File not found
analisi tecnica

Ucraina, Pentagono: "Putin rinuncia a Kiev". USA e Australia inviano nuove armi

Guerra in Ucraina, farmacista sfigurata dai bombardamenti a KharkivGuerra in Ucraina, il video con cui le autorità ucraine chiedono all'Europa lo stop al gas russo“Noi dell’Azov non siamo affatto nazisti, siamo nazionalisti ucraini”

post image

Sanzioni Russia, la minaccia di Putin: "Pagamento del gas in rubli o contratti interrotti"La Cina,analisi tecnica potenza mondiale generata dalla più sporca delle fonti di energia fossili, è cresciuta del 2 per cento lo scorso anno. Un brutto segnale che però non riguarda solo PechinoIscriviti alla newsletter ArealeAscolta il podcast di ArealeLa transizione energetica globale ha ancora un grande problema a forma di carbone. La potenza mondiale generata dalla più sporca delle fonti di energia fossili è cresciuta del 2 per cento lo scorso anno, ed è un brutto segnale, visto che questo è l’aumento più grande dal 2016. Questo nuovo picco è stato provocato principalmente da due fattori: la crescita tornata furibonda in Cina e il ritardo nel phase out di questo combustibile nei paesi occidentali.Questi nuovi dati sono stati forniti dal centro di ricerca statunitense Global Energy Monitor. Globalmente, sono stati aggiunti 70 gigawatt di potenza da carbone nel mondo. Di questi, 47,4 GW venivano dalla sola Cina. Ma non è un problema solo cinese: nelle economie occidentali, a causa della crisi energetica, la chiusura prevista delle centrali è andata troppo lentamente, ne sono state chiuse per 21,1 GW, troppo poco per tenere il passo richiesto dalla transizione. AmbienteIn ascolto della crisi climatica, Areale ora è anche un podcastFerdinando CotugnoLa crescita in Cina Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia, per avere ancora una speranza di centrare l’obiettivo di contenere l’aumento delle temperature a 1,5°C rispetto all’èra preindustriale, il phase out del carbone come fonte di energia dovrebbe essere completato entro il 2040. Siamo ancora molto lontani da quell’obiettivo. Dall’accordo di Parigi, sono venticinque i paesi che hanno ridotto o completamente eliminato la produzione di energia da carbone, ma ben trentacinque l’hanno aumentata. Da questo punto di vista, i numeri sono ancora sconfortanti.Per arrivare ad azzerare il carbone nel 2040, dovrebbero esserci 126 GW di chiusure ogni anno (questo ovviamente senza nuove aperture). Invece quello che stiamo osservando è che oggi si stanno mettendo in cantiere 578 GW di nuove centrali. Di questi, 408 Gigawatt vengono progettati nella sola Cina. Il tasso di dismissione delle vecchie centrali in Cina è inoltre ai livelli più bassi da un decennio. Nonostante i grandi investimenti di Pechino in rinnovabili, il carbone continua a essere al cuore del sistema energetico cinese. La politica energetica di Pechino è particolarmente problematica per la tenuta del sistema climatico mondiale e della sua stessa economia. Secondo Global Energy Monitor, il paese rischia miliardi di yuan di stranded asset e continua ad avere una visione di breve termine, guidata dalla filosofia «Prima costruire, poi nel caso modificare».Come spiega Flora Champenois, autrice del report per Global Energy Monitor, «in Cina si installa più carbone di quanto ne sarebbe necessario, con l’idea che poi, in seguito, si procederà a smantellare, in quello che è un azzardo allo stesso tempo costoso e rischioso». Sono i danni della retorica della sicurezza energetica, gli stessi che in Italia o Germania rischiano di incatenarci alle infrastrutture di rigassificazione del gas liquefatto.I 70 GW cinesi messi in costruzione nel 2023 sono 19 volte più del resto del mondo messo insieme, secondo un’analisi di Carbon Brief sui numeri di Global Energy Monitor. Dei trentadue altri paesi che stanno ancora investendo in nuova potenza da carbone, i più attivi sono India, Bangladesh, Zimbabwe, Indonesia, Kazakistan, Laos, Turchia, Russia, Pakistan e Vietnam. CulturaQuarant’anni di laburismo tradito. Come lo sciopero dei minatori inglesi ha cambiato la working classA rilento L’altro fronte del problema è che il ritmo delle dismissioni di centrali a carbone negli Stati Uniti, in Unione europea e nel Regno Unito è ai livelli più bassi dal 2011. Stiamo rallentando, siamo un po’ più legati a questa fonte energia di quanto dovremmo essere nelle previsioni per un phase-out al 2040 che parta dai paesi sviluppati, secondo il principio delle responsabilità comuni, ma differenziate. Il paese che ne ha chiuse di più nel 2023 sono gli Stati Uniti, con 9,7 GW, anche se pure in questo caso si tratta di un calo. Nel 2022 ne avevano chiuse per 14,7 GW.L’Unione europea e il Regno Unito rappresentano un quarto delle dismissioni. La buona notizia è che nessun paese del G7 ha in programma la costruzione o l’apertura di nuove centrali. Nel 2015 le economie del G7 rappresentavano il 32 per cento della potenza da carbone, nel 2023 sono scese al 15 per cento. AmbienteNon sottovalutiamo il grande consenso per la transizione ecologicaFerdinando Cotugno© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFerdinando CotugnoGiornalista. Napoletano, come talvolta capita, vive a Milano, per ora. Si occupa di clima, ambiente, ecologia, foreste. Per Domani cura la newsletter Areale, ha un podcast sui boschi italiani, Ecotoni, sullo stesso argomento ha pubblicato il libro Italian Wood (Mondadori, 2020). È inoltre autore di Primavera ambientale. L’ultima rivoluzione per salvare la vita umana sulla Terra (Il Margine, 2022).

Benjamin Hall sta meglio e dai social scrive: “Ho perso mezza gamba ed un piede”Paolo Rondelli, il primo capo di stato al mondo della comunità LGBT

Negli Usa è boom di casi Omicron 2 ma Fauci non crede in un impennata

Negli Usa è boom di casi Omicron 2 ma Fauci non crede in un impennataUSA, in Oklahoma è stata approvata una legge anti aborto: pene fino a 10 anni di carcere

Peskov: “Dialogo con gli europei dopo la sbornia di bourbon americano”Sanzionato l'eurodeputato che aveva fatto il saluto nazista in Aula

Perché la Russia non può essere espulsa dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu

Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 492Sulla strage di Bucha Biden ribadisce: “Processare Putin come criminale di guerra”

Ryan Reynold
Guerra Ucraina, Casa Bianca: "Conflitto tutt'altro che finito". Kuleba: "Russia peggio dell'Isis"L’offerta di Biden all’Europa contro il pericolo di razionamento del gas Guerra in Ucraina, Zelensky: “Crimini di guerra a Bucha, c’è stato un genocidio”

BlackRock

  1. avatarGermania, attivato il preallarme del piano di emergenza per il gasVOL

    Guerra in Ucraina, il cecchino canadese Wali smentisce la notizia della sua morte con un videoLa lettera scritta dai militari ucraini con il loro sangueEsplosione a Times Square: saltano in aria due tombiniCorte di Strasburgo condanna l’Italia per violenza domestica: “Rischi delle vittime ignorati”

      1. avatarPapa Francesco è arrivato a Malta per il suo 36mo viaggio apostolicoETF

        Bombardamenti a Mariupol, morta la ginnasta Katya Dyachenko: sepolta dalle macerie a 11 anni

  2. Ucraina, due stati tedeschi sanzioneranno chi usa il simbolo "Z" nei luoghi pubbliciAmbasciata russa in Irlanda lasciata senza riscaldamento ed acqua caldaZelenksy: "Negoziati con la Russia siano significativi, garantire sovranità ucraina"Guerra Ucraina, Papa Francesco è pronto per far visita a Kiev

  3. avatarIl cancelliere austriaco Nehammer incontrerà Putin: è il primo europeo a farloETF

    L’esperto: “Ormai la Corea del Nord è fra le potenze strategiche nucleari del mondo”L’accusa di Zelensky: “I russi hanno lasciato mine ovunque, chi non dà armi è responsabile”Ucraina, le teorie complottiste: dall'influencer morta a Mariupol al cadavere che si muove a BuchaFlorida, mamma e due bambini trovati morti in auto

Zelensky: “Non ho paura di morire, ho paura che l’Ucraina sia cancellata”

Il vescovo cattolico di Odessa: “Il Papa dica il nome della radice del male”La guerra fa un’altra vittima a Mariupol, una ginnasta di soli 11 anni*