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La fragilità dei potenti e la coscienza dei limitiL’esperto chiarisce l'utilità dei prodotti solari specie nei bambini e ammonisce: "I danni da ustioni pediatriche predispongono a tumori in età adulta" Sabrina Commis Professore Campanella 8 agosto - 18:12 - MILANO L’allarme era stato lanciato qualche tempo fa dall’istituto federale tedesco per la valutazione dei rischi (BfR): attenzione alle creme solari che contengono i Pfsa, sostanze tossiche e cancerogene che penetrano nella pelle, poi nel sangue, perfluoroalchiliche adoperate in svariati prodotti, elementi chimici usati per migliorare la resistenza all'acqua e al calore delle creme solari. il dottor Gianmarco Torrisi, dermatologo di MioDottore, spiega: "Queste caratteristiche che sono anche un pregio, rendono i Pfas persistenti nell’ambiente e negli organismi anche umani. Il bioaccumulo di questa sostanza che passa dalla pelle, rimane nel nostro corpo a lungo, ci mette molto tempo per essere smaltito come tutti i prodotti di sintesi come i PFAS. La tossicità dipende anche dalla quantità di crema utilizzata e su quanta superficie del corpo viene applicata. Maggiore è l’area coinvolta, più ne assumiamo. Ad ogni modo, piuttosto che creare allarmismi eccessivi sui PFSA dovremmo concentraci di più sull’importanza dell’uso della protezione solare soprattutto per i bambini. Le ustioni pediatriche predispongono in modo considerevole all’insorgenza dei tumori della pelle in età adulta". PFAS nelle creme solari: pericolo reale o esagerazione?— "Che le sostanze PFAS siano nocive, sia per il corpo umano, sia per l’ambiente, è un tema noto da tanto tempo. La reazione sulle creme solari è eccessivamente allarmistica: è più pericolosa l’assunzione alimentare. Tuttavia, la buona notizia è che la maggior parte delle creme solari in commercio, soprattutto quelle di buona qualità che si acquistano in farmacia, non contengono queste sostanze, sono PFAS free. Qualora una crema contenesse anche PFAS, questo fattore è molto meno nocivo rispetto ai danni che provocherebbe il mancato utilizzo di un’adeguata protezione. Pochi considerano che i PFAS sono invece più presenti nei cosmetici. In Europa c’è molta più attenzione, sensibilità e controllo, ma i prodotti provenienti da zone come Asia o America non è detto che siano stati sottoposti a verifiche approfondite sulla presenza di queste sostanze. Attenzione soprattutto alle creme o maschere skincare di origine asiatica che stanno andando molto di moda ora soprattutto tra le adolescenti" precisa il dermatologo.Parti con un gruppo di sportivi come te, scopri i viaggi di Gazzetta Adventure e Tribala all'insegna dello sport e del divertimento nel mondo Leggi anche Interferenti endocrini: i possibili effetti negativi su tiroide e fertilità Vitamina D: crema solare sì o no? A che ora esporsi per farne scorta? Tutte le risposte Leggere le etichette— La lettura dell'etichetta delle creme solari è importante anche se comprendere il significato di ciò che è contenuto in una crema non è sempre una cosa facile. "Bisogna sì fare caso all’indicazione PFAS free, ma non è sufficiente. Per capire se stiamo acquistando un prodotto di qualità dovremmo verificare anche altri fattori. Per esempio se il prodotto è stato testato per fasce d’età. Una crema solare che va bene per i bambini, non è detto che sia altrettanto efficace per i neonati. Inoltre, dovremmo capire se sono stati fatti test sui perturbatori endocrini per assicurarci che l’uso crei effetti negativi sul sistema endocrino. Un altro elemento che ci fa capire che il prodotto è buono è quando è biodegradabile, quindi non impatta sull’ecosistema marino" conclude il dottor Gianmarco Torrisi. Salute: tutte le notizie Active: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Marco Girardo
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