Confindustria, l'appello delle aziende del Nord per la riaperturaCoronavirus, ManpowerGroup ricerca operatori sanitariReddito di emergenza Inps: domande già da fine maggio 2020
Recovery Fund, servono i soldi per fare le riformeLocarno77Giona Nazzaro: «Il Pardo ha contribuito alla crescita del cinema svizzero»Il direttore artistico del Locarno Film Festival racconta le emozioni a quattro settimane dalla serata inaugurale: «Voglio scaturire una conversazione con il pubblico,Guglielmo sono curioso della loro reazione alle opere proposte»© CdT / Gabriele Putzu Mattia Sacchi10.07.2024 21:43In riva al Verbano fervono i preparativi in vista del Locarno Film Festival. A quattro settimane dalla serata inaugurale abbiamo incontrato il direttore artistico Giona A. Nazzaro.Giona A. Nazzaro, avete presentato il programma del Locarno Film Festival a quattro settimane dalla serata inaugurale. Come direttore artistico come vive questo momento?«Quando si lavora per creare una selezione di opere è necessario mettersi in ascolto e aprire la propria mente, esulando dal proprio gusto che è il perimetro delle cose note. Quindi prevale la curiosità di vedere come saranno accolti i film e la reazione che scaturiranno nel pubblico. Con il quale è necessaria una conversazione vibrante, soprattutto quando vengono proposte pellicole più impegnative. Che non vengono proiettate per un esercizio stilistico ma proprio per creare quel dialogo che, se accolto con curiosità e disponibilità, possono creare avventure sensoriali soddisfacenti e ricche di stimoli».È dalla presentazione del poster di Annie Leibovitz che si è parlato di un Festival di rottura. Il programma però racconta il prosieguo di un percorso artistico, coerente con lo spirito del Pardo.«Locarno e la sua comunità hanno sempre vissuto una dimensione diversa rispetto quella degli altri festival. Ogni edizione è una prima, dato che andiamo letteralmente a cercare in giro per il mondo i film da proporre, senza cercare automatismi legati dal dover chiamare un determinato regista che presenta un nuovo lavoro. Anche quando le altre manifestazioni hanno introdotto i premi genderless, riducendo i premi, noi abbiamo optato per un’altra via, mantenendo lo stesso numero di premi per continuare a sostenere le produzioni indipendenti. Questo perché a Locarno più che la mera rottura, spesso mitizzata e forzata, abbiamo sempre cercato una progressione che ci permetta un percorso di crescita con il territorio con il quale siamo saldamente intrecciati rimanendo al passo con l’industria cinematografica e l’attualità».A proposito di gender e del legame con l’attualità, è davvero necessario dover ribadire la percentuale di registe donne (oltre il 40% nel Concorso Internazionale e nel concorso Cineasti del Presente, ndr) presenti al Locarno Film Festival?«È una domanda che viene regolarmente posta, è quindi un modo di essere trasparenti con dati comprovati dall’Ufficio Programmazione e visibili a tutti. È anche un modo di avere una conversazione più equa, facendo fronte ai nostri pregiudizi inconsapevoli. Per noi è stato inoltre interessante constatare che, nonostante il minor numero di film ricevuti, la percentuale di pellicole dirette da donne è quasi oltre il 40% del 50% nelle sezioni competitive: la comprova di un importante lavoro di ricerca e qualità. Se così non fosse non ci sarebbero 4 opere prime, estremamente diverse da loro, nella competizione principale».Dalle quote rosa a quelle «rossocrociate»: quasi un quarto dei film che saranno proiettati in Piazza Grande saranno infatti «Swiss made».«È un momento molto interessante per la produzione elvetica che sta trovando un respiro internazionale. Non dimentichiamo che la Svizzera è stata ospite d’onore al recente Festival di Cannes: quale luogo migliore se non il Pardo per segnalare e presentare questo incremento qualitativo?».Quanto ha contribuito il Locarno Film Festival in questa crescita, al di là della proiezione dei film?«Il Pardo, valorizzando tutta una serie di film, anche a piccolo budget o realizzati fuori dai circuiti principali, mettendo in comunicazione la creatività dei talenti del settore, ha aperto molte finestre che nel corso del tempo hanno provocato una conversazione la quale, da occasionale e saltuaria, è diventata continuativa. Consolidandosi così negli anni come un vero e proprio patrimonio svizzero del quale ha beneficiato l’intera industria elvetica».In questo articolo: Locarno Film FestivalLocarno 77
Ikea non è in crisi, e restituisce i fondi per il lockdown agli StatiRecovery Fund, raggiunto l'accordo. Conte: "Dobbiamo correre"
Palermo, Ryanair ripristina i voli: dal 21 giugno 26 collegamenti
Crisi economica da Coronavirus: cosa cambia per gli assegni di mantenimentoProblemi di spazio? Li risolve LG Lesmo con soluzioni di arredo trasformabile
Bonus studenti in Campania: 250 euro per didattica a distanzaBonus vacanze: come utilizzarlo per i servizi sulle spiagge
Ex Ilva, lo Stato è pronto ad entrare: al vaglio possibili soluzioniInps aumenta bonus autonomi, Catalfo: "Reddito di emergenza"
Coronavirus, sospensione mutuo Che Banca!: il moduloRinnovo bonus 600 euro: Conte propone modalità semplificataNUOVO GOVERNO, NUOVE TASSE SUL GIOCOTax Day il 20 luglio, Confcommercio: "Imprese in ginocchio"
Come fare domanda per il bonus sociale 2020
Rincaro delle sigarette, ecco i nuovi prezzi dall'11 marzo 2020
Gruppo Vicenzi: innovazione e dolcezza Green, con il nuovo rapporto di sostenibilitàRimborsi per concerti e voli annullati a causa del coronavirusBuoni pasto 2020: le novità introdotte dalla ManovraCloudya di NFON: il centralino virtuale in Cloud
Dl Rilancio: via al bonus affitti, misura per bar e ristorantiPensioni più basse dal 2021, la decisione del governoCoronavirus, l'effeto sul lavoro per i giovani è devastanteReddito di emergenza Inps: domande già da fine maggio 2020