Michele Monina, Autore a Notizie.itGoverno Conte: pronta la lista dei Ministri per MattarellaSindaca leghista: “Limitare numero bimbi stranieri a scuola”
Conte rivela: "La Boschi mi aiutava a correggere compiti"Gli alberghi non sono pronti ad accogliere ospiti e delegazioni: 35 stanze a norma quando ne servirebbero 350 Claudio Lenzi Giornalista 20 aprile - 07:32 - MILANO Atleti paralimpici in gara a Pechino. Afp È un allarme nell’allarme. Che parte da Cortina d'Ampezzo,VOL si allarga al Veneto e scuote i “Palazzi” dello sport. Se il cambio di passo nei cantieri dell’Olimpiade e la Paralimpiade 2026 ora è davvero sotto gli occhi di tutti – il villaggio olimpico di Milano procede spedito, i lavori allo Ski Stadium di Bormio sono appena partiti – il tema dell’accoglienza, e dell’accessibilità in particolare, non sembra scaldare i cuori dappertutto, anzi. Nel caso di Cortina, chi deve fare i conti con l’ ammodernamento e adeguamento delle strutture ricettive, numeri alla mano, non è stato di parola: a fronte di una domanda di 300-350 stanze totalmente o parzialmente accessibili, il capoluogo ampezzano ne offre al momento 30-35. La riconversione è molto lenta, all’ultimo bando di Regione Veneto (12 milioni di euro destinati all’adeguamento degli alberghi bellunesi) hanno partecipato 112 strutture di montagna, ma soltanto 30 ne beneficeranno. nodo hotel— Affidarsi al dossier della candidatura olimpica che il 25 giugno 2019 ha permesso all’Italia di sbaragliare la concorrenza svedese potrebbe portare fuori strada: a Cortina e nelle località più vicine i 6.500 posti letto in albergo garantiti non ci sono (ne mancano 2.000) e nemmeno le due camere accessibili ogni 40, cioè 160 circa progettate ed equipaggiate per essere idonee alle persone che si muovono su sedia a rotelle, o con indicatori di allarme acustici e visivi, come conferma il presidente del Comitato Paralimpico Italiano Luca Pancalli. "Stiamo parlando di una località che nel 2023 ha superato brillantemente le finali della Coppa del Mondo di sci alpino paralimpico, dal punto di vista organizzativo può far scuola a livello mondiale per cura e gestione. Ma sul fronte dell’accoglienza una Paralimpiade è cosa diversa, gli atleti giovani e allenati che riescono a superare alcune barriere architettoniche saranno nel Villaggio Olimpico che sta nascendo completamente accessibile, mentre negli alberghi andranno le delegazioni dei vari Paesi e gli ospiti. Solo per la famiglia paralimpica italiana abbiamo chiesto 35-40 posti letto, ma la struttura che è stata scelta ne conta appena 3". ritardi— Il problema degli alberghi a Cortina è noto, se è vero che nell’estate 2023, principalmente per via dei lavori di ristrutturazione, mancavano all’appello un migliaio di posti letto. C’è chi, come il famoso hotel Cristallo, ha appena avviato il cantiere con la consapevolezza di non riuscire a finire in tempo per le Olimpiadi 2026, come avrebbe fatto sapere al Cio, intenzionato ad alloggiare proprio nel lussuoso resort di via Faloria. Un destino condiviso con altre strutture, visto che all’appello mancherebbero 542 camere di albergatori non più intenzionati ad affittare per i Giochi. Il motivo? Non per tutti l’offerta dell’organizzazione olimpica di 288 euro per la singola e 386 per la doppia (in un tre stelle) è irrifiutabile. Diverso è il discorso per le opere infrastrutturali: il villaggio olimpico è quasi pronto a ospitare gli operai impegnati sul cantiere della pista di bob, mentre i lavori di adeguamento dello stadio olimpico del ghiaccio che ospiterà il curling e il wheelchair curling inizieranno a fine maggio con chiusura prevista a novembre 2025. Previsti anche 20 chilometri di marciapiedi e un parcheggio sotterraneo da 750 posti. orgoglio— Quanto all’accoglienza, a misurare il livello complessivo di accessibilità ci penseranno i test event paralimpici in programma il prossimo inverno. «Basterebbe avere un buon numero di stanze friend accessible, un po’ più grandi della media, con moquette non tanto alta e bagno con maniglione, per avvicinarci alla richiesta e dare una risposta a una comunità che sta cambiando – conclude Pancalli -. L’Istat ci dice che nel 2050 le persone di terza età saranno un terzo della popolazione, aumentare l’accessibilità significa consentire a tutti di vivere più comodamente. Dalla Fondazione Milano-Cortina all’università Ca’ Foscari di Venezia, sono tante le realtà pronte ad accompagnare questo cambiamento. Ora è arrivato il momento di trasformare la preoccupazione in comprensione del problema e agire per risolverlo, con un po’ di orgoglio italico». Paralimpici: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA
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