File not found
Campanella

Lite in strada tra due padri, gli spari feriscono le rispettive figlie di 5 e 14 anni

Ong Memorial, disposto il sequestro dell'organizzazione russa premio Nobel per la paceAdolescenti rubano una Maserati ma si schiantano durante la fuga: un morto e due feritiI primi viaggi esteri di Giorgia Meloni

post image

I genitori lasciano il figlio di 5 anni alla scuola sbagliata: interviene la poliziaBones and All è la storia,Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock ambientata nel mondo reale, di una giovane ghoul: una ragazza per il resto normale, che ogni tanto per ragioni mai chiarite prova il bisogno irresistibile, soprannaturale, di divorare interamente un essere umano – e lo fa Diventato un film di Luca Guadagnino nel 2022, il romanzo è uscito nel 2015: la sua autrice Camille DeAngelis ne racconta in questa intervista l’ispirazione animalista e femminsta Questo articolo si trova sull’ultimo numero di FINZIONI – il mensile culturale di Domani. Per leggerlo abbonati a questo link o compra una copia in edicola   Prima di diventare l’ultimo film di Luca Guadagnino, Bones & All è un romanzo di Camille DeAngelis, apparso originariamente in Italia nel 2015, nella traduzione di Elena Cecchini, e da poco ritradotto da me per Mondadori. È la storia, ambientata nel mondo reale, di una giovane ghoul: una ragazza per il resto normale, che ogni tanto per ragioni mai chiarite prova il bisogno irresistibile, soprannaturale, di divorare interamente un essere umano – e lo fa. Abbandonata dalla famiglia, si lancia in un road trip nel continente americano, per capire se al mondo c’è un posto anche per qualcuno di mostruoso come lei. È un romanzo complesso e delicato, in modi che spesso risultano difficili da mettere a fuoco sotto la violenza immaginativa e la potenza metaforica del tema del cannibalismo. All’interno dei confini piuttosto rigidi della narrativa young adults, DeAngelis riesce a ribaltare la struttura canonica di un certo tipo di storia di formazione, scrivendo quasi clandestinamente, al suo interno, un manifesto vegano-femminista. Le ho chiesto – con qualche spoiler – di parlarne. «Era l’inizio del 2011. Avevo fatto una cosa un po’ stereotipa da ragazza bianca – un anno in India alla ricerca di una trasformazione interiore – e sono finita a lavorare ad un progetto di riforestazione in cui erano tutti vegani», racconta. «Io ero vegetariana da molto, e una serie di conversazioni mi hanno convinta a diventare vegana. È una delle migliori decisioni che abbia mai preso. E in qualche modo nel corso di quell’estate mi è venuta l’idea di una storia d’amore fra due cannibali». Già la lettura del libro – come la visione del film – è un’esperienza piuttosto stomachevole. Ci sono scene disgustose. Come è stato scriverle – specie per una vegana?  Schifosissimo! Ma dovevo andare avanti – l’idea non mi mollava, mi aveva azzannata. Ma in un certo senso è qualcosa che provo sempre, quando scrivo un libro che so che finirò. Una cosa che colpisce molto alla lettura è una domanda sui generi letterari. Sin dalla prima pagina ti chiedi come sarà spiegato il cannibalismo dei protagonisti: se con una qualche mutazione (e allora sarebbe un libro di fantascienza) o con la magia (e allora sarebbe fantasy). E invece non spieghi niente, mai! A un certo punto è spiazzante, ma andando avanti l’ho trovata una scelta efficacissima. Più che fantasy o fantascienza, sembra realismo magico. Esatto! Ricordo che una volta un lettore me lo ha chiesto. «Sai quante calorie ci sono in un corpo umano? Come fanno a restare magri?»([ride). È una cosa che ho capito molto presto, scrivendo fantasy, già in università: le regole del tuo mondo vanno stabilite da subito, dalla prima pagina. Ma questo, in qualche modo, ti permette di naturalizzarle, e ti libera dalla necessità di spiegare. Mi sembra che funzioni bene. Pochi giorni fa una lettrice mi ha scritto per ringraziarmi: è raro, ha detto, che ci si fidi dell’intelligenza dei lettori adolescenti, che non sia tutto spiegato, che gli si lascino dei vuoti da riempire con l’immaginazione. Quindi per te questo è nato come un libro per giovani adulti? Sì, l’ho sempre concepito così, anche se in questo caso si è rivelato un romanzo anche per adulti. È qualcosa che mi piace molto: scrivo per la persona che sono stata. Mi chiedo, all’epoca, che storia mi avrebbe dato conforto? Cosa mi sarebbe servito per aiutarmi a gestire le mie emozioni più scomode, cosa mi avrebbe dato spazio per capirmi? Wow, e la risposta è: la storia di una cannibale! (Ride) Penso di averci messo dentro moltissima rabbia: una rabbia che all’epoca ovviamente non capivo, ma in cui a posteriori vedo anche una componente femminista. Mi ci sono voluti anni per metterla a fuoco. E naturalmente c’è dentro tutto il disagio che provavo, anche una forma inconscia di odio per me stessa che nutrivo a quell’età. Questo è un aspetto fortissimo, nel romanzo, e per certi versi è ciò che lo rende rivoluzionario rispetto a molta letteratura young adults: più complesso, per dir così. È abbastanza comune, in quel genere, che una storia parli di un emarginato, di un “diverso”, che alla fine delle sue peripezie scopre di meritarsi di essere amato e accettato, capisce di essere come tutti gli altri. Tu fai qualcosa di molto più azzardato dal punto di vista morale. Gli emarginati di cui scrivi sono effettivamente mostruosi. Cioè, ci sono ottime ragioni per cui un cannibale non merita di essere amato. Esatto! Molte storie per ragazzi parlano di un outsider che alla fine viene accettato, trova la propria comunità. Che è importantissimo: ma anche quando la trovi, ti resta dentro quella cosa di cui ti vergogni, quale che essa sia. Tu stessa non lo sai: ma ti senti sempre un minimo inadeguata, fallata, c’è qualcosa in te che non va. E magari ti rendi conto di meritare di essere amata, ma continui a percepire in te stessa qualcosa di mostruoso, qualcosa di impossibile da amare. Era questo che cercavo di rappresentare con l’idea dei cannibali. È una contraddizione, per molti versi. È stata molto difficile da rendere letterariamente. Come faccio a rendere positivo un personaggio mostruoso? CulturaIl nuovo film di Luca Guadagnino: l’impedimento più grande viene sempre da dentroJonathan Bazziscrittore È in questa contraddizione che entra in gioco la dimensione femminista? Sì. Non è mai qualcosa di esplicito, ma diciamo che spesso Maren reagisce a delle circostanze ambigue, al limite dell’accettabile, o al di là. Anche nel film è ben chiaro, ma nel romanzo c’è un elemento in più: è l’ultima scena, che nel film non è presente. C’è un ragazzo che la segue in una stanza appartata, chiaramente vuole approfittarsi di lei; ma lei ribalta la situazione e gli dice esattamente chi è e cosa gli succederà: chiede il suo consenso per divorarlo, in qualche modo. E questo è l’unico lieto fine possibile: deve essere onesta con gli altri sulla propria natura, perché non può cambiarla. © 2022 Metro-Goldwyn-Mayer Pictures Inc. All Rights Reserved. Forse questa è una delle differenze cruciali fra libro e film. Nel libro è chiaro che Maren alla fine accetta il proprio cannibalismo. Ed è l’unica: gli altri personaggi ne risultano pervertiti, sono condotti all’autodistruzione o alla follia… Maren invece decide di conviverci. Ma c’è un problema: questo, insomma, la rende malvagia, no? Be’, un po’, sì. È abbastanza malvagia (ride). Non so bene cosa aggiungere. In un certo senso è la sua unica possibilità, perché vuole vivere. Vuole migliorare, vorrebbe essere normale: ma non può. E questa via del consenso e dell’accettazione era l’unico compromesso possibile. Spesso i lettori mi scrivono per lamentarsene, dicono che avrebbero voluto un lieto fine. Avrebbero voluto che “guarisse”. Ma è lei: non può guarire. Anche questo è un po’ diverso, nel film, no? Dall’epilogo, lì, non è così chiaro il percorso di crescita di Maren. La narrazione si concentra sulla fine di Lee, di cosa faccia lei dopo non sappiamo niente. Be’ questo era inevitabile: per dare tenuta al film era necessario mettere in primo piano la storia d’amore. Ma mi è parso del tutto naturale, e sono felice del risultato. Prima di scrivere la sceneggiatura, David Kajganich mi ha chiesto quale fosse l’aspetto a cui tenevo di più. Si aspettava che dicessi l’elemento femminista, e invece ho risposto che era il messaggio animalista. Se resta quello, ho detto, puoi fare tutto ciò che vuoi. E Dave lo ha mantenuto in maniera davvero efficacissima. C’è tutta una serie di tocchi minimi, impliciti, davvero geniali. Ad esempio la scena dei polli. Sully (interpretato Mark Rylance, Ndr) ha appena conosciuto Maren, e le prepara una specie di timballo di carne. Tira fuori i polli dal frigo e li schiaccia per frollare la carne. E il suono che fanno quei poveri corpicini – un suono raccapricciante, viscido, appiccicoso – è esattamente, esattamente lo stesso che si sente dopo, quando sono in stanza e stanno divorando il corpo della padrona di casa. Non so in quanti l’abbiano colto, ma per me è davvero potentissimo. Quando l’ho visto ho pensato: ecco, questa è la ragione per cui ho scritto questa storia. È meraviglioso. Non poteva essere più chiaro di così.  CulturaLuca Guadagnino: «Solo attraverso la cinepresa ciò che vedo e che sento nel mio intimo diventa pubblico»Carlo Antonelli Bones and All (Mondadori, pp. 312, euro 15) è il libro di Camille DeAngelis da poco disponibile nella nuova traduzione italiana di Vincenzo Latronico © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediVincenzo Latronico Vincenzo Latronico è scrittore e traduttore

Studentessa scomparsa e trovata morta 6 giorni dopo nel campus universitarioMusk smentisce Bremmer: "Mai parlato con Putin negli ultimi 18 mesi"

Missili russi su Zaporizhzhia e civili colpiti: due donne morte

Camera delle torture scoperta in Ucraina: trovate maschere antigas e una scatola con denti strappatiAutista del bus si abbassa a prendere una barretta di cioccolato: investe e uccide un uomo

Bimbo di 3 anni morto per una fuga di gas durante il lockdown: il padre non poteva uscire di casaNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 355

Covid, variante killer con mortalità all'80% creata in laboratorio a Boston

Centinaia di resti umani trovati vicino a un grande magazzino: la metà sono bambiniUSA, bambino di 20 mesi scomparso da casa: la polizia lo considera morto e sospetta della madre

Ryan Reynold
Lula vince contro Bolsonaro e diventa presidente per la terza voltaLiz Truss annuncia le dimissioni da premier del Regno Unito dopo sei settimaneIsola di Pasqua, un incendio danneggia le enormi statue in pietra

criptovalute

  1. avatarTerremoto in California: scossa di magnitudo 6.0Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

    Strage di Seul, i morti salgono a 156 e la polizia ammette una gestione insufficientePraga, immagine del cadavere di Putin compare sulla facciata del ministeroDecapita l'amica e si intesta i suoi averi per poter ristrutturare la casaDanneggiato ponte tra Russia e Crimea. Ucraina: "È soltanto l'inizio". Almeno 3 vittime

      1. avatarSette neonati uccisi in ospedale: a processo l'infermiera 32enne Lucy Letbyanalisi tecnica

        Iran, tifoso e trekker spagnolo scompare misteriosamente

  2. avatarLa risposta di Usa e Corea del Sud a Kim: lanciati 4 missiliProfessore Campanella

    Allarme aviaria, boom di casi nel Regno Unito: scatta il lockdown per polli e tacchiniSi finge morto per 321 giorni su TikTok per interpretare un corpo senza vita in CSIGuerra in Ucraina, attacco russo a Dnipro: almeno due mortiSparatoria di massa ad Halloween nelle vie di Chicago, 14 feriti fra cui tre bambini

  3. avatarRagazza di 26 anni suicida a Times Square: si è lanciata dal 27esimo pianoGuglielmo

    Alluvioni in Nigeria: 600 morti e 1 milione di sfollati da inizio estateBullizzata perché l'ex della sua amica flirtava con lei: 16enne suicida nella sua cameraUccide, decapita e seppellisce nel bosco l'amica e falsifica il testamento per avere soldiIncendio in una scuola per bambini ipovedenti in Uganda: morti 11 studenti

Bimba di 15 mesi morta per asfissia dopo aver ingerito della frutta secca

Putin fa entrare in azione il sommergibile nucleare BelgorodNancy Pelosi parla dell'aggressione al marito mentre la destra complottista la attacca*