Incidente sul Monte Rosa, muore un ticinese: in gravi condizioni il figlioTerremoto di magnitudo 5.0 in CalabriaElezioni Francia, lettera di Macron: "Nessuno ha vinto, nuovo premier dopo compromesso tra forze"
Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 13Camillo Falvo,Guglielmo procuratore di Vibo Valentia - Imagoeconomica COMMENTA E CONDIVIDI «Quando sono due i parroci colpiti e poiché alcune delle lettere di minacce non riguardano solo i parroci ma anche il vescovo, evidentemente si vuole colpire anche la diocesi e l’azione riformatrice portata avanti dal vescovo». A parlare è il procuratore di Vibo Valentia, Camillo Falvo, che conferma il sostegno al vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, don Attilio Nostro. «È una persona straordinaria. Gestire una diocesi così complessa come quella di Vibo Valentia per il territorio su cui opera, non è facile, ma ce la sta mettendo tutta, sta bene operando. E quando si opera bene e si intaccano certi interessi poi alla fine questo è il risultato».Cessaniti, il paese dei due parroci colpiti, non è un territorio facile…Le due operazioni, “Maestrale” e “Carthago”, hanno squarciato un velo. Sembrava una comunità tranquilla, ma così tranquilla non è. Se si arriva a gesti di questo tipo senza ragioni almeno plausibili, questa è la dimostrazione che è veramente una realtà complessa. È stato attaccato il commissario prefettizio, è stata attaccata una volontaria dell’associazione Crisalide, espressione della società civile, vengono attaccati due sacerdoti. Questo dimostra che c’è qualcosa che evidentemente non va bene a un sistema consolidato. Non sono ragazzate.Lei due anni fa partecipò ad un’iniziativa promossa in parrocchia proprio da don Felice sul tema della legalità e invitò i cittadini a non stare in silenzio.Ho conosciuto don Felice proprio in quella circostanza. Ho visto che c’era una comunità che lo adorava, cittadini, molti ragazzi. Mi era piaciuto l’ambiente che circondava don Felice. Anche lì, come faccio spesso quando incontro le comunità vibonesi, ho invitato a denunciare, a raccontare quello che succede, a vincere l’omertà.E invece?Mi sarei aspettato, visto quello che sta accadendo, che qualche informazione ci arrivasse, perché è difficile che non si sappia o comunque non si possa ipotizzare qualcosa, in frazioni dove in genere qualcosa si sa. Invece nulla. È preoccupante che in una realtà così piccola non ci sia nessuno che parli.E voi?Le indagini le stiamo facendo, i carabinieri sono molto preparati e sono “sul pezzo”. Speriamo di venire a capo presto di questa situazione.Il Vibonese è stato a lungo trascurato, la periferia della periferia. Invece da un punto di vista criminale è tutt’altro che una periferia, come hanno fatto emergere le ultime inchieste.Molte delle inchieste più importanti degli ultimi anni in Calabria si sono concentrate proprio sul Vibonese. Abbiamo svolto un’enorme mole di lavoro che ha dato questi risultati. Ma voglio ricordare anche la grande quantità di Comuni sciolti per mafia e di interdittive antimafia che dimostra che Vibo per troppo tempo è stata trascurata dall’azione dello Stato complessivamente, forze dell’ordine e magistratura. Adesso i nodi stanno venendo al pettine.È molto preoccupante il grandissimo numero di Comuni sciolti per mafia, un segnale del forte condizionamento della ‘ndrangheta sulle amministrazioni comunali, come emerso anche per Cessaniti. È il frutto dell’attività che con la Dda abbiamo portato avanti negli ultimi anni. I dati delle operazioni hanno poi consentito alla Prefettura di fare tutta questa attività sulle amministrazioni locali, così come le interdittive che come numero in rapporto alla popolazione sono il doppio rispetto a Reggio Calabria.Il fatto che bersaglio diventino dei sacerdoti significa che è cambiato qualcosa? Non sono più intoccabili?Prima i preti venivano toccati soltanto quando si schieravano apertamente contro le organizzazioni criminali, i preti antimafia. Adesso accade anche quando diventano scomodi per cose forse più banali. Non c’è più quel rispetto che c’era una volta verso le istituzioni religiose. Questo si percepisce.Basta fare bene il prete? Farlo dà fastidio?Ci sono realtà in cui fare bene il prete, portare a termine la propria missione, in modo limpido, trasparente, nel rispetto della legalità, è scomodo. Questa è l’amara conclusione e l’esperienza ci sta dicendo questo.Non sono legati a iniziative direttamente antimafia.Paradossalmente gli attacchi don Felice non li ha subiti dopo l’iniziativa di due anni fa, ma per altre ragioni e anche questo è significativo.
Incidente in moto in Bulgaria, morta coppia di Premariacco: Claudio Tomat e Erica CantaruttiIncidente a Ostia: scontro tra auto, gravi 2 turiste che viaggiavano in una Smart
Cogne, finito l'isolamento a 28 giorni dall'alluvione: strada nuovamente percorribile
Guerra Russia-Ucraina, attacco a Krasnodar: uccisa una bambinaMilano, Suv si schianta contro la vetrina di un negozio: due morti
Verona, arrestati 7 estremisti di destra: 29 indagatiL'inchiesta di Save the Children: oltre 12 milioni di bambini schiavi nel mondo
Bergamo, incidente tra moto e camion: morto il centauroNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 4
Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 22Auto finisce nel Po, morte due persone: si ipotizza un omicidio-suicidioNetanyahu al Congresso Usa: 200 arresti a WashingtonTerremoto di magnitudo 5.0 in Calabria
Tragedia a Realmonte, malore durante il bagno in mare: morto 13enne
Uccise il padre violento, condanna annullata per Alex Pompa: disposto processo bis
Napoli, terremoto ai Campi Flegrei: sciame sismico all'albaRientra a casa e trova il compagno mortoFrosinone, incidente sulla Monti Lepini: 5 mezzi coinvoltiCovid, casi in aumento del 66%: allerta per anziani e fragili
Bagnino accoltellato in seguito a una lite per un lettinoNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 20L'inchiesta di Save the Children: oltre 12 milioni di bambini schiavi nel mondoPrevisioni meteo, caldo estremo in Italia: temperature sopra i 40 gradi