Operaio vince 2 milioni al Gratta e Vinci e se li tiene: denunciato dagli amiciAttivisti di Ultima Generazione indagati per associazione a delinquere"Sei grassa fai schifo": madre sottopone la figlia a una dieta forzata
Dopo un mese di lotta, è morto l'uomo ustionato in casa a CafasseNel libro Antitotalitari d’Italia ( Rubbettino,trading a breve termine 2023 ) Massimo Teodori riflette sul peso che l’opposizione al totalitarismo ha avuto nella storia del nostro paeseGli scenari politici contemporanei, in cui si affermano spesso regimi autocratici e forme variegate di populismo illiberale, sollecitano una riflessione sul peso che l’opposizione al totalitarismo ha avuto nella storia del nostro paese. Lo sostiene Massimo Teodori in Antitotalitari d’Italia (Rubbettino, 2023). Nel Dopoguerra si è affermata la tendenza a identificare l’antifascismo con il Pci e l’anticomunismo con una posizione reazionaria. Ciò ha reso difficile, in molti ambienti, accettare che un democratico potesse dichiararsi antifascista e al tempo stesso anticomunista. Gaetano Salvemini rappresenta una figura esemplare tra gli intellettuali che Teodori ha scelto per descrivere questo clima. Nel giugno del 1954, su Il Ponte, Salvemini si definiva infatti un socialista democratico gradualista, del tutto estraneo «al sistema totalitario che i comunisti impianterebbero in Italia». Scriveva inoltre di non potersi sentire comunista per le stesse ragioni per cui non era stato fascista. Il radicale Francesco Saverio Nitti metteva in luce, da parte sua, il fatto che nazismo, fascismo e comunismo condividevano l’identificazione del partito unico con lo stato e il culto messianico del capo. L’analisi di Nitti trovava riscontro anche in Luigi Sturzo, che ravvisava «somiglianze tecniche» tra comunismo e fascismo. Nel 1948 il Cominform promosse, in funzione antiamericana, il Congresso mondiale degli intellettuali per la pace, a cui si contrappose due anni dopo, in campo occidentale, il Congress for Cultural Freedom, che ebbe in Italia il suo corrispettivo nell’Associazione italiana per la libertà della cultura, guidata da Ignazio Silone e Nicola Chiaromonte. All’Associazione, patrocinata dallo stesso Salvemini e da Benedetto Croce, aderirono fra gli altri Guido Calogero, Adriano Olivetti, Marco Pannunzio, Ernesto Rossi, considerati da Palmiro Togliatti, con la rozzezza che caratterizzava la sua polemica verso gli avversari, un «rosario dei cretini». L’esperienza del Mondo Il Mondo, fondato da Pannunzio nel 1949, divenne il luogo privilegiato di confronto per la cultura laica liberaldemocratica che si richiamava all’eredità dell’azionismo e vedeva al tempo stesso in Croce e Salvemini dei sicuri punti di riferimento. Teodori sottolinea come la rivista, pur accettando la scelta atlantica, non mancasse di denunciare il maccartismo (un «ridicolo anticomunismo», scrisse Calogero) e il coinvolgimento degli Stati Uniti nell’affermazione dei regimi autoritari sudamericani. Nel 1950 Il Mondo pubblicò a puntate 1984 di George Orwell, attirandosi le aspre critiche di Togliatti, che si scagliò contro la rivista, in quanto, a suo avviso, raccoglieva «sedicenti liberali che raccomandano i preti e Benedetto Croce», colpevole, fra l’altro, di aver recensito il romanzo. L’attacco agli intellettuali che condividevano la linea editoriale di Pannunzio si manifestò in modo volgare, con espressioni simili alle peggiori performance dei talk show dei nostri giorni. Carlo Ludovico Ragghianti fu definito un «pigmeo della guerra fredda», Vittorio Gorresio «uno scarafaggio», Gaetano Salvemini «una persona poco seria». Nel giugno del 1944, su Rinascita, il Migliore, così accogliente verso i Redenti, aveva già accusato Croce di essere stato il «campione della lotta contro il marxismo (…) all’ombra del littorio», in cambio di poter scagliare «ogni tanto una timida frecciatina contro il regime». Il ritorno dei comunisti perseguitati, proseguiva, non avrebbe più permesso che le «merci avariate» diffuse da Croce circolassero ancora. Le contraddizioni La scomunica di Orwell ebbe i suoi effetti, se è vero che si dovette aspettare proprio il 1984 per veder riabilitare il romanzo nell’area comunista. Teodori riprende, a questo proposito, la tesi di Silvio Barella, secondo il quale la colpa di tutte le persone di sinistra dal 1933 in avanti è stata quella di aver voluto essere antifascisti senza essere antitotalitari. Dopo il 1989, i diversi nomi che il Pci assunse, fino a diventare l’attuale Pd, e le ambiguità delle scelte politiche dimostrano come il rifiuto di seguire la via socialdemocratica abbia gravato profondamente in quella parte della sinistra che solo la forza degli eventi ha reso di fatto postcomunista. L’itinerario seguito da Teodori trova piena conferma in una vicenda emblematica, in cui queste contraddizioni emergono in modo evidente. Si tratta dei complicati rapporti del filosofo Salvatore Veca con il Pci. In Prove di autoritratto, Veca raccontava di essersi illuso che il Pci fosse in fondo un partito socialdemocratico, ma non lo dicesse. In realtà, malgrado i militanti e i dirigenti prendessero atto del fallimento del socialismo reale, ritenevano un tradimento abbandonare il sogno di superare il capitalismo. Questa rinuncia li avrebbe infatti assimilati a un “qualsiasi” partito socialdemocratico, ponendoli sullo stesso piano del Psi. Ecco perché Veca, che si avvicinava alla prospettiva liberale di equità e di giustizia sociale delineata da John Rawls, fu considerato, negli anni Ottanta, un «traditore» della classe operaia, un «nemico del popolo», come sarebbe stato definito decenni prima nei tribunali sovietici. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedielio cappuccioElio Cappuccio (Siracusa 1954) è presidente del collegio di Filosofia siciliano. Insegna Filosofia moderna e contemporanea all’Istituto superiore di scienze religiose San Metodio. Già vicedirettore della rivista d’arte contemporanea Tema Celeste, è autore di articoli e saggi critici in volumi monografici pubblicati da Skira e da Rizzoli NY. Collabora con il quotidiano Domani e con il blog della Fondazione Luigi Einaudi.
Incidente stradale, auto ribaltata su un fianco: un ferito graveCalcio in lutto: morto un giovane calciatore di 23 anni
Melito, la camorra corrompe i voti: 18 misure fra cui il sindaco
Investita da un'auto: rimane incastrata tra la moto e il paraurtiPalermo, incidente in autostrada: 2 feriti
Valcamonica, tre pecore sbranate: i sospetti su un orsoMilano, 69enne ucciso a coltellate in casa durante una lite
Barbara Capovani: chi era la psichiatra aggredita e uccisa da un ex pazienteNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 439
Finto cieco deve 120mila euro allo Stato: guidava benissimo l'autoIl costituzionalista smonta le frasi di La Russa sul 25 aprileL'uomo arrestato per l'omicidio di un 28enne voleva difendere la sorella: l'aveva colpita con un televisoreStop a mascherine in ospedali e Rsa: nuove regole dal 1 maggio
Addio a Renato Caimi, l’inventore della “schiscetta” è morto a 97 anni
Fermata la presunta assassina della mamma di Donato De Caprio
Modena, 19enne fugge da matrimonio combinatoPadrone muore in aeroporto e il cane rimane solo, salvato dai socialMessina Denaro, la maestra Laura Bonafede fa scena mutaSeregno (MB), trovato senzatetto carbonizzato in un parcheggio: non si esclude l'omicidio
Omicidio Massimiliano Moneta, si costituisce l'ex suocero"Mia figlia di 7 anni bullizzata a scuola, sta perdendo i capelli"Città di Castello, scontro tra auto e camion lungo la Tiberina: un feritoTreviso, cliente accoltella avvocata nel suo studio legale e poi si suicida