File not found
VOL

Italia come garante della sicurezza mondiale: in cosa consiste la richiesta di Zelensky

Termovalorizzatore a Roma, cos'è e a cosa serveUcraina, Mattarella: "Si rischia la guerra in Europa, nessuno è certo di restarne immune"Covid, Speranza: “Non siamo in difficoltà come prima ma non siamo fuori dalla pandemia”

post image

Giorgia Meloni si esprime su un eventuale viaggio in PoloniaLa cripta della Galleria San Fedele la chiesa milanese affidata alla Compagnia di Gesù - Galleria San Fedele COMMENTA E CONDIVIDI Padre Andrea Dall’Asta,ETF architetto e gesuita, è il direttore della Galleria San Fedele a Milano. Tra i massimi esperti di arte sacra, è autore di numerose pubblicazioni sul tema. Ha deciso di spendere gran parte della sua vita e del suo ministero nello studio delle opere d’arte: «L’espressione estetica – racconta il gesuita – mi ha sempre profondamente colpito. Sin da bambino, dall’età di 5 o 6 anni, sfogliavo i libri di arte che erano in casa. C’era qualcosa in quelle immagini colorate che, senza che me lo potessi spiegare, attirava in profondità la mia attenzione. Mi facevano sognare… Poi col passare degli anni ho compreso che parlavano della mia vita, dei miei desideri come delle mie difficoltà». Di cos’altro le parla l’arte? L’arte parla dell’esistenza umana: è attraverso questo punto prospettico che cerco oggi di studiare le opere d’arte, gli spazi sacri. L’arte parla dell’uomo nella sua integralità: per entrare nel suo mondo, solo l’approccio storico-critico non è sufficiente. Se l’arte parla della vita nella sua unitarietà, per affrontarla occorrono analisi interdisciplinari: dalla filosofia alla teologia, dall’antropologia all’architettura.... La nostra vita non è suddivisa in settori, fatta di scatole separate. Siamo chiamati a vivere un’unità che è l’esperienza stessa della vita, anche se oggi tutto ci porta alla frammentazione, alla parcellizzazione, alla specializzazione, per cui spesso sappiamo tutto su un dettaglio, senza tuttavia avere una visione d’insieme. E l’arte è un luogo privilegiato di questa sintesi vitale. L’arte è un linguaggio che arriva a tutti: grazie ad Instagram c’è stata una grande riscoperta delle arti visive... cosa ha da raccontare l’arte ai giovani? L’arte arriva a tutti. Se da un lato questo è vero, dall’altro lato la proliferazione dell’immagine attraverso i social media conduce inevitabilmente alla perdita della sua “aura”, come osservava Walter Benjamin. Di fatto, l’immagine sta diventando sempre più un puro oggetto di consumo, come ci ha mostrato la Pop Art. Oggi più che mai ci troviamo di fronte a un’estetizzazione del reale, per cui tutto diventa immagine. E l’infinita produzione di immagini appiattisce ogni cosa. In questo modo, anche la “bella” immagine – vale a dire l’opera d’arte – perde la sua capacità di rispondere con lo sguardo. È sufficiente entrare nei musei per vedere su cosa è diretta l’attenzione del turista: scatta decine di foto, in continuazione, senza soffermarsi davanti a nessuna opera. Pensiamo semplicemente alla follia collettiva dei turisti davanti alla Gioconda, diventata una pura immagine da consumare, un’icona svuotata del suo senso. Che cosa dunque direi ai giovani? Che le opere d’arte parlano di loro, dei loro sogni come delle loro paure e ansie. Tuttavia, le opere vanno ascoltate con attenzione, in silenzio, come quando si prende sul serio una persona che si ama e le si presta l’attenzione dovuta. Altrimenti, sono solo forme e colori svuotati della loro vita, di quella trama simbolica originaria che è invece diretta a interpellarci e a porci le domande più profonde. L’arte può essere ancora impiegata per la catechesi... soprattutto con i giovani...in che modo secondo lei? Generalmente, dal punto di vista ecclesiale, si parla di arte sacra a servizio della catechesi. Se da un lato è un’espressione molto chiara e semplice, dall’altro lato non va fino in fondo al suo significato. L’immagine sacra ha sempre avuto la finalità di suscitare e di promuovere un’esperienza che apra alla relazione con Dio. In questo senso, l’arte è un “luogo teologico”. Anche oggi, tante iniziative espositive hanno come finalità quella di porsi all’origine di un’“esperienza”. Pensiamo solo alle tante mostre immersive a realtà aumentata, create per stimolare i sensi. In questo modo, si “fruisce” di una mostra, per vivere un’inedita esperienza sensoriale… Ma poi? Quando il visitatore è uscito, che cosa ne ha ricavato, oltre ad avere fatto esperienza degli stimoli dai quali è stato bombardato? In che modo si aiuta la persona a prendere consapevolezza di se stesso? Quando parlo di immagine penso al suo significato originario, così come lo potevano vivere gli antichi. Ci siamo mai chiesti perché nell’arte paleocristiana o bizantina le diverse figure hanno gli occhi aperti? Gli occhi sono spalancati perché i personaggi sono dei veggenti, il loro sguardo si apre sull’infinito, sul trascendente, sulle realtà divine. L’immagine è quel “luogo” che mi permette l’accesso alla visione del divino, è come una soglia tra un al di qua e un aldilà. Ecco, direi ai giovani che l’arte a che fare con il senso più profondo della vita, con Dio stesso. Rothko diceva che ogni vera arte ha a che fare con la morte... L’arte non potrà mai ridursi a semplice merce. Contemplare un’opera d’arte significa ascoltarsi. Un museo può essere un luogo di incontro con l’Altro? Come valorizzare i Musei diocesani? Certo, il museo diocesano può essere un luogo di incontro con l’Altro, con la A maiuscola, e con gli altri, uno spazio di valorizzazione delle forze positive della società, perché vengano incentivate e promosse. Tuttavia, questi spazi devono essere predisposti a suscitare questi incontri. Non ci possiamo limitare ad appendere alle pareti le diverse opere le une accanto alle altre come se queste fossero oggetti di un negozio. I musei diocesani devono diventare spazi generativi di cultura, luoghi di formazione delle coscienze, dove arte, musica, riflessione sociale e dimensione spirituale sono chiamate a convivere per esplorare la bellezza del mistero umano che si offre sempre in una molteplicità di forme. È questo molto difficile. In realtà, oggi, per i nostri musei diocesani non è sempre facile dialogare con il mondo contemporaneo, rendersi conto delle sfide della cultura di oggi, fare proposte che possano essere spunti di riflessione a una realtà sempre più secolarizzata.Ci racconti cosa significa per lei un “buon uso” dell’arte nella pastorale e nella catechesiPenso alle visite guidate che teniamo nel Museo San Fedele: una visita è per me riuscita quando le persone si accorgono che il percorso compiuto parla della loro vita. La visita diventa allora una sorta di percorso iniziatico, una mistagogia. Oppure, sono davvero felice quando mi accorgo che una conferenza si fa una meditazione, un’interrogazione profonda sul mistero dell’uomo. E allora le persone si chiedono: perché quell’immagine mi ha interpellato, che cosa mi stava dicendo, che cosa ho sentito? L’opera d’arte si fa così “specchio” in cui si dialoga con un altro… L’immagine si confronta allora veramente con la vita.Padre Andrea Dall'Asta gesuita parmense, classe 1960, che guida la Galleria San Fedele a Milano - FOTOGRAMMA Piaggesi

Bilancio di genere: cos'è, come funziona e cosa c'entra il Recovery PlanDecreto Milleproroghe: confermata la sperimentazione sugli animali fino al 2025

Ucraina, Draghi: “Impossibile creare no fly-zone in sede UE e NATO”

Sondaggi politici Tecné: parità tra il Pd di Letta e FdI di Giorgia MeloniDecreto Covid, stop a super green pass al lavoro: obbligo vaccinale solo per sanitari

Inchiesta Fondazione Open, Renzi: “I pm non sono credibili ma non faccio come Berlusconi”Taglio accise benzina di 25 centesimi prorogato al 2 maggio: l'annuncio di Franco

Bonetti propone l'introduzione dello psicologo nelle scuole

Governo, salta l’accordo sulla riforma del CSM: maggioranza spaccataCrisi M5s, il sondaggio Swg: gli elettori preferiscono Conte a Di Maio

Ryan Reynold
Il mistero sulla morte di Montagnier, Paragone dice addio al professore sui socialSuper Green Pass, il M5s vorrebbe eliminarlo perché “affossa le attività commerciali”Ucraina-Russia, Draghi: "Da Putin inaccettabile violazione, prepariamo sanzioni"

MACD

  1. avatarMeloni sul centrodestra: "Fratelli d'Italia è lì. Non vedo molto il rischio di isolamento"criptovalute

    Covid e Green pass, Salvini: "Dopo il 31 marzo via ogni obbligo e divieto"L’idea che piace a Berlusconi: ospitare a Villa Gernetto i profughi ucrainiDecreto bollette, Governo pone la fiducia alla CameraExit, cos'è il nuovo movimento no vax e no green pass fondato da Simone Di Stefano

    1. Mario Draghi, secondo Pietro Senaldi il nostro premier potrebbe crollare

      1. avatarUcraina, Salvini: "Appoggeremo aiuti militari ma preferisco la pace, pronti ad accogliere profughi"Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

        Sondaggi politici: Pd primo partito, in calo M5S

  2. avatarGuerra in Ucraina, Cdm: approvato decreto per aiuti a Kiev, stato di emergenza fino al 31 dicembre 2022criptovalute

    Mascherine al chiuso, Costa: "Valutiamo la proroga dell'obbligo in alcuni luoghi"Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte deve fare di tutto per riprendere la leadershipNotizie di Politica italiana - Pag. 231Le comunicazioni di Mario Draghi in vista del Consiglio Europeo del 24 e 25 marzo

  3. avatarGreen Pass: il possibile calendario del Governo per eliminare le restrizioniCampanella

    Benzina e diesel, oggi il decreto per tagliare il prezzo: previsto sconto di 20 centesimiFratelli d’Italia supera ancora il Pd e stacca la lega di 4 puntiCdm, Speranza: “15 milioni di euro per le famiglie dei medici morti per Covid”Guerra in Ucraina, 30 euro al giorno per i profughi che arrivano in Italia: cosa prevede l'ordinanza

Caro energia, Draghi: “Bisogna fare in fretta per contrastare i rincari”

Guerra in Ucraina, Draghi: "Crisi umanitaria senza precedenti in Europa dal secondo dopoguerra"Cosa dicono le mail segrete della missione russa anti Covid in Italia*