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La notte che incontrai Italo Calvino in camera di rianimazioneRiunione sull'automotive al ministero delle Imprese e del Made in Italy. Urso a Stellantis: "Noi abbiamo rispettato i nostri impegni" Alessandro Conti Giornalista 7 agosto 2024 (modifica il 8 agosto 2024 | 08:50) - MILANO Controlli finali su una Panda pronta a uscire dalla fabbrica Un nuovo piano di incentivi auto che duri più anni con obiettivi diversi e le trattative sull'arrivo eventuale di un secondo costruttore in Italia. Ma anche un monito a Stellantis VOLsul rispetto degli impegni. Sono questi i punti principali del tavolo automotive che si è svolto al ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) con Adolfo Urso, le associazioni di categorie, aziende e sindacati. Ma la riunione si è aperta con una nota positiva: "Siamo riusciti nell'obiettivo di salvaguardare il sito produttivo e i lavoratori della Marelli dell'impianto a Crevalcore. Nella giornata di domani (8 agosto, ndr) finalizzerò lo strumento che consentirà il passaggio di consegne al nuovo partner industriale", ovvero Tecnomeccanica, ha detto il ministro. Una Fiat 500 elettrica incentivi— Sugli incentivi Urso ha fatto alcuni annunci sulle linee di principio che andranno definite a partire da settembre. Intanto l'intenzione di varare un nuovo piano pluriennale: quello attuale scade il 31 dicembre di quest'anno. Secondo le indicazioni fornite alla riunione il nuovo Ecobonus dovrà essere maggiore per l'acquisto di auto a basse emissioni, per chi rottama veicoli vecchi e sempre più orientato a sostegno delle classi meno abbienti. Un modello possibile potrebbe essere quello francese di cui fa parte anche il cosiddetto leasing sociale. Uno dei punti qualificanti del nuovo bonus è l'intenzione di sostenere automobili che abbiano una forte presenza di componentistica europea. "È nostra intenzione - ha detto Urso - cambiare il piano incentivi per i prossimi anni e di questo vorremo discuterne con voi in questa sede e durante riunioni tecniche successive per meglio modellare il piano". Il fondo automotive avrà a disposizione una dotazione di 750 milioni per il 2025 e di un miliardo annuo dal 2026 al 2030, ovvero la suddivisione della dotazione annuale del fondo istituito nel marzo 2022 dal governo Draghi, in vigore appunto fino al 2030, che aveva una dote iniziale di 8,7 miliardi di euro destinati ai consumatori ma anche alle imprese. "Avevamo detto - ha spiegato Urso - che se non avessimo raggiunto l'obiettivo di aumentare la produzione Italia con questo piano incentivi, avremmo spostato le risorse, o parte di esse, direttamente sul fronte dell'offerta perché, evidentemente, si deve agire più sul fronte dell'offerta che su quello della domanda per quanto riguarda dei livelli produttivi del nostro Paese". Il ministro Adolfo Urso con l'amministratore delegato di Dongfeng Ma Lei durante il viaggio in Cina di inizio luglio Imagoeconomica secondo costruttore, le trattative— Proprio nel fronte dell'offerta, ossia aziende, rientra la ricerca dell'esecutivo di un secondo costruttore auto oltre a Stellantis. Secondo quanto ha detto Urso ai partecipanti al tavolo "ad oggi, sono stati sottoscritti Nda (accordi di riservatezza, ndr) e MoU (memorandum preliminari, ndr) tra il Mimit e tre case automobilistiche cinesi. In agosto e settembre sono previsti ulteriori incontri con imprese cinesi dell'automotive". Tra questi costruttori ci sarebbe Dongfeng, ma non solo: potrebbero esserci anche Aiways e Byd che però ha scelto l'Ungheria come base europea. "In questi mesi le strutture tecniche del Mimit hanno incontrato i rappresentanti di diverse case automobilistiche cinesi per avviare un dialogo relativo a ipotesi di cooperazione industriale finalizzata alla produzione di autoveicoli, veicoli commerciali e bus in Italia" avrebbe proseguito Urso. L'obiettivo del governo è di arrivare a costruire un milione di veicoli entro il 2028-2030: lo scorso anno sono stati circa 700mila i pezzi costruiti dei quali 541mila sono vetture in crescita del 14,2% rispetto al 2022. Il ministro ha anche sottolineato che "le missioni tecniche e politiche sono state sempre effettuate assieme ad Anfia (l'associazione di Confindustria della filiera automotive, ndr), in modo da poter testimoniare alle imprese industriali cinesi l'alto livello e la diversificazione della componentistica nazionale, e l'ambiente molto attrattivo del settore automotive italiano". Carlos Tavares, amministratore delegato del gruppo Stellantis stellantis— Su Stellantis le frizioni dalla fine di luglio si sono riacutizzate con l'annuncio da parte del gruppo dell'intenzione di vendere la maggioranza di Comau, specializzata in robotica di proprietà del gruppo auto nato dalla fusione tra Fca e Psa, a un fondo di investimenti statunitensi. Il governo ha detto di stare valutando l'utilizzo della golden power, ovvero la possibilità di veto, oppure di dettare condizioni, sulla vendita di aziende di interesse nazionale. "Per quanto il mercato abbia avuto un impulso positivo dall'introduzione dell'Ecobonus - ha proseguito Urso - non si è verificato quell'incremento atteso di produzione in Italia. Al contrario, purtroppo, Stellantis esattamente un mese fa ha annunciato lo stop delle carrozzerie a Mirafiori dal 15 luglio fino al 25 agosto, con il ricorso a nuova cassa integrazione (fino al 4 agosto), così come 5 giornate di Cassa tra agosto e settembre sono state annunciate anche a Pomigliano per carenza di ordinativi. Il piano non ha corrisposto all'aumento che noi ci aspettavamo, che avevamo concordato, della produzione in Italia". Poi è arrivato l'affondo diretto: "Tavares nel suo incontro qui al Mimit nel luglio 2023 aveva avanzato due richieste: che il governo si battesse per la modifica della normativa sugli euro 7 in Europa e che proponesse un piano incentivi significativo. Abbiamo fatto entrambe le cose e nessuno se lo aspettava. Noi abbiamo rispettato gli impegni". La nuova Grande Panda sarà prodotta in Serbia a Kragujevac Ap la preoccupazione dei sindacati— Non sono soddisfatti i sindacati. "Da questo incontro usciamo con altri dubbi e con una preoccupazione molto evidente, la preoccupazione che in questi mesi abbiamo percepito è diventata reale: quella di una spaccatura, di uno scontro tra Stellantis e il governo" afferma Rocco Palombella, segretario generale della Uilm che auspica "oltre agli incentivi la ripresa di un confronto con un gruppo industriale che ha in mano il destino di migliaia di lavoratori". Deluso il numero uno della Fim, Ferdinando Uliano: "Dopo un anno non c'è nessun accordo per il settore. Nel 2025 sia l'indotto, che Stellantis esauriranno gli ammortizzatori sociali, se non si interviene per tempo ci saranno licenziamenti di massa". Anche il segretario generale della Fiom, Michele De Palma, chiede "di passare ai fatti, anche con una posizione condivisa in Europa. Chiediamo un accordo complessivo sul settore con una dotazione straordinaria di risorse economiche e normative per la giusta transizione". 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