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Decreto fiscale: l'emendamento di Italia VivaPer la terza volta nella storia della repubblica federale,investimenti la seconda carica dello stato va a una donna: Bärbel Bas, che trionfa con 576 voti a favore La Spd ha trovato nelle ultime settimane un accordo nel gruppo sul nome di Bas, che ottiene molti più voti della coalizione “semaforo”. All’inizio della seduta fallisce il tentativo di Afd di far presiedere i lavori al deputato più anziano, Alexander Gauland. Schäuble saluta con un discorso profondo rivolto soprattutto ai giovani parlamentari: «Non confondete rappresentanza e rappresentazione» «Questo è un parlamento di giovani ed estremamente plurale. Qualcosa che fa bene al nostro paese» ha detto la socialdemocratica Bärbel Bas, neopresidente del Bundestag, subito dopo la sua elezione. Ha ricordato immediatamente Annemarie Renger, prima donna – della Spd – che divenne presidente del Bundestag e ha ringraziato Rita Süssmuth, seconda ad accedere alla carica, e Sabine Bergmann-Pohl, presidente della prima Volkskammer della Ddr liberamente eletta, entrambe presenti in tribuna. Ha promesso attenzione a tutti i gruppi ma ha chiesto anche a ogni parlamentare «rispetto» perché «odio e diffamazione non sono opinioni». Bas, classe 1968, di Duisburg non è un personaggio di prima fila. Tuttavia, nelle ultime settimane, nello stesso gruppo parlamentare della Spd, sono aumentate le pressioni per candidare una donna: al partito appartengono il presidente federale e il futuro cancelliere, entrambi uomini. Assegnare a una donna almeno la seconda carica dello stato era cosa dovuta. E così alla fine, nel gruppo parlamentare è venuto fuori il nome di Bas, che siede in parlamento dal 2009 – il suo seggio l’ha sempre ottenuto direttamente e non grazie alla lista del partito – e ne conosce i regolamenti e le sottigliezze. Il nuovo parlamento tedesco si è riunito in mattinata per la costituzione ufficiale della ventesima legislatura della repubblica federale. La prima grande novità salta immediatamente all’occhio: Angela Merkel non siede tra i banchi del governo o tra gli altri parlamentari della Cdu, dato che non fa più parte del Bundestag, e si accomoda in tribuna accanto al Presidente federale Frank-Walter Steinmeier. Scoppia quasi subito la prima (prevedibile) polemica: AfD presenta una mozione perché sia il parlamentare più anziano ad aprire la seduta e a dirigere i lavori fino all’elezione del nuovo presidente. Toccherebbe quindi al fondatore del partito di destra Alexander Gauland ma gli altri gruppi non ci stanno e propongono di seguire la prassi, che incarica il deputato con maggiore anzianità di servizio al Bundestag. Quindi tocca a Wolfgang Schäuble, il presidente uscente. Per AfD la trovata ricorda «l’unica volta nella storia tedesca in cui non fu il parlamentare anziano ad aprire la seduta. Nel 1933 quando fu aperta dai nazisti con Hermann Göring». La provocazione scalda l’aula ma il paragone viene respinto e così Schäuble continua a dirigere i lavori. La seduta L’esperto politico tedesco è apparso sereno, pur trattandosi del suo ultimo giorno da presidente del Bundestag. Il breve discorso di Schäuble è quasi didattico, rivolto a un parlamento composto da molti giovanissimi (quasi il trenta per centro ha meno di quarant’anni): «Tutti noi qui siamo rappresentanti del popolo» chiara frecciata ad AfD. «Ma non confondete rappresentanza con rappresentatività. Il parlamento non potrà mai essere una immagina riflessa che riproduce esattamente la popolazione». Sbagliata è l’idea, sempre secondo il presidente uscente, che i gruppi sociali possano rappresentarsi solo attraverso propri esponenti: «Possiamo essere davvero rappresentanti solo tramite la politica, grazie ad essa possono trovare ascolto tutti i cittadini». A quel punto per la presidenza i socialdemocratici propongono Bärbel Bas, inizia il voto e poi lo spoglio. In Germania è tradizione che la carica venga assegnata al partito più rappresentato in parlamento. Alle tredici e trenta Schäuble rende noto che hanno votato a favore 576 parlamentari (novanta contrari e cinquatotto astenuti). Sono molti in più rispetto alla maggioranza “semaforo” di Spd, Verdi e Liberali (che conta 416 seggi). Dopo lo scontato sì all’accettazione dell’elezione, Bas tiene il suo discorso inaugurale, nel quale ringrazia Schäuble e ricorda il collega di partito Thomas Oppermann, scomparso prematuramente lo scorso anno. Promette maggiore attenzione alle minoranze (la traduzione dei testi legislativi in più lingue, ad esempio), ricorda l’attivismo dei giovani per il cambiamento climatico e chiede di procedere velocemente per riformare la legge elettorale. Poi va avanti con l’ordine del giorno e scherza «Sono riuscita a trovare il pulsante corretto per il mio microfono». Inizia l’era di Bärbel Bas. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFernando D'Aniello
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