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Conte, da Lilli Gruber con tosse: "Ha problemi alle corde vocali"Nicole Cavazzuti Palazzi elegantissimi testimonianza del dominio asburgico,criptovalute caffè, ristoranti, musei. Poi, il mare con le sue acque blu e i sentieri in montagna sul Carso. E anche lo spugnificio più antico d’Europa. Serve altro per incuriosirti a scoprire la città di Italo Svevo?Trieste è una summa di contrasti, come quasi tutte le città di confine. Sospesa tra mare e montagna, è sempre stata un crocevia di culture, religioni e razze. Basta una passeggiata per capirlo. La sua architettura parla da sé, tra memorabilia dei Romani, chiese cristiane, greche ortodosse, israelitiche ed eleganti palazzi del 1700/1800.Non precedenti, però, perché “Trieste iniziò a svilupparsi significativamente solo dopo la concessione del porto franco nel 1719 da parte di Carlo VI e dopo i provvedimenti teresiani della metà del secolo. Risultato? Durante il XVIII secolo, grazie ai ricchi traffici commerciali che iniziarono a convergere verso il porto, divenne una città importante, rivale della decadente Venezia”, ricorda l’imprenditore dell’ospitalità Walter Gustin (titolare di diversi locali locali in città, tra cui il bellissimo e ottimo Pier The Roof), che incontriamo in Piazza Unità d'Italia, la più grande d'Europa affacciata sul mare e cuore pulsante della città.Ora, tappe obbligate e scontate per i neofiti sono la visita del Borgo Teresiano, quartiere storico costruito durante il periodo asburgico, del Teatro Romano e dei bellissimi Castello di Miramare e Castello di San Giusto.In pochi invece sanno che non lontano dalla città (nella zona industriale di Muggia) si trova lo Spugnificio Rosenfeld, il più antico d'Europa ancora in attività, fondato nel 1896 da Davide Rosenfeld e guidato ancora dalla stessa famiglia, giunta alla quarrta generazione.Merita un’escursione: i tour guidati sono gratuiti (solo su prenotazione) e regalano un’immersione nella storia e nell'artigianato triestino.Nel video, ecco la nostra visita, partita dal magazzino delle spugne grezze, proseguita nella zona deputata al processo di lavorazione (dove si tagliano con le forbici per le pecore) per arrivare a fine tour a scoprire le diverse tipologie di spugne prodotte, che arrivano a costare fino a 400 euro, nel caso degli esemplari da collezione più grandi e più belli. "Vendiamo online, oppure a grossisti e al dettaglio - spiega Elena Pesle, amministratore delegato e rappresentante della quarta generazione - all'interno del nostro stabilimento di Strada per i Laghetti in zona industriale. Il nostro è ovviamente un mercato di nicchia ma sempre attivo, con un fatturato che si aggira sui 400 mila euro". Hanno molto successo in Giappone e in Corea dove sono molto richieste spugne naturali per la cura del corpo, ma anche come materiale per vere e proprie opere d’arte.Per saperne di più visita il sito di PromoTurismoFVG, l’ente regionale che si occupa della strategia, della gestione operativa e della promozione turistica del Friuli Venezia Giulia, con al suo interno una divisione completamente dedicata al food&wine (turismofvg.it). Ultimo aggiornamento: Lunedì 29 Luglio 2024, 12:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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