File not found
BlackRock

Marsilio "Il campo largo non sarà il futuro dell'Italia" - Tiscali Notizie

Meloni: "L'effetto Sardegna? Ancora non sappiamo come e' finita" - Tiscali NotizieLa Corte dell’Albania dà il via libera ai centri per migranti di MeloniDiritti umani conculcati. Mattarella, Papa Bergoglio, Guterres, Putin e Netanyahu: tra parole e fatti - Tiscali Notizie

post image

Gli agricoltori protestano a Bruxelles. Abbattuta una statua nella piazza del Parlamento UeI danni provocati da un attentato a una chiesa nei pressi di Abuja - Ansa/Epa COMMENTA E CONDIVIDI Quand’è che una guerra si può definire guerra?BlackRock Italia Servono ancora dichiarazioni formali? Due eserciti contrapposti? O è necessario raggiungere un certo numero di morti per far scattare la definizione? Sono anni che la Nigeria, gigante africano da 200 milioni di abitanti, è in guerra con sé stessa. E se a lungo è stato il terrorismo islamista di Boko Haram negli Stati a maggioranza islamica del Nord a richiamare l’attenzione, da qualche tempo è la fascia centrale del Paese, la cosiddetta “Cintura di mezzo”, la zona in cui il sangue scorre più copiosamente. La lotta per le risorse qui si mischia facilmente alle differenze etniche e religiose, in un contesto che vede crescere la competizione tra i mandriani islamici Fulani in arrivo dalle terre di un nord sempre più arido e gli agricoltori cristiani locali, con questi ultimi da tempo nel mirino.A Natale attaccate 25 comunità nello Stato di Plateau: 170 mortiLa lotta per le risorse si mescola al fanatismo religioso. Il governatore: in corso un genocidio. La Chiesa invita al dialogo ​Basta vedere quanto accaduto a Natale, quando per quattro giorni, nello Stato di Plateau, oltre un migliaio di Fulani ha attaccato circa 25 comunità cristiane, tra le zone di Bokkos, Mangu e Barkin Ladu. I morti sono stati quasi 170, tanto che nello Stato ora vige il coprifuoco. «Molti sfollati hanno cercato rifugio nelle chiese, con le organizzazioni religiose che hanno fornito assistenza primaria, data l’assenza di sostegno da parte del governo», sottolinea la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre. Jalang Mandong, un sopravvissuto che ha perso dieci parenti nel massacro, ha riferito che gli attacchi avevano lo scopo di «prendere di mira i cristiani» e «disturbare la celebrazione del Natale», tentando anche di «impossessarsi delle terre di queste comunità». Lotta per le risorse e fanatismo religioso, in un mix sempre più complicato ma facilmente replicabile. Tanto che le violenze si sono ripetute, ancora, la scorsa settimana, con oltre 50 vittime nella stessa zona: scuole, luoghi di culti e case date alle fiamme e il dito puntato, ancora una volta, contro i pastori musulmani Fulani.Originari del nord della Nigeria, sempre più soggetta a siccità e inondazioni, i pastori nomadi si spostano verso sud in cerca di terra per il loro bestiame, nelle zone agricole dei Berom e di altri gruppi etnici in maggioranza cristiani. «Questi attacchi sono ricorrenti. Vogliono cacciarci dalla nostra terra ancestrale, ma noi continueremo a resistere a questi assalti», spiega Magit Macham, che era tornato dei recenti assalti dalla capitale dello stato, Jos, per festeggiare il Natale con la sua famiglia. Al momento dell’attacco, Macham sta chiacchierando con suo fratello fuori casa quando il rumore di un generatore di benzina viene interrotto da colpi di pistola: «Siamo stati colti alla sprovvista e quelli che potevano scappare sono fuggiti, gli altri sono stati catturati e uccisi con i machete», racconta oggi. Secondo l'arcivescovo emerito di Abuja, cardinale John Olorunfemi Onaiyekan, «è impensabile che il governo, con tutti i mezzi che ha a disposizione, non sia in grado di identificare chi sono i mandanti, chi sono quelli che comprano le armi» utilizzate in questi attacchi. Quanto sta accadendo, ha sottolineato nei giorni scorsi il cardinale a “Vatican News”, «è più di una guerra: stiamo ancora aspettando di vedere che cosa fa il nostro governo adesso». A lungo la Chiesa locale e lo stesso cardinale Onaiyekan, dopo i vari attacchi, hanno esortato le comunità cristiane e musulmane a unirsi contro la violenza e l’endemico sistema di impunità, esaltando l’importanza del dialogo interreligioso per la pacifica convivenza. Non c’è alcuna voglia, insomma, di avvalorare la tesi della persecuzione religiosa anche se, di certo, c’è la necessità di fare luce sulle connessioni e le protezioni di cui possono godere gli autori delle violenze e avere giustizia. Il governatore dello Stato di Plauteau, il cristiano Caleb Manasseh Mutfwang, da parte sua non ha esitato invece a usare il termine “genocidio”, nel suo discorso di inizio anno, riferendosi agli ultimi massacri. «Che Dio liberi la Nigeria da questi orrori», le parole di papa Francesco dopo l’Angelus del 31 dicembre scorso.Una vera “guerra” che pochi vogliono definire tale. Da una parte il terrorismo di Boko Haram, dall’altra i pastori nomadi Fulani che razziano anche le terre altrui Debole la risposta del governo​Non sono mancate, negli ultimi anni, accuse all’amministrazione dell’ex presidente Muhammadu Buhari, in carica fino a maggio dello scorso anno e lui stesso di origine fulani, non solo per l’inefficacia dell’azione dell’esercito nella regione a difesa delle comunità locali, ma anche per il piano presentato, e poi sospeso, delle cosiddette “zone Ruga”. Questi insediamenti per i pastori islamici nomadi avrebbero dovuto comprendere aree di pascolo e villaggi con alcune infrastrutture di base: una scuola, un centro sanitario e un veterinario. In questo modo, ospitando i gruppi di pastori e il loro bestiame, questo sistema avrebbe reso più facile identificare le vie di pascolo, consentendo teoricamente di ridurre i conflitti con gli agricoltori stanziali. Il piano, però, è stato fortemente criticato, e poi rinviato a tempo indeterminato, dalle autorità locali degli Stati coinvolti, perché gli insediamenti avrebbe sottratto acqua e terre alle comunità locali senza compensazioni, legalizzando di fatto un sistema predatorio. Gli attacchi, in parallelo, sono andati crescendo.Se si considerano anche i morti provocati dai terroristi di Boko Haram (che oggi sono in numero più ridotto, ma rappresentano comunque una fonte di instabilità soprattutto nel Nord del Paese), circa 52.250 cristiani sono stati uccisi da miliziani islamici in Nigeria dal 2009, secondo un rapporto dell’Ong nigeriana Intersociety. Oltre 30mila di queste vittime sono state colpite durante gli otto anni di presidenza Buhari. Nello stesso arco di tempo, anche 34mila musulmani sono morti in attacchi terroristici condotti dagli islamisti. Nel mirino sono finite complessivamente oltre 2.200 scuole cristiane e circa 18mila luoghi di culto, considerando le chiese e le sale di preghiera; oltre 700 i cristiani che sono stati sequestrati e numerosi i sacerdoti uccisi. Le violenze hanno inoltre provocato sfollamenti di massa.Numeri tragici, da guerra aperta, ma che in pochi, per mille ragioni, osano definire tale. Secondo il direttore di Intersociety, Emeka Umeagbalasi, l’amministrazione Buhari «ha radicalizzato le forze di sicurezza, ha dato loro l’ordine di marciare per proteggere i pastori Fulani e ha aiutato la loro invasione dei terreni agricoli meridionali, delle foreste e della boscaglia». Altri ritengono che il fattore religioso sia solo uno dei motivi dietro agli assalti, sottolineando come anche i musulmani moderati siano vittime dei raid.L’attuale presidente nigeriano, Bola Tinubu, non ha ancora spiegato come intende affrontare l’insicurezza diffusa, ha descritto gli ultimi attacchi ai cristiani come «primitivi e crudeli» e ha ordinato alla polizia di rintracciare i responsabili. Nel suo messaggio di inizio anno, però, ha ignorato vittime e famiglie dello Stato di Plateau, sostenendo che dalla sua elezione «la sicurezza è migliorata». Il vescovo Hassan Kukah, della diocesi cattolica di Sokoto, ha sottolineato che «il presidente Tinubu deve sapere che la legittimità del suo governo dipende dalla risoluzione di questo problema. I nigeriani stanno gradualmente perdendo la speranza nella capacità del loro governo di proteggerli e metterli al sicuro. Mentre noi leader religiosi abbiamo continuato a usare la nostra autorità morale per incoraggiare le persone a non farsi giustizia da sole, rischiamo di essere spazzati via dalla rabbia e dalla frustrazione del nostro popolo».Lo sfondo è quello di una Nigeria che compete per il Sudafrica per essere la prima economia del continente africano, ma che vede crescere le disuguaglianze e diminuire il potere d’acquisto dei cittadini. Nonostante gli introiti dovuti alla vendita di petrolio - ma la produzione è scesa a 1,2 milioni di barili al giorno, quasi la metà rispetto a un decennio fa -, oltre 130 milioni di nigeriani vivono in condizioni di povertà, senza accesso a sanità, cibo, servizi. Secondo un recente studio, la Nigeria è il Paese in cui gli abitanti spendono la quota più alta del loro reddito (addirittura il 59%) solo per l’acquisto del cibo necessario a sfamarsi. Non sembra un caso se la sicurezza, in un contesto simile, sia così precaria: è dove ci sono meno risorse che il vento dell’estremismo e dell’intolleranza può soffiare più forte.

L’onda bruna travolge la Germania. Scholz: «Mai pensato a un passo indietro»I leader Ue accelerano sul von der Leyen bis. Ma l’accordo non è ancora chiuso

Francesco Roberti: chi è il nuovo presidente del Molise

L’onda bruna travolge la Germania. Scholz: «Mai pensato a un passo indietro»Ci mettono i bastoni tra le matite, la libertà dei vignettisti è a rischio

European Focus 57. Adolescenti d’EuropaPnrr, il Governo si scontra con la Corte dei Conti: ecco perché

Figliuolo commissario per la ricostruzione dopo l’alluvione in Emilia-Romagna

Notizie di Politica italiana - Pag. 68Regionali Abruzzo, foto e strette di mano per D'Amico che vota a Pescara - Tiscali Notizie

Ryan Reynold
Altro che citazionismo postmoderno, Battiato conteneva universiD’Amico “Vogliamo Abruzzo inclusivo, campo largo da esportare” - Tiscali NotizieMassimo Scalia ci ha lasciati: ci mancherà acume scientifico, impegno sociale e intelligenza politica - Tiscali Notizie

MACD

  1. avatarHo visto lei sul palco con lei. Annalisa ed Elodie, amiche geniali del popGuglielmo

    Isole sostenibili: in diretta l’evento di #CoesioneItalia sulla cooperazione tra isole del MediterraneoBologna vicina all’Europa. La nuova gloria dello sport nella città mutataDieci anni di Podemos, il partito che in Spagna spezzò il “patto” tra socialisti e popolariSalario minimo in Italia: i partiti a favore e quelli contro

    1. Luigi Berlusconi non citato nell'ultimo testamento di Berlusconi: cosa succede adesso

      1. avatarLa storia dell’Einaudi, prima dell’apocalisse dei best sellercriptovalute

        Il centrodestra vince in Abruzzo, confermato Marsilio con il 53% - Tiscali Notizie

  2. avatarMes, arriva il parere del capo di gabinetto del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti: tensioni nel centrodestraanalisi tecnica

    Mes, arriva il parere del capo di gabinetto del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti: tensioni nel centrodestraMigranti, Tajani sulle foto dell'obitorio di Sfax: "Bisogna aiutare la Tunisia". Intanto Meloni torna a Tunisi con von der LeyenPaola Concia come garante, anzi no. La tempesta sul ministro Valditara e la sua autocensura - Tiscali NotizieL’Ue fa leggi per media liberi, Meloni al contrario li bersaglia

  3. avatarSilvio Berlusconi, prima notte di ricovero serena. I medici tranquillizzano: "Accertamenti programmati"ETF

    Il Congresso ha sospeso gli aiuti all’Ucraina, a quando le sanzioni Usa sulle stragi di Netanyahu? - Tiscali NotizieMorte Silvio Berlusconi: sarà cremato e tumulato nel Mausoleo di famiglia ad ArcoreDossieraggio, Meloni: "Gravissimo quanto emerge dall'inchiesta di Perugia" - Tiscali NotizieTratta degli esseri umani, dal commercio degli organi alle adozioni illegali: l’Europa si muove - Tiscali Notizie

Open-day in istituti destinati a sparire: i tagli di Valditara sono sbagliati e frettolosi

Morto Silvio Berlusconi: tutte le volte che l'ha fatta franca nei processiAbruzzo, Rampelli: legnata per sinistra a livello regionale-nazionale - Tiscali Notizie*