File not found
BlackRock

Terremoto politico, il governo sfiducia il premier slovacco Heger

Papa emerito Ratzinger: esposta la salma dell'ex Pontefice, cosa accadrà oggi e domani87enne morta di ipotermia in casa: non aveva i soldi per il riscaldamentoIn Russia sale l'età per la leva obbligatoria: Putin a caccia di nuovi soldati

post image

Bimbo di 6 anni spara alla maestra in classe: alla base della lite forse un rimproveroCOMMENTA E CONDIVIDI Spiega che non prega per lui. «Non ne ha bisogno perché sono certo che è andato dritto in Paradiso. Semmai io prego lui di pregare per me». Quella che ha legato a Benedetto XVI,criptovalute Vittorio Messori, 81 anni, notissimo giornalista e scrittore, a lungo firma di “Avvenire”, è la storia di una bella amicizia. Nata attorno a un progetto, quasi una “follia” professionale, e poi cresciuta nel tempo anche sotto il profilo più strettamente umano. Con il nastro della memoria torniamo agli anni 80 e a “Ipotesi su Gesù” il libro di Messori che solo in Italia vendette oltre un milione di copie. «Seppi che l’allora cardinale Joseph Ratzinger lo aveva letto e, bontà sua, gli era piaciuto. Io mi misi in testa di andarlo a trovare e di intervistarlo. Ricordo che quando lo dicevo tutti mi prendevano in giro».Non bisogna dimenticare infatti che Ratzinger era il prefetto dell’inaccessibile Congregazione per la dottrina della fede e che, oltre al ruolo, aveva fama di essere molto chiuso e pochissimo disponibile. «Vista l’impossibilità di riuscirci – continua Messori – sembrava ridicolo che avessi in testa anche solo l’idea di incontrarlo. Invece accettò di parlarmi».Il risultato fu una lunga intervista diventata il best seller mondiale “Rapporto sulla fede”. Ogni anno Ratzinger andava per due settimane a Bressanone in vacanza, si fa per dire, nel Seminario, che d’estate era vuoto di studenti. Lo raggiunsi lì e in quell’agosto del 1984 abbiamo parlato per tre giorni e tre notti. Eravamo solo noi e due suore tedesche che ci portavano da mangiare. Rimasi subito colpito dalla sua ingenuità, cioè il pensare che tutti fossero come lui, buoni e disponibili.Non è propriamente la descrizione di un rigido censore. Rispose a tutte le domande, anche le più imbarazzanti. E in modo diretto, senza giri di parole. Alla fine gli dissi che non avrei pubblicato nulla senza la sua autorizzazione e rimanemmo d’accordo che gli avrei presentato il testo in anteprima.Era evidente che, visto il contenuto, il libro avrebbe suscitato grandi contrasti. Dunque ci mettemmo d’accordo e gli portai il mio lavoro. Mi accolse con gentilezza aggiungendo però che quel giorno “era nei guai”. Doveva seguire dei professori di teologia arrivati dall’America. “Guardi che ci sono cose che deve controllare”, gli spiegai. E lui: facciamo così, mi lasci il testo e io lo farò vedere a un collaboratore.Fiducia totale insomma. Rimasi sbalordito, osservai che nel libro c’erano cose che avrebbero suscitato molte reazioni. “Warum” cioé “perché?” chiese in tedesco. Non immaginava quel che sarebbe successo.Il libro fu pubblicato dalle Edizioni Paoline nel 1985, provocando, come molti ricordano, reazioni assai “vivaci”. Si pensi solo all’invito di Ratzinger a riscoprire il “Vaticano II vero” o alle posizioni sulla teologia della liberazione. Per la prima volta come si disse allora nella presentazione del volume, uno degli uomini più autorevoli della Curia Romana denunciava con «scandalosa chiarezza» le radici della crisi che da vent’anni, dalla fine del Concilio, travagliava il cattolicesimo.Soprattutto accusarono Ratzinger di aver cambiato le sue prospettive, trasformandosi da “progressista” com’era apparso al Vaticano II in “conservatore”. Da uomo di “sinistra” a protagonista di un libro di “destra”, secondo categorie, dico io, assurde se applicate alla Chiesa.E lui come replicava?Con semplicità rispondeva che non era cambiato lui ma gli altri, che diceva le stesse cose dei tempi del Concilio.Grazie al libro tra voi è nata una forte amicizia. Sì, al punto che quando si è ritirato al convento Mater Ecclesiae, dopo circa un anno e mezzo dalla rinuncia mi fece chiamare perché voleva vedermi. Io fino ad allora non avevo voluto disturbarlo, per rispetto della sua scelta.Ovviamente andò subito a trovarlo. Sì, e quella volta mi sorprese perché lui che non era molto espansivo mi diede un abbraccino. E poi aggiunse una cosa che non ho dimenticato: “dottor Messori”, mi disse, l’ho chiamata perché avevo voglia di vederla ma, per favore, finché sarà qui, dimentichi di essere un giornalista.Un uomo riservato ma anche molto umano, insomma.E per niente carrierista. Anzi aggiungerei che chi lo accusava di avere cambiato prospettive per scalare posizioni in Vaticano diceva un’idiozia. Lui in realtà avrebbe voluto fare per tutta la vita il professore.Una vocazione da maestro. Gli piaceva studiare e insegnare. Invece, per obbedienza disse sì, a scelte che non avrebbe mai fatto. La prima sofferenza fu quando venne mandato da Paolo VI a guidare la Chiesa di Monaco e Frisinga. Rimase sbalordito e rattristato e cercò di spiegare al Papa che la cosa più utile per la Chiesa era che lui continuasse a fare il professore. Poi dovette accettare e probabilmente, pur mettendocela tutta, non fu un grande arcivescovo.La seconda grande obbedienza, mi sembra di capire, fu la nomina a prefetto della Dottrina della fede. Mi disse spesso che la cosa più dolorosa era controllare il lavoro dei suoi colleghi teologi». Tanto che cercò di “sganciarsi”, se cosa si può dire. «Per tre volte chiese a Giovanni Paolo II il permesso di dimettersi. Voleva tornare dai suoi studenti e all’Università, ma il Papa gli disse sempre no.Poi arrivò l’elezione a Papa.E mi disse, pur senza rivelarmi nulla di importante, che quando il suo nome cominciò a circolare in Conclave cercò di resistere».In ogni caso accettò.È stato un uomo di grande obbedienza, che, magari con sofferenza, ha sempre cercato di fare al meglio le cose che gli venivano chieste.Un uomo di profonda spiritualità. Certamente, e di grande preghiera. Glielo dicevo prima, non ho pianto quand’è morto, pur soffrendo, e non prego per lui perché è certamente in Paradiso.Emerge un quadro di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI molto distante dalla figura arcigna che molti gli hanno attribuito. È stata la persona più buona che abbia mai conosciuto. E anche la più disponibile. Quando, da prefetto della Dottrina della fede, al mattino presto andava a piedi da casa in ufficio si fermava delle mezz’ora a parlare con la gente che lo fermava per strada. Senza preoccuparsi se chi aveva davanti era un grande o un “piccolo”. E magari la notte prima non aveva dormito per lavorare.Ma se lei dovesse dire qual è la più grande eredità lasciata da papa Ratzinger? Direi la certezza che Cristo è davvero il Figlio di Dio. Lui, per così dire “andava al centro”. Non aveva esitazioni sulla verità del Vangelo. Io spero che presto sia fatto santo.

Putin vacilla ed ammette che la situazione nei territori occupati è "difficile"Donald Trump riammesso su Instagram e Facebook dopo due anni di stop

India, urina su una donna in aereo: arrestato dirigente bancario

12enne morta impiccata in diretta con i compagni: stava partecipando a una challengeTrova i ladri della sua auto e li uccide: l'avevano derubata grazie a un video Tik Tok

Forte scossa di terremoto negli Usa con magnitudo 6.2Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 296

L'attore Jeremy Renner è grave dopo un incidente mentre spazzava la neve

Putin perde la pazienza in diretta tv: la nazione è in difficoltàBolsonaro ricoverato in ospedale in Florida per dolori addominali

Ryan Reynold
Lancia un ramo al suo cane e questo gli riporta indietro un sex toyTragedia in Alaska: una donna e un bambino uccisi da un orso polareMega incidente in Ohio: decine di macchine coinvolte

Professore Campanella

  1. avatarUsa, sparatoria a Los Angeles nella notte: il bilancio delle vittimeProfessore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

    Argentina e Brasile stanno iniziando il processo per una moneta comune, il "Sur"Maiale si ribella nel mattatoio: ucciso il macellaioNimes, in fiamme un bus con a bordo dieci studenti: non ci sono feritiRagazzino investito ed ucciso dopo Francia-Marocco, caccia al pirata della strada

    1. Papa Ratzinger: l'ex Pontefice è grave, ma le sue condizioni sono stabili

      1. avatarTerribile incendio in un casinò della Cambogia: ci sono almeno 10 vittimeProfessore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

        Francia, addio al rugbista Max Brito, era tetraplegico dal 1995

  2. avatarLondra, sparatoria fuori dalla chiesa a Euston: sei feriti di cui due bambineBlackRock Italia

    Incendio in una caserma dell'esercito in Armenia: 15 mortiNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 301Guerra in Ucraina, il vice ministro russo mette in guardia l'OccidenteIncendio in una caserma dell'esercito in Armenia: 15 morti

  3. avatarRagazzino investito ed ucciso dopo Francia-Marocco, caccia al pirata della stradaProfessore Campanella

    Forte scossa di terremoto negli Usa con magnitudo 6.2Non si trova da un mese ma i genitori non denunciano la scomparsa: arrestatiAddio a Papa Benedetto XVI, Joseph Ratzinger è morto a 95 anni: le reazioni politicheCovid Cina, esperta Oms spiega il boom dei contagi. Crisanti: “C’è una mancanza di informazioni”

Due fidanzati italiani sono stati trovati morti in Inghilterra: sconosciuto il movente

L'omaggio della città natale di Papa Ratzinger al suo figlio predilettoGuerra in Ucraina: Kiev senza acqua dopo i bombardamenti*