File not found
Campanella

Caso Toti in Liguria, cinque cose da sapere sull’inchiesta per corruzione che agita il governo

Lo sfogo di Arianna Meloni, la sorella della premier: "Penso che il veleno continuerà ancora"Valditara sulla maestra sospesa in Sardegna per aver fatto pregare i suoi studenti durante le ore di lezione: "Ha violato un obbligo previsto dalla legge"Decreto Pnrr, approvata la fiducia alla Camera: 196 voti a favore, 147 contrari e 5 astenuti

post image

La redazione di Rainews esprime solidarietà al cdr contro PetreccaIl secondo capitolo del magnum opus di Villeneuve si regge soprattutto su un’estetica curatissima. Meno convincente dal punto di vista della trama (scontata): in due ore e 46 di film l’adrenalina mancaSe svolti la prima mezz’ora sei a cavallo. È come quando a scuola ti interrogano e non hai ripassato. È umano: ventinove mesi dopo il malloppo monumentale del primo Dune,ÈlaRollsRoycedelcinemamaDunenonècosìBlackRock Italia che è uscito nel pandemico autunno 2021, le nozioni di base sono sbiadite, non ti ricordi “chi è chi” e i nomi impronunciabili escogitati da Frank Herbert nella sua saga (che anche il lettore più solerte ha abbandonato per sfinimento circa a metà) non ti sono per niente di aiuto.Astutamente la Warner Bros. ha rimesso in circolazione dal 1°febbraio Dune: Parte Uno. È un test per secchioni Doc: il vero fan di Denis Villeneuve si è attrezzato per non annaspare il 28 febbraio, quando Dune: Parte Due occuperà manu militari i nostri schermi. Tant’è che il ripasso ha rastrellato random un’altra trentina di milioni di dollari, mica bruscolini.I soldi, si sa, sono sopravvalutati. Un budget valutato sui 195 milioni di dollari, però (cifre ufficiose, al netto di spese promozionali) alimenta le attese e stuzzica la curiosità. Alle prese col suo opus magnum, Denis Villeneuve li spende con suprema eleganza, a ragion veduta. Se il botteghino mondiale risponde secondo le previsioni, mangerà pane e sci-fi per i prossimi lustri, un po’ come George Lucas con Star Wars. C’è tutto il secondo volume di Frank Herbert, Dune: Messiah, in attesa di tramutarsi in blockbuster. I primi flash critici della stampa Usa dopo le proiezioni-pilota di Dune: Parte Due parlavano di “masterclass mozzafiato” e della “definitiva epica sci-fi di una generazione”.Smentisco: non è poi così epico e non sprizza adrenalina da ogni fotogramma, anche se Villeneuve questa volta ha girato al cento per cento in IMAX (solo al 35-40 per cento  nel primo capitolo) e il risultato su schermo gigante è la Rolls Royce delle esperienze di cinema.I vermi superstar La fantascienza è un giocattolo per la fantasia. La vera ghiottoneria prelibata di un sequel che converte alla guerriglia il fin troppo bello Timothée Chalamet, duca di Atreides, il vero supertoy da collezione del film, sono i sandworms. Da spettatore prenoti subito mentalmente una cavalcata a pelo su questi smisurati vermi della sabbia, un assaggio di alta velocità fracassona che neanche nei peggiori incubi dei no Tav.I vermi da imbrigliare sono il sogno impossibile di un parco a tema di ultima generazione. Se per le due ore e quarantasei minuti del film però speri solo e soltanto che questa portentosa wild life da effetti speciali torni ad appalesarsi non è un buon segno.È come dire che i vermi giganti sono le vere superstar di un cast di per sé da utopia. Timothée Chalamet e Zendaya, massime icone della generazione Z, erano già in squadra, come Javier Bardem (il capo dei partigiani, questo poi sono i Fremen) e Rebecca Ferguson (la mamma di Chalamet).Adesso entrano (o tornano) in gioco Josh Brolin (nella categoria buoni) e una folla di cattivi di lusso: l’Austin Butler di Elvis e il Barone senior Stellan Skarsgard, capi degli Harkonnen nazisti, l’imperatore Christopher Walken e sua figlia Florence Pugh, la seduttiva Léa Seydoux e la sacerdotessa Charlotte Rampling, per citare solo i pesi massimi.E pazienza se il predestinato a guidare la Resistenza, il cherubino Timothée con le sue pose plastiche e il ricciolo falsamente ribelle, sembra uscito da un manga. È il Goku di Dragon Ball spiccicato, e ha la stessa gamma espressiva.Tanto bendidio conterebbe comunque poco senza il team tecnico di fedelissimi di Villeneuve, quelli che al primo film hanno guadagnato sei Oscar: Greig Fraser direttore della fotografia, Patrice Vermette scenografa, Joe Walker montatore, Jacqueline West costumista, Paul Lambert supervisore degli effetti visivi, Hans Zimmer per la colonna sonora.Far volare il box office è essenzialmente compito loro, perché se togli lo scontro impari fra la tecnologia bellica degli imperialisti Harkonnen – eredi della più classica iconografia hitleriana – e la guerriglia ingegnosa dei commandos Fremen, l’intera faccenda è troppo scontata per emozionare.Negli anni Sessanta Frank Herbert si limitava in fondo a proiettare nel futuro remoto l’abbiccì basilare dell’imperialismo, con gli oppressori che saccheggiano le materie prime (la Spezia del pianeta Arrakis è l’oppio di oggi?), gli oppressi condannati a fame e sterminio e il maquis, la Resistenza popolare armata. On connait la chanson, per restare al francese. Basta guardarsi intorno.Cinquanta sfumature di beige Timothée Chalamet interpreta Paul Atreides, Austin Butler è Feyd-Rautha Harkonnen (foto di Niko Tavernise/Warner Bros.)In mezzo alle dune il capitale è l’acqua. Si disidratano scrupolosamente i cadaveri per tesaurizzarla e anche le lacrime sono fluido prezioso. Una lacrima può salvare il tuo amato (succederà). E tra le dune il colore guida è il beige: cinquanta sfumature di beige, come nel primo capitolo della saga imperavano cinquanta sfumature di grigio. In questo consiste la “suprema eleganza” del film di cui davo conto.Chi non spasima per le scene di battaglia (troppo poche, comunque) può godersi un corso accelerato di sciccheria hipster. Può imparare come drappeggiarsi artisticamente nei simil-stracci ton-sur-ton dei derelitti nomadi del deserto. Può sognare un assortimento di elmetti-gioiello con museruola come quelli di Florence Pugh, eredi nobili della bardatura di Hannibal Lecter. Può invidiare le tutine fetish scolpite sul corpo del sanguinario Feyd-Rautha, sociopatico ma dandy: Austin Butler non si è allontanato poi troppo dal cuoio nero del suo Elvis.Per gli appetiti ancora più frivoli, c’è anche il cosiddetto “passo della sabbia”, che fa parte dell’addestramento militare al deserto ma sembra una danza. È impegnativo ma cool, i personal trainer potrebbero trarne ispirazione.C’è anche un frammento di puro design italiano. Charlotte Rampling e Florence Pugh in una scena passeggiano nel Memoriale Brion di San Vito d’Altivole (Treviso), progettato da Carlo Scarpa, che nel sacrario è anche sepolto. CulturaAl cinema arriva Dune 2. Il decennio di Villeneuve su Arrakis. Ora Chani è diventata una ribelleAnna ManiscalcoNazisti in bianco e nero Austin Butler nei panni di Feyd-Rautha Harkonnen e Léa Seydoux come Lady Margot Fenring (foto Niko Tavernise/Warner Bros.)Sempre restando alla palette cromatica, il Terzo Reich spaziale degli Harkonnen è in bianco e nero: per il regista è quanto richiede «un mondo fascista, un mondo senza sfumature o sottigliezze, un mondo duro».C’è anche un Colosseo triangolare per gladiatori sadici in cui sbudellare a furor di popolo i nemici superstiti. Leni Riefenstahl buonanima è sempre il modello stilistico. Visivamente, è uno dei pregi maggiori del film. Ha richiesto una macchina da presa modificata con gli infrarossi e un filtro che rende inquietanti, paurosi, gli occhi e la pelle dei personaggi. I villain della fantascienza sono i primi a togliere il disturbo, ma gli ultimi a essere dimenticati: il Darth Vader di Lucas fa testo.Se i naziskin cinefili cominceranno a radersi, insieme al cranio, anche le sopracciglia, avremo la controprova. Speriamoci: guardarsene sarebbe ancora più facile. Sul finale c’è poco da spoilerare: l’happy ending non è happy e non è nemmeno un ending.La trilogia è inevitabile. Vatti a fidare dei maschi, comunque. Se non ci arriva un sequel di risarcimento sentimentale propongo flash-mob mirati. Possibilmente a cavallo di vermi giganti.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediTeresa MarchesiCritica cinematografica e regista. Ha seguito per 27 anni come inviata speciale i grandi eventi di cinema e musica per il Tg3 Rai. Come regista ha diretto due documentari, Effedià - Sulla mia cattiva strada, su Fabrizio De André, presentato al Festival del Cinema di Roma e al Lincoln Center di New York, premiato con un Nastro d'Argento speciale, e Pivano Blues, su Fernanda Pivano. presentato in selezione ufficiale alla Mostra di Venezia e premiato come miglior film dalla Giuria del Biografilm Festival.

Regionali, Basilicata al centrosinistra? Non c’è Speranza - Tiscali NotizieIl ministro Giorgetti sul Decreto Lavoro: "Più fringe benefit per chi ha figli"

Farmaci e maltrattamenti nel Cpr di Potenza, arrestato l’ispettore di polizia - Tiscali Notizie

Foti (FdI): "Governo Meloni compatto su nomine"25 aprile, Lollobrigida attacca la sinistra: "Secondo loro non devi esistere"

Basilicata, Chiorazzo vede Schlein e valuta il ritiro - Tiscali NotizieIn Sicilia Forza Italia “a 5 stelle” chiede il reddito di cittadinanza regionale

Berlusconi, continua il ricovero all'ospedale San Raffaele: la possibile data di dimissione

Basilicata, Salvini "2.8 miliardi per potenziamento infrastrutture" - Tiscali NotizieEsecuzioni, persecuzioni, torture. Cosa c’è dietro la lista dei “paesi sicuri” per i migranti

Ryan Reynold
Si finge suo fratello e resta latitante per più di 25 anni: preso. Aveva ucciso due persone - Tiscali NotizieQuando Gratteri diceva: «La mafia albanese sarà il futuro in Europa»Basilicata, Bardi "Con Digitale facile semplificato accesso a servizi" - Tiscali Notizie

Economista Italiano

  1. avatarRai, balla il programma di Bortone. Sergio aveva detto che andava licenziataCampanella

    Ricovero Berlusconi, il bollettino medico: "Lento miglioramento"Basilicata, Salvini: immagino che il centrodestra verrà confermato - Tiscali NotizieNotizie di Politica italiana - Pag. 82«Il ponte sullo Stretto su una faglia attiva». E Villa San Giovanni chiede di sospendere gli espropri

    VOL
    1. Botte alla Camera alla discussione sull’Autonomia: il leghista Iezzi prende a pugni Donno del M5S

      VOL
      1. avatarFoti (FdI): "Governo Meloni compatto su nomine"Professore Campanella

        Meloni incontra Sunak a Downing Street: “Nuovo inizio per le relazioni tra Italia e Regno Unito”

  2. avatarMassimiliano Smeriglio: «Meloni è una capobanda, i pacifinti sono i nazionalisti»BlackRock

    25 aprile, le critiche del Pd alla lettera di Giorgia MeloniL'UE ha deciso: sarà Luigi Di Maio l'inviato per il Golfo Persico. Borrell: "Candidato più adatto"Elly Schlein ospite a cena nella casa romana di Claudio BaglioniMorto a 62 anni il senatore di Fratelli d'Italia Andrea Augello

  3. avatarTajani, aspetto i voti veri ma soddisfatto per la Basilicata - Tiscali NotizieCapo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

    Decreto Pnrr, approvata la fiducia alla Camera: 196 voti a favore, 147 contrari e 5 astenutiI braccianti chiedono di essere regolarizzati. Mattarella: «Non ignorare lo sfruttamento»Il Pd è la delegazione più forte nel Pse, secondi gli spagnoli del PsoeBasilicata protagonista al Fruitlogistica di Berlino - Tiscali Notizie

Comunali, il centrosinistra vince a Cagliari e Bergamo. Bari e Firenze al ballottaggio

Pittella: "Per Pd e Cinque Stelle siamo come ebrei da mandare a morire" - Tiscali NotizieStellantis, Urso "Chiara importanza e centralità stabilimento Melfi" - Tiscali Notizie*