File not found
Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

Borse e investimenti: secondo Mercati24 focus su Fed e Oro

Caro Bollette, Codacons annuncia nuova stangata: nel 2023 ogni famiglia spenderà 4724 euroBollette e aumenti illegittimi: cosa possono fare i cittadini dopo l'azione dell'antitrustSuperbonus 110, Poste sospende la cessione del credito: cosa succede adesso?

post image

Istat: le politiche per le famiglie alleviano il rischio povertàSecondo le regole internazionali e interne,Campanella chi arriverà nel nostro paese ha le caratteristiche per farsi riconoscere lo status di rifugiato. Ma tra la teoria e la pratica possono sorgere problemi. La convenzione di Ginevra del 1950 riconosce lo status di rifugiato a tutti coloro che abbiano fondato timore di persecuzioni nel proprio paese. «Lo status di rifugiato è qualcosa di obiettivo: non è lo stato a doverlo accertare, ma si acquista nel momento in cui chi fugge ha un fondato timore di persecuzione», spiega Enzo Cannizzaro, ordinario di diritto internazionale alla Sapienza. Ma per poter presentare domanda di protezione i richiedenti devono essere entrati in Europa. Oltre alla difficoltà di raggiungere l’Italia esiste il rischio di un intasamento del sistema di accoglienza. Gli afghani in fuga dal neonato Emirato islamico arriveranno presto anche in Italia. Una parte lo farà attraverso i corridoi umanitari, mentre chi fugge da solo lo farà probabilmente attraverso la rotta balcanica. «Non prevediamo flussi consistenti dall’oggi al domani, ma serviranno mesi prima che si possa vedere qualche conseguenza sul territorio italiano», spiega l’avvocato, Eugenia Barone Adesi, che collabora con la onlus Avvocato di strada e si occupa di garantire tutela legale ai senza fissa dimora e ai richiedenti asilo. «Chi fugge dall’Afghanistan attraverso la rotta balcanica dovrà passare per la Turchia e poi per la Bosnia, Croazia e Slovenia. Il timore è che si verifichi lo stesso disastro avvenuto coi siriani, con la violazione sistematica dei diritti umani», aggiunge. Per quanti di loro riusciranno a raggiungere l’Italia inizierà poi la procedura per fare domanda di protezione internazionale. E l’interrogativo concreto, ora, è individuare i diritti di cui possono godere in Italia e il tipo di protezione giuridica alla luce della situazione da cui fuggono in Afghanistan, ancora in evoluzione. La questione è complicata e può essere vista da tre prospettive: quella del diritto internazionale, quella del diritto europeo e quella del diritto costituzionale interno. «Tutte e tre convergono sul fatto che le persone che fuggono dall’Afghanistan siano “eligible”, ovvero abbiano i requisiti per ottenere l’asilo», spiega il professor Enzo Cannizzaro, ordinario di diritto internazionale alla Sapienza di Roma.  Secondo il diritto internazionale, in particolare secondo la convenzione di Ginevra del 1951, lo status di rifugiato si acquista da parte di tutti coloro che abbiano fondato timore di subire persecuzioni nel proprio paese a causa della loro appartenenza ad un gruppo diverso da quello dominante.   In altre parole. «lo status di rifugiato è uno status obiettivo. Ciò vuol dire che non si acquista in seguito ad una procedura particolare, ma si incardina automaticamente in capo a coloro che abbiano fondato timore di subire persecuzioni. Questo è importante, anche perché impedisce agli Stati di respingere dal proprio territorio un richiedente asilo senza aver prima verificato che non possieda i requisiti posti dalla Convenzione di Ginevra. In questo senso si sono espressi i giudici italiani e la Corte di giustizia dell’Unione europea», spiega Cannizzaro. Dal punto di vista del nostro diritto interno, le garanzie per i rifugiati sarebbero in teoria ancora più forti. La Costituzione, infatti, garantisce l’asilo costituzionale a tutti coloro che nel loro paese non godono delle libertà e diritti costituzionali garantiti in Italia: nel caso afghano, «questo significa che qualsiasi donna afghana ha diritto all’asilo in Italia». Il riconoscimento dello status di rifugiato non dipende dall’eventuale riconoscimento del governo dell’’Emirato guidato dai talebani. «un eventuale riconoscimento avrebbe carattere puramente politico e non inciderebbe in alcun modo sui requisiti previsti per l’acquisto dello status di rifugiato», dice Cannizzaro. La procedura La domanda per ottenere lo status, tuttavia, richiede un certo tempo. Si tratta, infatti, di un cosiddetto “status individuale”, che va accertato volta per volta per ogni individuo e per cui servono ragioni concrete e non generalizzate. Le forme di protezione previste attualmente in Italia sono tre: il riconoscimento dello status di rifugiato e la protezione sussidiaria, che vengono riconosciute nel caso in cui il richiedente dimostri il rischio specifico che corre nel caso di ritorno in patria; e la protezione speciale, che è prevista anche in caso di rischio generalizzato e non individuale. Dunque è lecito ritenere che le donne afghane e chi abbia collaborato con il precedente governo abbia le caratteristiche per ricevere protezione. Tuttavia, va considerato lo iato tra la teoria giuridica e la pratica. Per poter presentare domanda di protezione, infatti, i richiedenti devono essere entrati in Europa. Oltre alla difficoltà di raggiungere l’Italia attraverso vie legali come i corridoi umanitari, «esiste il rischio di un intasamento del sistema perchè ogni singola domanda va analizzata con un colloquio individuale, tranne quelle manifestamente fondate che vengono accolte senza nemmeno incontrare i richiedente», dice l’avvocato Barone Adesi. La procedura, infatti, prevede che appena si arriva in Italia si manifesti la volontà di richiedere protezione internazionale. Per formalizzare la domanda si deve prendere appuntamento in questura e compilare il cosiddetto “modello C3”, in cui si inseriscono le prime informazioni e si certificano particolari esigenze di accoglienza. Il primo passaggio, poi, è quello dalla commissione territoriale (ce ne sono una trentina su tutto il territorio nazionale e dipendono dal ministero dell’Interno), che convoca il richiedente e svolge un colloquio riservato. Poi si riunisce e valuta se garantire protezione e quale tipo, oppure se negarla. Se la protezione viene negata oppure se ne certifica una inferiore a quella di rifugiato, è possibile fare ricorso alla sezione specializzata del tribunale civile, istituita durante il governo Gentiloni insieme a una riforma della procedura per il diritto al riconoscimento. Strade più rapide, viste le proporzioni di quanto sta avvenendo in Afghanistan, esistono. Una in particolare sarebbe la cosiddetta “protezione temporanea”, che prevede il rilascio di un visto temporaneo senza passare per l’esame specifico individuale e si tratta di una procedura istituita a inizio anni Duemila per gestire il massiccio afflusso di sfollati avvenuto durante la guerra in Kosovo. Ma per metterle in pratica serve volontà politica. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiulia Merlo Mi occupo di giustizia e di politica. Vengo dal quotidiano il Dubbio, ho lavorato alla Stampa.it e al Fatto Quotidiano. Prima ho fatto l’avvocato.

Il “tetto” al petrolio non salva l’UcrainaTerna e Pirelli insieme per lo sviluppo della mobilità sostenibile

Per l’autunno Italia sotto scacco di rincari e nuove povertà

Bonus mobili: arriva la proroga per il 2023Confcommercio: aumenta il livello di disagio sociale a ottobre, colpa dell'inflazione

Nomisma, indagine sulle famiglie: occorre un nuovo paradigma dell'abitareI 35 bonus per cui è possibile fare domanda oggi

Rincari d'estate: biglietti aerei raddoppiati, +30% per lettino e ombrellone

Crosetto contro Lagarde: "Le sue parole una follia"Rincari 2022, perché le bollette di gas e luce aumentano parallelamente?

Ryan Reynold
Fatturazione elettronica: ecco la promo di myfoglio per i professionisti con regime forfettarioSmart working, cosa cambia dal 1° settembre 2022Scadenze fiscali giugno 2022: il calendario

trading a breve termine

  1. avatarContributo a fondo perduto discoteche e sale da ballo, fissato l'importo: a quanto ammontatrading a breve termine

    Turismo: quanto costeranno le vacanze di Natale in albergo?Caro energia 2022, quanto sono aumentati i prezzi di luce e gas dall'inizio dell'anno?Smart working dal primo settembre: tutte le novità per i lavoratoriNotizie di Economia in tempo reale - Pag. 70

      1. avatarNuovo decreto, ipotesi bonus ogni mese (ma meno di 200 euro)investimenti

        Affiliate Expo torna il 28-29-30 ottobre 2022 a Milano: tutto sull’evento

  2. avatarDiminuisce il prezzo di Benzina e diesel, ecco dove conviene rifornirsicriptovalute

    Conto corrente online: quali caratteristiche deve avere?Festival del Fundraising 2022, al via la XV edizione della conference del nonprofitPrezzo benzina, lo sconto sulle accise prorogato al 2 agostoCaro energia, gli elettrodomestici che consumano più corrente: come risparmiare

  3. avatarL’allarme Aiea: “L’Europa si prepari allo stop totale del gas russo”BlackRock

    Pensioni, verso quota 103: chi potrà lasciare il lavoro nel 2023?L'importanza del 5 per mille per le associazioni di volontariatoCaro prezzi 2022, cresce il costo del pandoro e del panettoneArriva il “tax day” e ci sono quasi 200 scadenze

Bonus bollette potenziato, a quanto ammonta, come funziona e come richiederlo

L'annuncio dell'Agenzia per l'Energia: "Prima vera crisi globale"Arretrati in busta paga ai dipendenti pubblici: a quanto ammontano e chi ne ha diritto*