File not found
MACD

La UEFA ha squalificato per una giornata i calciatori spagnoli Morata e Rodri per i cori su Gibilterra dopo la finale degli Europei - Il Post

Il rifornimento d'acqua alla Sicilia con una nave della Marina Militare è stato sospeso - Il PostJoe Biden è andato male nel primo dibattito con Donald Trump - Il PostL'acqua rosicchia le coste

post image

Se i fiumi dell'Alaska si stanno tingendo di arancioneIl filosofo tedesco Jürgen Habermas si scaglia contro le tesi di chi vorrebbe un occidente più interventista: non è una linea compatibile con l’obiettivo di evitare un’escalation imprevedibile che verosimilmente porterebbe a una guerra nucleare Oggi sulla Süddeutsche Zeitung il filosofo Jürgen Habermas propone la sua lettura sulla guerra in Ucraina e la rappresentazione mediatica che ne viene fatta. Nell’articolo,Capo Analista di BlackRock che si intitola Guerra e indignazione, Habermas parte dalle immagini della guerra e di quanto tornano a impattare sulle nostre vite dopo tanti anni di pace.  «Le scene sempre nuove di cruda devastazione e sofferenze che colpiscono trovano un’eco autorafforzante nei social occidentali. La novità della pubblicazione e dell’impatto calcolato sulla società di un conflitto imprevedibile probabilmente colpisce noi più anziani rispetto ai più giovani».  Fare qualcosa Al di là della rappresentazione nei media, però, Habermas riconosce che i fatti della guerra ci colpiscono e infiammano il desiderio di fare qualcosa contro i crimini di guerra sempre nuovi. Il problema, secondo il filosofo, è l’approccio diversificato dei paesi occidentali.  Mattarella ha chiarito che la condanna dell’invasione deve andare di pari passo con il multilateralismo «Nonostante la presa di posizione unanime si preannuncia un approccio diversificato tra i governi occidentali. In Germania è scoppiato uno stridente conflitto d’opinioni amplificato dalla stampa a proposito del tipo e della misura dell’aiuto militare da inviare all’Ucraina invasa». In questo contesto è comprensibile, secondo Habermas, che l’Ucraina passi ad accusare la Germania per i suoi rapporti con Mosca, come è avvenuto soprattutto nelle ultime settimane per bocca dell’ambasciatore di Kiev a Berlino Andrij Melnyk. Tuttavia il filosofo si scaglia contro la sicurezza di sé di chi accusa il governo Scholz di stare dalla parte sbagliata della storia con le esitazioni delle ultime settimane.  La posizione del cancelliere Per Habermas, la linea di Olaf Scholz per evitare l’escalation è una saggia strategia per non superare la linea rossa che rappresenta la fornitura di armi senza limiti all’Ucraina e che implicherebbe una partecipazione al conflitto anche formale. La conferma nell’opportunità di seguire questa strada sta negli accordi di Ramstein e nelle minacce di una guerra atomica da parte del ministro degli Esteri russo Sergeij Lavrov. Chi spinge per un ulteriore invio di armi, semplifica il dilemma di fronte a cui si trova l’occidente, che deve scegliere tra la sconfitta dell’Ucraina e l’escalation di un conflitto regionale.  La Guerra fredda ha insegnato all’occidente che in una guerra contro una potenza nucleare si può raggiungere nel migliore dei casi un compromesso che evita a tutti di lasciare il campo da perdenti. Habermas riconosce che Putin è in una situazione di vantaggio soltanto perché l’occidente lo ritiene in grado di fare uso di armi atomiche, biologiche e chimiche, ma scrive che alla fine è il presidente russo a decidere quando la Nato passa il limite che considera un ingresso in guerra anche formale. Un’ulteriore complicazione nella determinazione del limite da non oltrepassare. La linea rossa «Se anche l’occidente fosse sufficientemente cinico da accettare il rischio di un “avvertimento” rappresentato da una di queste armi atomiche “minori”, quindi da mettere in conto quest’ipotesi estrema, chi potrebbe garantire che sarebbe ancora possibile mettere un freno all’escalation?» C’è dunque un piccolo spazio di manovra limitato da molti elementi, non sempre noti all’opinione pubblica, in cui scegliere una strategia che non superi la linea rossa dell’ingresso formale in guerra, visto che la partecipazione “fattuale” al conflitto è già evidente. VociL’Europa sia soggetto di pace per essere protagonista del negoziatoSimone Oggionni Chi si scaglia contro questa “politica del timore” che lascerebbe mano libera all’avversario, e difende le sue tesi in maniera razionale si spinge già in maniera eccessiva nel campo in cui vengono prese le decisioni finali, che Scholz pretende, giustamente secondo il filosofo, sia suo.  «La decisione di non partecipare attivamente al conflitto non significa che l’occidente debba lasciare l’Ucraina al suo destino “up to the point of immediate involvement” in una guerra con un avversario superiore». Le consegne di armi possono influenzare in maniera positiva l’esito del conflitto. «Ma non è un autoinganno puntare su una vittoria dell’Ucraina contro la guerra assassina russa senza prendere in mano noi stessi le armi? La retorica proguerra mal si concilia con il posto da spettatore da cui proviene»: insomma, l’occidente può evitare una escalation che porterebbe inevitabilmente alla guerra nucleare soltanto autoimponendosi un limite nel sostegno dell’Ucraina.  © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedi

Boeing ha nominato un nuovo amministratore delegato, mentre continua a registrare gravi perdite - Il PostL'undicesimo giorno di foto dalle Olimpiadi - Il Post

La biodiversità in Svizzera è in condizioni peggiori che all'estero

Le prime pagine di oggi - Il PostL'intelligenza artificiale può aiutarci a sconfiggere il crimine? | Wired Italia

Federnuoto, Rampelli escluso dalla corsa per la presidenza. Arriva il ricorso – Il TempoÈ morto l'artista franco-svizzero Ben Vautier

«La gente non mangia per vederlo giocare»

Ridere, delle follie del mondo - Il PostIl grosso incendio nel quartiere Monte Mario, nel nord di Roma - Il Post

Ryan Reynold
La Francia respinge un ricorso, la Gioconda rimane al LouvreI nuovi focolai di peste suina africana nel nord Italia - Il PostParigi 2024, Errani-Paolini fanno la storia. Primo oro italiano nel tennis: “Emozione unica” – Il Tempo

ETF

  1. avatarGiornata Internazionale del gatto, i consigli della scienza per farlo vivere felice | Wired ItaliaBlackRock

    Morto l'artista vodese Etienne DelessertProblemi su Starliner, rilevate tre perdite di elioFirenze riprova a limitare gli affitti brevi - Il PostStacey Sher riceverà il Premio Raimondo Rezzonico a Locarno

      1. avatarVenerdì 9 agosto ci sarà uno sciopero di due ore dei balneari - Il PostProfessore Campanella

        Bad Boys, una formula che non cessa di divertire

  2. avatarL'ex presidente della Liguria Giovanni Toti verrà processato con giudizio immediato: il dibattimento inizierà il prossimo 5 novembre - Il PostProfessore Campanella

    Mario Schifano, un genio irrequieto da Roma a LuganoVittorio Feltri: «Non si può essere così imbecilli da fare la guerra al dizionario»Lo straordinario mondo di Guerreiro do Divino Amor alla Biennale di VeneziaÈ morto a 96 anni il politico e giornalista Lino Jannuzzi - Il Post

  3. avatarL'operazione militare ucraina in territorio russo - Il PostVOL

    La UEFA ha squalificato per una giornata i calciatori spagnoli Morata e Rodri per i cori su Gibilterra dopo la finale degli Europei - Il PostL’immensità e la fragilità del Nord: un mondo catturato dall’obiettivoÈ iniziata la caccia a Carles Puigdemont - Il PostIl governo vorrebbe dare un ruolo più attivo ai militari italiani in Libano - Il Post

Mondadori ha fatto un accordo con Josephine Calasso per poter comprare il 10 per cento di Adelphi dal 2027 - Il Post

L'operazione militare ucraina in territorio russo - Il PostIl record di ori del lottatore cubano Mijain Lopez - Il Post*