Meloni incontra Erdogan, i due leader hanno parlato di difesa, immigrazione ed energiaMeloni: "Ci hanno lasciato 30 dei 55 obiettivi del PNRR"Classi Lacio drom, la storia sepolta: quando la scuola ghettizzò rom e sinti
L'UE "riesuma" Luigi Di Maio, Bruxelles lo vuole emissario nel GolfoLe sue frasi omofobe,analisi tecnica sessiste e razziste riempiono la cronaca politica. Ma perché dovremmo dare tanto peso a ciò che pensa? Il suo successo mediatico è sia il frutto avvelenato di un circuito di visibilità che premia le singolarità eccentriche, sia l’effetto di un bisogno di polarità negative. Contro i Vannacci serve un progetto politico, pieno di passione per la lotta alle ingiustizieIl cantante svizzero Nemo è stato il primo artista di genere non binario a vincere l’Eurovision. Ma in Italia a fare più fa clamore è la dichiarazione che definisce «nauseante» il modello che quella performance mette in scena. E il protagonista è sempre lui: Roberto Vannacci, l’autore del Mondo al contrario, candidato per la Lega alle elezioni europee.Le frasi omofobe, sessiste, razziste, abiliste del “generale” riempiono la cronaca politica. I “chiarimenti” che dovrebbero smorzarne il carattere discriminatorio non fanno che confermare la visione provocatoriamente anti-moderna dell’ordine sociale di cui si è fatto portavoce.Ma perché dovremmo dare tanto peso a ciò che pensa Vannacci? Le sue dichiarazioni sulla necessità di ripristinare classi differenziali per studenti con disabilità, per esempio, hanno innescato un dibattito che ha coinvolto per diversi giorni ampi settori del mondo della cultura e della politica. Eppure, non solo costui non è un rappresentante eletto in nessun luogo in cui possa tradurre le sue idee in proposte e decisioni politiche, ma anche qualora riuscisse a sbarcare a Strasburgo è molto improbabile che troverebbe spazio di ascolto.Non c’è dubbio che la visione del mondo che le esternazioni di Vannacci si impegnano a disegnare sia retrograda, innervata di un’idea di identità volta a cancellare ogni differenza, e per questo pericolosa per tutti i gruppi a rischio di esclusione. Tuttavia, il rilievo che ogni sua parola tende ad assumere nella discussione pubblica stride con la piccolezza del personaggio, la cui principale – forse unica – fortuna sono le ondate di sdegno che è capace di provocare.L’immagine più eloquente di questo cortocircuito è probabilmente quella dello stesso generale che indossa, stampato su una maglietta, il manifesto con cui il Pd invitava a «ignorarlo». È chiaro che la personalizzazione del messaggio ha giocato, ancora una volta, a suo vantaggio.Il successo, finora solo mediatico, di Vannacci appare come il frutto avvelenato di un circuito di visibilità che premia le singolarità eccentriche, provocatorie, abili a suscitare un’emozione ad alta attivazione social come l’indignazione. E al tempo stesso come l’effetto di un bisogno di polarità negative che si fa tanto più forte, per il campo avversario, quanto più spuntati appaiono i suoi strumenti per condurre la battaglia sul piano delle proposte politiche alternative.Diversi anni fa, all’ombra della crisi economico-finanziaria degli anni dieci, lo scrittore francese Stéphane Hessel invitava a ritrovare l’indignazione: per le immense diseguaglianze, per i diritti violati, per lo stato del pianeta, per il trattamento riservato ai migranti, o per la prigione a cielo aperto di Gaza. E Pietro Ingrao, nel volumetto Indignarsi non basta, riconosceva quanto questa emozione, per quanto non sufficiente, fosse tuttavia una reazione indispensabile per l’attivazione politica personale.La sensazione, però, è che l’indignazione per le frasi di Vannacci non provochi nell’opinione pubblica progressista la domanda «che faccio io?» per il mondo, di cui Ingrao parlava. Piuttosto, sembra offrire la possibilità di convogliare verso un singolo che incarna ogni eccesso le preoccupazione di giustizia. Con l’illusione che silenziarlo, o sconfiggerlo, possa liberarci dal male.Contrastarlo con le parole o ignorarlo con il silenzio non cambierà significativamente il rapporto di forze tra chi ambisce al cambiamento e chi sogna un ritorno al passato. Contro i Vannacci del mondo serve invece un progetto politico, pieno di passione per la lotta alle ingiustizie.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiorgia SerughettifilosofaGiorgia Serughetti è ricercatrice in Filosofia Politica all’Università di Milano-Bicocca. Ha scritto saggi su questioni di genere e teoria politica, con particolare attenzione a fenomeni migratori, sessualità, violenza contro le donne e movimenti femministi.
Tajani sui migranti: "Serve patto a livello europeo. Priorità è accogliere i fragili"Navigator in attesa di rinnovo ma il ministero del Lavoro frena: “Contratti non prorogabili”
Meloni: "Ci hanno lasciato 30 dei 55 obiettivi del PNRR"
La contromanovra del Pd: più aiuti per famiglie e impreseVenezia, attivisti della Ong Mediterranea contro Piantedosi: "Fateli sbarcare!"
L’ombra delle agitazioni sul diritto allo scioperoNostalgica biografia del paese: l’Italia è il gelato che amo
La manovra del governo è stata bocciata dai medici e dagli ospedaliPonte sullo Stretto, Salvini ha organizzato per l'8 novembre un vertice sull'opera
Revocare l’obbligo delle mascherine in ospedali e Rsa è sbagliato. Crisanti e Bassetti contro il GovernoManovra, Giorgia Meloni ha convocato i sindacatiRita Dalla Chiesa e il reddito di cittadinanza: "Mantenuto solo per alcuni"Crisanti rinuncia allo stipendio da senatore: "Manterrò quello dell'Università di Padova"
Berlusconi al Senato per le dichiarazioni di voto: dalla nascita del nipotino alla fondazione del centrodestra
Olimpiadi di Parigi, l’oro di chi sa aspettare: regine di spada e di pazienza
Manovra, Renzi: "Terzo Polo parlerà con Meloni"Il ritorno di Miliband: sulla crisi climatica il Regno Unito fa sul serioSmart working: si va verso la proroga per fragili e genitori di under 14Caro bollette, parla il premier Giorgia Meloni: "Unione Europea intervenga"
Oggi è la giornata del Decreto Aiuti Quater del governo su bollette e flat taxManovra, Renzi: "Terzo Polo parlerà con Meloni"Condono edilizio: cos'è, come funziona e perché se ne parla dopo i fatti di IschiaChico Forti «voleva zittire Travaglio e Lucarelli», aperta un’inchiesta. Indaga anche il Garante