership su nuove vette - Tiscali NotizieCapo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

    Video inediti, inchieste, interviste, approfondimenti e personaggi - Pag. 84Agenzia Dire, si è dimesso l’amministratore delegato Stefano PistilliIl G7 delle avvocature: l’Intelligenza artificiale non sostituirà legali e giudiciGiorgia Meloni al summit: "Pace non significa resa"

    ETF
  3. avatarIl caso Pozzolo-Delmastro: tre dna diversi sulla pistola del deputatoMACD

    La Libia rimpatria 369 migranti verso Nigeria e Mali - Tiscali NotizieG7 in Italia, il programma e i protagonisti: i temi da affrontareMa l’abuso d’ufficio serve o no?L'inno di Mameli suona per l'Oro di Ceccon, il video della pattinatrice Fontana a Parigi - Tiscali Notizie

Il report di Antigone sul carcere: affollamento record e 30 suicidi nel 2024

Bollette della luce, a quale fornitore è assegnato chi non passa al mercato libero, provincia per provinciaRoma, incontro tra Grillo e Conte: "Cambiare le regole interne? Non vi fate troppi film"*