ChatGPT ritira la sua «voce»: somiglia a quella di Scarlett JohanssonL'endorsement di Elon Musk a Donald TrumpPrima Shukr, ora Haniyeh: e se in Medio Oriente fosse guerra totale?
Il K-Pop si veste di... BallyIl Tar Lazio ha applicato un principio consolidato: alle elementari e alle medie la bocciatura è la extrema ratio,investimenti i primi anni della scuola dell’obbligo devono avvicinare e indirizzare i giovani al percorso futuro e non allontanarli, motivarli e non selezionarli. Eppure sui social si grida allo scandalo, senza lambire nemmeno di striscio il merito della questione Massimiliano Balloriani è il segretario generale dell’Associazione nazionale magistrati amministrativi Ieri mattina, rispettando la ormai diffusa cattiva abitudine, appena sveglio nella vita reale mi sono affacciato anche in quella parallela dei social, probabilmente così come i nostri nonni si affacciavano al balcone al mattino per dare uno sguardo sulla piazza del paese. Come in una continuazione onirica, l’algoritmo, ormai intenzionato a prendere il posto del nostro subconscio, chi mi proietta in quella piazza, conoscendo forse la mia professione? Un influencer che inizia a gridare contro i giudici del Tar del Lazio, rei di aver promosso una studentessa nonostante le sue numerose insufficienze. Dietro di lui, una folla inneggiante di like e di commenti: “aboliamo i Tar”, “il problema sono i giudici”, eccetera. Le grida e i commenti non lambivano neanche il merito della questione, allora ho chiuso le finestre, e dopo un caffè ho iniziato a documentarmi un po' sulla vicenda. Passando per altri proclami di forte critica alla funzione giudiziaria e auspici di ridurne l’ingerenza, ho trovato finalmente la sentenza, decisa il 2 agosto e pubblicata il giorno successivo. Cosa dice la sentenza Con un certo sollievo ho letto che vi si affermano principi abbastanza noti e ripetuti: alle elementari e alle medie la bocciatura è la extrema ratio, non basta avere delle insufficienze ma occorre anche non riuscire a dimostrare capacità di recupero, e la giovane, studentessa alle medie, sembra che le avesse dimostrate. A sostegno di tale decisione sono citate in dettaglio previsioni di legge, circolari ministeriali, e arresti giurisprudenziali. Del resto, la ratio può risultare evidente: i primi anni dello sviluppo formativo e della scuola dell’obbligo devono avvicinare e indirizzare i giovani al percorso futuro e non allontanarli, motivarli e non selezionarli; a 13 anni non deve prevalere la fredda e distaccata valutazione di merito ma la funzione di supporto e indirizzo. Possono essere principi condivisibili o meno: nella stessa piazza sentivo anche altri messaggi social che dicevano ai giovani di non andare a scuola e che studiare era inutile per guadagnare soldi, e anche in tal caso migliaia di like. Ma nessuno - tra tutti quelli che, dicendo di difendere le istituzioni scolastiche, si scagliavano senza alcun approfondimento o ritegno su quelle giudiziarie - aveva studiato un minimo la questione. L’esito è ancora più paradossale: i giudici, nella sentenza (redatta in un solo giorno), comunque valorizzano e mettono al centro la funzione della scuola nei primi anni di formazione; chi inveiva e commentava non sapeva affatto di cosa si parlava, e al contempo dava patenti di inadeguatezza a tutti, giudici compresi. Secondo quanto riporta un’agenzia di stampa, peraltro, la stessa dirigente dell’Istituto avrebbe poi ammesso, onestamente e con attenzione alle esigenze dell’alunna, che probabilmente il provvedimento non era sufficientemente motivato su quel punto cruciale. La comunicazione Mi sono allora chiesto come siamo arrivati a questa superficialità virale, a non riuscire più a discutere nel merito delle questioni, a parlare solo per slogan, a dare giudizi così affrettati, a cui è impossibile anche replicare? L’algoritmo – elaborato da chi e dove? – con i suoi tempi da scroll e la meritocrazia del like rischiano davvero di prendere il posto delle necessarie riflessioni nelle sedi istituzionali, giudiziarie e politiche, e finanche degli stessi insegnanti? Sembrano inarrestabili anche di fronte a diritti fondamentali e principi costituzionali. Vorrei tornare a dormire e fare sogni migliori, ma ormai ho aperto il computer e mi metto a studiare, avendo cura di tenere le finestre ben chiuse, almeno per un po'. Da fuori si sente ancora chi vorrebbe addirittura bocciare i magistrati, fargli provare vergogna e altre amenità. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediMassimiliano Balloriani
Un nuovo libro di ricette per favorire l’arte della gioiosa accoglienza«Le previsioni pessimistiche non toccano solo l'AVS»
Benvenuti nel mondo del post Pilates
La Svizzera raggiunge la semifinale nel beachvolleyLa mente degli attentati dell'11 settembre e due suoi complici si dichiarano colpevoli
Carabiniere spara al comandante e si barrica in casermaGoogle e Amazon, i legami nascosti con l’esercito israeliano | Wired Italia
Errore all'UFAS: Baume-Schneider non esclude conseguenze per il personaleVerstappen trionfa al GP del Bahrain
Abbandonato dai compagni sul Cervino, viene salvato da Air ZermattLa qualità e il prezzo che premiano Amazon - la RepubblicaCensiti 143.470 uccelli migratori in SvizzeraLa cavalcata di Hyundai iniziò con la Pony
La balneabilità della Senna continua a essere un problema
Il volontariato nello sport. Quo Vadis?
Roberto Rolfo: «I miei fantastici 44 anni»E se, con le cellule staminali, imparassimo a riparare i denti danneggiati?Salvini a Sumirago: «Europa negazione della democrazia. Il ritiro di Biden? Io voto per il grande Trump. Malpensa a un grande italiano: solo la sinistra fa polemica sui morti» (VIDEO E FOTO) - ilBustese.itGruber contro Mentana, la battaglia di La7
Vallemaggia, un mese dopo il disastro: «Così il nostro mondo è cambiato»Successo bulgaro per i ticinesi del footbalinoGara in rimonta per Raffaele Marciello al NurburgringNiente medaglia per Simon Ehammer