Meloni: “Con Draghi nessun inciucio e prudenza con il toto-ministri"Notizie di Politica italiana - Pag. 158Andrea Crisanti eletto al Senato nella circoscrizione Europa: "Rispetterò le promesse"
Di Maio, chiusi i profili Facebook e TikTok dopo le elezioniUn pezzo importante del Green Deal e cioè Fit for 55 era rimasto impantanato nello scontro politico tra destre e fronte progressista,èuncompromesso analisi tecnica tra gli anti e i pro clima. Ora socialdemocratici, popolari e liberali hanno un accordo per uscire dallo stallo «Questa notte abbiamo raggiunto un accordo provvisorio», fa sapere l’eurodeputato socialdemocratico Mohammed Chahim. Un accordo è necessario per superare lo stallo sul pacchetto verde. La scorsa settimana infatti, al momento di votare i dossier di Fit for 55, lo scontro politico ha fatto saltare tutto. Socialdemocratici, popolari e liberali hanno ora concordato emendamenti congiunti, ci sarà quindi una “maggioranza Ursula” che prelude alla approvazione del testo finale da mandare ai negoziati con Commissione e Consiglio (“trilogo”). Il dossier salta-tutto La sigla “Ets” (Emissions trading system) indica il mercato delle emissioni. Per costringere i grandi inquinatori a tenere sotto controllo le emissioni di gas serra, l’Ue fa comprar loro dei permessi, il cui numero a disposizione in teoria dovrebbe ridursi nel tempo, così da disincentivare anche i danni climatici. Gli introiti dei permessi dovrebbero a loro volta essere reinvestiti all’interno di piani green. Il campo ambientalista puntava a fermare la pratica dei permessi gratuiti (free allowances), rilasciati dall’Ue ad alcuni settori industriali. I popolari ambivano invece a prolungarla nel tempo, e si sono coalizzati facendo passare un emendamento in questa direzione. A quel punto, il testo finale in votazione è diventato indigeribile per il fronte progressista, con il risultato che l’intero dossier è stato rispedito in commissione ambiente (Envi). È finita rinviata la partita emissioni quindi, e di conseguenza pure quelle riguardanti il fondo sociale per il clima e il Carbon Border Adjustment Mechanism (Cbam). Noto anche come “carbon tax” europea, è in sostanza una tassa sulle emissioni imposta sulle importazioni alla frontiera europea, ed è uno degli strumenti coi quali Bruxelles ha previsto di finanziare l’indebitamento comune. Anche su questo dossier lo scontro politico è acceso. L’accordo notturno L’accordo è stato discusso dai negoziatori popolari, socialdemocratici e liberali. Torna quindi la «maggioranza Ursula», che la scorsa settimana invece si era infranta: i popolari avevano trovato sponde nell’estrema destra anti-clima, i socialdemocratici erano coalizzati in un fronte progressista con verdi e sinistra. Il tema dell’esclusione dei verdi dalle negoziazioni rimane un punto politico che aleggia sull’accordo. Non a caso Chahim è costretto a specificare, a chi accusa di aver escluso le altre forze dall’accordo, che «l’accordo è stato possibile solo grazie alla cooperazione con gli amici progressisti: un supporto ampio è fondamentale». Con l’accordo dei gruppi, il testo viene poi calendarizzato a breve. «I dossier da chiudere sono estremamente importanti, c’è una maggioranza ampia e ci sarà un forte supporto», dice Chahim. EuropaDal 2035 basta auto a benzina ma i partiti europei si spaccanoFrancesca De Benedetti La «rete di protezione» per l’industria «Ci sono stati molti riferimenti alle attività lobbistiche», dice Christian Ehler che rappresenta i popolari in commissione Industria. «L’industria ci chiede soluzioni realistiche, noi siamo l’alleanza dei realisti». Cosa hanno chiesto, e ottenuto, i «realisti»? Lo spiega Esther de Lange, sempre per i popolari: «Un breathing space, un cuscinetto per le aziende». Nella versione della Commissione europea, Fit for 55 ha già ambizioni climatiche al di sotto di quelle auspicate dagli scienziati. Lo “spazio di respiro” ora si traduce concretamente in più lentezza sui provvedimenti – «nei primi due anni restiamo sotto il dieci per cento» – e in una potenziale ulteriore lentezza. I popolari vincolano infatti l’uscita dalle “free allowances” all’inizio effettivo del meccanismo “Cbam”, e prevedono che quest’ultimo possa finire impantanato in controversie ad esempio al Wto. Quali cambiamenti comporta quindi l’azione congiunta dei tre gruppi rispetto al piano originario della Commissione? Il sistema delle free allowances, e cioè delle deroghe, si «spegnerà» tra il 2027 e il 2032, spiega, per i liberali, Pascal Canfin. Il processo inizia un anno dopo, quindi, rispetto a quanto previsto nei piani di Bruxelles (cioè il 2026). «Ogni anno le aziende coperte da questo sistema ricevono un ammontare di deroghe per l’intero anno; nel 2027 sarà il 93 per cento, nel 2030 sarà dimezzato come prevedeva la Commissione, e all’azzeramento si arriverà nel 2032». © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFrancesca De Benedetti Europea per vocazione. Ha lavorato a Repubblica e a La7, ha scritto (The Independent, MicroMega), ha fatto reportage (Brexit). Ora pensa al Domani.
Di Maio, chiusi i profili Facebook e TikTok dopo le elezioniElezioni politiche 25 settembre 2022, il programma elettorale di Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia
Elezioni 25 settembre 2022, i risultati degli ultimi sondaggi pubblicabili prima del voto
Elezioni 25 settembre 2022, l'allarme di Gimbe: "Covid ai margini delle proposte dei partiti"Elezioni politiche 25 settembre 2022, il programma elettorale di Enrico Letta e del Pd
Camera, rimosso lo striscione del Pd contro Fontana: "No a presidente omofobo e pro Putin"Roma, rimosso il murale del bacio tra Salvini e Meloni con i coltelli nascosti
Consultazioni al Quirinale, Mattarella convoca Giorgia Meloni alle 16.30Fiumicino, consigliere comunale bestemmia durante una seduta: "Io devo parlare, porco..."
Chi è Alessandra Locatelli, la ministra per le Disabilità in quota Lega del Governo MeloniConte: "Meloni guadagna 500 euro al giorno, guerra civile se toglie il reddito di cittadinanza"Elezioni 2022, Enrico Letta annuncia che non si ricandiderà come segretario del PDSuperbonus, il nuovo governo punta a ridurre la detrazione con la nuova manovra
Germania, lo scudo di 200 miliardi irrita Draghi e Meloni: "Serve una risposta immediata e comune"
Conte: "Meloni guadagna 500 euro al giorno, guerra civile se toglie il reddito di cittadinanza"
La Russa: “Meloni è l’unica che può risollevare il Paese. Sulla Giustizia, punta su Nordio”Reddito di cittadinanza, la proposta di Giorgia Meloni per modificarlo: come potrebbe cambiareElezioni politiche 25 settembre 2022, il programma elettorale di Renzi e Calenda e del Terzo PoloDraghi incita i ministri ad un ordinato passaggio di consegne
Rita dalla Chiesa elogia Berlusconi: "Un uomo che ama visceralmente questo Paese"Il M5S potrebbe aprire al PD: il "Nì" di Giuseppe Conte la dice lungaChi è Alfredo Mantovano, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministriCashback, cosa succederà con il governo Meloni?