File not found
ETF

USA vuole vietare TikTok, il CEO agli utenti: "Difendete i vostri diritti"

Paura in volo: l'aereo in picchiata, 50 feriti su volo da SydneyGuerra Ucraina Russia, Kiev rivela: notte passata in compagnia di attacchi freneticiBombe russe su Odessa a 150 metri da Zelensky e Mitsotakis

post image

Hamas non indietreggia sulle richieste e accusa Israele: "Non dà garanzie"Sulla proposta di legge Zan,Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock già approvata alla Camera, l’avvio della discussione in commissione Giustizia al Senato è stato molto difficile Si riaccende il dibattito sulla legge contro misoginia, omolesbobitransfobia e abilismo, mentre si attende ancora la sua calendarizzazione al Senato. Il testo mira a reprimere discorsi e crimini d’odio estendendo l’applicazione della legge Mancino, ma anche a trasformare le condizioni culturali e sociali in cui la discriminazione e la violenza prosperano. Alla base dei conflitti sul testo, una sola domanda: in una società democratica e pluralista, le differenze vanno valorizzate quale fattore di coesione sociale o temute quali fattori di destabilizzazione? In questi giorni, si è riacceso il dibattito sulla proposta di legge per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni e della violenza fondate su sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità – la cd. proposta di legge Zan, già approvata dalla Camera – in relazione al difficile avvio della discussione in Commissione Giustizia al Senato. La proposta di legge opera su due livelli, profondamente connessi tra loro. Il testo mira infatti a reprimere discorsi e crimini d’odio misogino, omolesbobitransfobico e abilista ma anche a trasformare le condizioni culturali e sociali in cui la discriminazione e la violenza prosperano, così dando attuazione all’articolo 3 della Costituzione in entrambi i suoi commi. Tale obiettivo è perseguito, anzitutto, estendendo la circostanza aggravante speciale e le fattispecie di istigazione al compimento (e compimento) di atti discriminatori e violienti, previste dagli articoli 604 bis e ter del Codice penale anche alle condotte motivate dal sesso, dal genere, dall’orientamento sessuale, dall’identità di genere o dalla disabilità della vittima. Con specifico riferimento alla fattispecie istigatoria, l’articolo 4 della proposta di legge chiarisce che sono fatte salve le opinioni che non siano idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti. Attraverso tale formula, viene individuato il confine, già chiarito con precisione dalla giurisprudenza, tra l’ambito in cui resta pienamente operante la libertà di manifestazione del pensiero di cui all’articolo 21 della Costituzione e tutte quelle dichiarazioni che, per il loro tenore e per il contesto in cui sono state espresse, si palesino come istigatorie. Con ciò si ribadisce – oltre ogni ragionevole dubbio – il punto di equilibrio tra tutela della dignità personale e garanzia del libero confronto delle idee secondo il metodo democratico. Nessuna protezione rafforzata Non si tratta, dunque, di introdurre strumenti di protezione rafforzata (né, tantomeno, un privilegio) a favore di minoranze bensì, piuttosto, di riconoscere in sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità altrettante dimensioni della dignità, ricche di valore per la persona (e la comunità) e pertanto meritevoli di tutela. La seconda parte della proposta di legge articola invece una serie di politiche per la prevenzione della discriminazione e della violenza motivata da orientamento sessuale e identità di genere. Anzitutto, viene ufficializzata l’istituzione della Giornata contro l’omolesbobitransfobia (17 maggio), in occasione della quale potranno svolgersi – presso amministrazioni pubbliche e scuole (nel rispetto dell’autonomia di queste ultime e della corresponsabilità educativa con le famiglie) – iniziative finalizzate a “promuovere la cultura del rispetto e dell’inclusione nonché [a] contrastare i pregiudizi, le discriminazioni e le violenze motivati dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere, in attuazione dei princìpi di eguaglianza e di pari dignità sociale sanciti dalla Costituzione”. Inoltre, vengono integrate le competenze dell’Unar, prevedendo che l’Ufficio adotti, ogni tre anni, una strategia per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, articolata sui quattro pilastri della formazione e dell’educazione, del lavoro, della comunicazione e dei media, della sicurezza e delle carceri. Ulteriori misure di sostegno delle vittime sono confluite, nelle more dell’iter di approvazione, nell’articolo 105 quater del D.L. n. 34/2020, che prevede e finanzia l’istituzione in tutto il territorio nazionale di centri contro le discriminazioni aperti a tutte le persone che subiscano discriminazioni e violenza per motivi legati all’orientamento sessuale e all’identità di genere o si trovino, per gli stessi motivi, in condizioni di particolare vulnerabilità legata al contesto sociale o familiare. Le ragioni dei conflitti Attorno alla proposta Zan si agitano conflitti profondi, riconducibili all’alternativa tra riconoscimento e protezione delle diverse soggettività che popolano lo spazio pubblico e convivenza tra diverse visioni del mondo e della vita che, non di rado, quelle identità tendono a misconoscere e contrastare. Conflitti, peraltro, che non riguardano solo l’Italia ma che investono vasti settori delle società europee, con esiti preoccupanti. Si pensi, solo per fare alcuni esempi, alla situazione ungherese e a quella polacca (ma anche, fuori dall’Europa, alla situazione turca): paesi nei quali donne e persone LGBT+ sono oggetto comune di uno stesso attacco, ispirato alla conservazione (o, per meglio dire, al ripristino violento) di un modello di società saldamente ancorato a canoni patriarcali e tradizionalisti. I quali, peraltro, sono incompatibili con i principi e i valori fondativi dell’Unione europea, consacrati nei trattati e recentemente ribaditi dal parlamento europeo, intervenuto in materia con l’approvazione, l’11 marzo 2021, di una risoluzione che dichiara l’Europa “Zona libera per le persone LGBTIQ”, in risposta all’istituzione, in Polonia, di più di 100 zone libere “da” persone LGBT+. Una domanda semplice Al fondo di tali conflitti vi è una domanda molto semplice, alla quale anche il legislatore italiano è chiamato a dare risposta: in una società democratica e pluralista, le differenze – in questo caso, radicate nei corpi e nell’autodeterminazione personale, affettiva, sociale – devono essere valorizzate quale fattore di coesione sociale o devono piuttosto essere temute quali fattori di destabilizzazione? La risposta, a ben vedere, è guidata dalla lettera degli articoli 2 e 3 della Costituzione, che legano in equilibrio saldo libertà ed eguaglianza, diritti inviolabili e doveri inderogabili di solidarietà, libero svolgimento della personalità e relazioni sociali, riconoscimento delle identità e pari dignità delle differenze. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediAngelo Schillacigiurista Professore associato di Diritto pubblico comparato all'università la Sapienza di Roma

Utilizzare i profitti dei beni russi congelati per armare l'Ucraina: la proposta di Ursula Von der LeyenNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 109

Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 113

Kazakistan, quasi 100mila evacuati causa inondazioneErdogan ammette la sconfitta: Istanbul e Ankara all'opposizione

Gaza, operatori umanitari morti in un raid israeliano: Sanchez chiede chiarezzaNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 104

Media USA: "Possibile azione di Israele in Libano"

Russia, Biden: "Difenderemo l'Europa"Morto Jacob Rothschild, grande finanziere e imprenditore

Ryan Reynold
Usa, Biden tiene un discorso al Congresso: attacco frontale a Donald TrumpGermania, uomo inietta mercurio alla figlia di due anniPapua Nuova Guinea, terremoto di magnitudo 6.9: cinque morti

investimenti

  1. avatarGaza, Wafa: "Spari sulla folla, 6 morti e 83 feriti"criptovalute

    Biden su Israele: "Non fa abbastanza per difendere operatori umanitari"Operazione Aspides: potrebbero servire più navi per la missioneNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 111USA 2024, Corte Suprema: "Trump eleggibile in Colorado"

      1. avatarSvizzera, previsto per giugno il vertice di pace sull'UcrainaBlackRock

        Russia, bombe ucraine su seggi elettorali

  2. avatarFelicità, la Finlandia è il paese più "contento" al mondoinvestimenti

    Ucraina, raid russo su Kharkiv: almeno 6 mortiYemen, dagli Usa: "Gli Houthi hanno lanciato un razzo verso cargo operato da Italia"L'OMS: "Il futuro di un'intera generazione è in grave pericolo"Russia, Movimento LGBT aggiunto alla lista dei terroristi

  3. avatarMedvedev: "La Germania si prepara alla guerra contro la Russia"BlackRock

    Russia, giornalista condannato per aver criticato la guerra in UcrainaGaza, Wafa: "Spari sulla folla, 6 morti e 83 feriti"Yulia Navalnaya al Parlamento Europeo: "Navalny non vedrà la Russia del futuro, noi dobbiamo"Paura in volo, Sydney-Auckland: 50 feriti per vuoto d'aria

    ETF

Francia, incendio in un edificio a Parigi: tre morti

Finlandia, sparatoria in una scuolaIsraele, c'è l'accordo sulla tregua?*