Def alle Camere: stop aumento Iva 2019Manovra, la Lega preme su Tria "Se non ci sta,lo cambiamo"Di Maio-Salvini intesa che sblocca la manovra al 2,4 di deficit
Belsito contro Maroni e Salvini: in cassa c'erano 40 milioniIn Rai oppure,investimenti ancora meglio, su La7. Due leader al centro della scena, venti giornalisti di tutte le sensibilità intorno. Via le clessidre, via i regolamenti. E buttate la chiave. Tre ore di domande vere, a raffica, senza salamelecchi. Unico limite, quesiti non più lunghi di 30 secondi. In prima serata. Questo sì che sarebbe servizio pubblicoMan mano che procedono le vaste operazioni di preparazione del fatidico confronto televisivo tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein, sale di pari passo il timore della perfetta inutilità di cotanto sforzo. Mi spiego. Siamo abituati, da svariati anni, alla sparizione dei veri confronti tra leader in tv. Capi di partito e di governo hanno progressivamente optato per i faccia a faccia con i conduttori. Poi sono finiti anche quelli, salvo pochi casi nei quali il presidente del Consiglio di turno va ospite da conduttori amici, magari dandogli del tu, facendosi porgere cordiali quesiti.Sempre più, negli ultimi dieci anni, la figura del giornalista rompiscatole viene rappresentata dalla propaganda come quella di un politico che non ce l’ha fatta, di un militante travestito. E non certo solo dalla destra: ricordate le liste di proscrizione di Beppe Grillo, il «giornalista della settimana» sottoposto agli insulti web degli adepti? La negazione del giornalismo come contropotere, il suo declassamento a strapuntino di palazzo, ci porta dritti alla fase contemporanea: quella dell’autointervista. ItaliaMeloni e Schlein, due mondi a confronto. Da chi comprereste un’auto usata?Gianluca PassarellipolitologoD’altronde, nell’era della comunicazione social, imperversa il verbo del capo, verticale e disintermediato, immune al controllo giornalistico immediato, alla smentita in diretta. Indirizzato al popolo. Ne abbiamo viste di tutti i colori. Finte conferenze stampa, vere conferenze stampa a scartamento ridotto – nel senso che sono ammesse solo le domande poco impertinenti – camminate tra i broccati di Chigi con sbocco in Consiglio dei ministri e campanellino d’ordinanza.Dalle slide di Matteo (Renzi) agli appunti di Giorgia, passando per le citofonate dell’altro Matteo (Salvini) – «Scusi, lei spaccia?» – siamo giunti in dieci anni all’affermarsi di una verità alternativa, rifinita al Photoshop, gonfia di odio o foderata di ottimismo.Signore e signori, ecco a voi l’Italia apparecchiata dai nostri governanti: open to meraviglia. Al dixit verticale e incontrastato del leader di turno aggiungiamo, stavolta, un’occupazione della Rai talmente massiccia e smaccata da aver trasformato reti e tg in araldi del patriottico buonumore. CommentiFacciamo il duello tv Meloni-Schlein con i fact checkergianfranco pellegrinofilosofoIn un quadro arricchito da tre reti Mediaset al fianco della maggioranza, la seconda agenzia d’Italia, l’Agi, in viaggio verso il polo nero del leghista Angelucci, e una caterva di leggi e leggine indirizzate a limitare il diritto di cronaca, arriva l’atteso confronto Meloni-Schlein. Chez Vespa, ovviamente, nonostante la sinistra definisca tutti i giorni la Rai Tele-Meloni e ritenga il conduttore di Porta a Porta il vero consigliere occulto della premier.Ma alle contraddizioni si aggiunge la prevedibile modalità del confronto: immaginiamo decaloghi, cronometri, avvisi acustici, recuperi in caso di sforo. Tutto scritto e previsto nell’accurato regolamento stilato dalle rispettive squadre di comunicazione. Viene da sbadigliare solo al pensiero. Il tele-teatrino si annuncia così zeppo di caveat da espellere ogni idea dell’azzardo, non parliamo della verità. EuropaQuello che due donne leader possono dare all’ItaliaMario GiropolitologoE allora, controproposta alle duellanti: perché non una vera e propria tribuna politica, di quelle di una volta? In Rai oppure, ancora meglio, su La7. Due leader al centro della scena, venti giornalisti di tutte le sensibilità intorno. Via le clessidre, via i regolamenti. E buttate la chiave. Tre ore di domande vere, a raffica, senza salamelecchi. Unico limite, quesiti non più lunghi di 30 secondi. In prima serata. Questo sì che sarebbe servizio pubblico. Cioè nostro.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediCorrado FormigliGiornalista. Conduttore di Piazzapulita su La7
M5S: Andrea Mura espulso, l'annuncio di Paola TavernaElezioni, M5s - Lega: l'alleanza avrà il 90% dei seggi
Salvini "Castrazione chimica per lo stupratore di Milano"
M5s, Alessandro Di Battista: padre indagato per offese a MattarellaBeppe Grillo difende Giuseppe Conte: rosiconi chi lo critica
Notizie di Politica italiana - Pag. 786Bufera su Casalino per frasi rivolte al giornalista Merlo
Il 39% italiani vuole pistola facile. Salvini: nuova leggeDi Maio ci ripensa: sì al governo e no impeachment
Gabriele Perrone, Autore a Notizie.itArrestato Domenico Lucano, sindaco di Riace, città modello di integrazioneBerlusconi contro il governo: "Con i grillini niente lavoro"Moscovici attacca l'Italia. Salvini: si sciacqui la bocca
Governo, cos'è successo dal 4 marzo a oggi
Sangalli, Confcommercio: "Aumento Iva ha effetti recessivi"
Salvini contro Ong, duro scambio di battute sui socialNapoli: de Magistris propone conio di una nuova moneta partenopeaLuigi Di Maio: "Mobilitiamoci perché il nostro voto conta"Alessandro Di Battista rinuncia all'assegno di fine mandato
Moscovici: all'Italia serve un budget credibile per i prossimi anniGrillo: Burioni illude che coi vaccini non morirà nessunoDecreto Genova, Cantone: no a deroga del Codice antimafiaSalvini su Facebook: "Sbarchi in calo, acceleriamo rimpatri"