File not found
investimenti

E-commerce e servizi: analizziamo la crescita dell'online ai tempi del Coronavirus

Fisco, prelievo mensile anche per partite Iva: l'idea di RuffiniLavoro in tempo Covid: nate nuove modalità occupazionaliFinanziamenti per neomamme: piccoli prestiti senza busta paga fino a 1000€ per casalinghe

post image

Bonus di 600 o 1.000 euro per alcune categorie di lavoratoriLa Cina,ETF potenza mondiale generata dalla più sporca delle fonti di energia fossili, è cresciuta del 2 per cento lo scorso anno. Un brutto segnale che però non riguarda solo PechinoIscriviti alla newsletter ArealeAscolta il podcast di ArealeLa transizione energetica globale ha ancora un grande problema a forma di carbone. La potenza mondiale generata dalla più sporca delle fonti di energia fossili è cresciuta del 2 per cento lo scorso anno, ed è un brutto segnale, visto che questo è l’aumento più grande dal 2016. Questo nuovo picco è stato provocato principalmente da due fattori: la crescita tornata furibonda in Cina e il ritardo nel phase out di questo combustibile nei paesi occidentali.Questi nuovi dati sono stati forniti dal centro di ricerca statunitense Global Energy Monitor. Globalmente, sono stati aggiunti 70 gigawatt di potenza da carbone nel mondo. Di questi, 47,4 GW venivano dalla sola Cina. Ma non è un problema solo cinese: nelle economie occidentali, a causa della crisi energetica, la chiusura prevista delle centrali è andata troppo lentamente, ne sono state chiuse per 21,1 GW, troppo poco per tenere il passo richiesto dalla transizione. AmbienteIn ascolto della crisi climatica, Areale ora è anche un podcastFerdinando CotugnoLa crescita in Cina Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia, per avere ancora una speranza di centrare l’obiettivo di contenere l’aumento delle temperature a 1,5°C rispetto all’èra preindustriale, il phase out del carbone come fonte di energia dovrebbe essere completato entro il 2040. Siamo ancora molto lontani da quell’obiettivo. Dall’accordo di Parigi, sono venticinque i paesi che hanno ridotto o completamente eliminato la produzione di energia da carbone, ma ben trentacinque l’hanno aumentata. Da questo punto di vista, i numeri sono ancora sconfortanti.Per arrivare ad azzerare il carbone nel 2040, dovrebbero esserci 126 GW di chiusure ogni anno (questo ovviamente senza nuove aperture). Invece quello che stiamo osservando è che oggi si stanno mettendo in cantiere 578 GW di nuove centrali. Di questi, 408 Gigawatt vengono progettati nella sola Cina. Il tasso di dismissione delle vecchie centrali in Cina è inoltre ai livelli più bassi da un decennio. Nonostante i grandi investimenti di Pechino in rinnovabili, il carbone continua a essere al cuore del sistema energetico cinese. La politica energetica di Pechino è particolarmente problematica per la tenuta del sistema climatico mondiale e della sua stessa economia. Secondo Global Energy Monitor, il paese rischia miliardi di yuan di stranded asset e continua ad avere una visione di breve termine, guidata dalla filosofia «Prima costruire, poi nel caso modificare».Come spiega Flora Champenois, autrice del report per Global Energy Monitor, «in Cina si installa più carbone di quanto ne sarebbe necessario, con l’idea che poi, in seguito, si procederà a smantellare, in quello che è un azzardo allo stesso tempo costoso e rischioso». Sono i danni della retorica della sicurezza energetica, gli stessi che in Italia o Germania rischiano di incatenarci alle infrastrutture di rigassificazione del gas liquefatto.I 70 GW cinesi messi in costruzione nel 2023 sono 19 volte più del resto del mondo messo insieme, secondo un’analisi di Carbon Brief sui numeri di Global Energy Monitor. Dei trentadue altri paesi che stanno ancora investendo in nuova potenza da carbone, i più attivi sono India, Bangladesh, Zimbabwe, Indonesia, Kazakistan, Laos, Turchia, Russia, Pakistan e Vietnam. CulturaQuarant’anni di laburismo tradito. Come lo sciopero dei minatori inglesi ha cambiato la working classA rilento L’altro fronte del problema è che il ritmo delle dismissioni di centrali a carbone negli Stati Uniti, in Unione europea e nel Regno Unito è ai livelli più bassi dal 2011. Stiamo rallentando, siamo un po’ più legati a questa fonte energia di quanto dovremmo essere nelle previsioni per un phase-out al 2040 che parta dai paesi sviluppati, secondo il principio delle responsabilità comuni, ma differenziate. Il paese che ne ha chiuse di più nel 2023 sono gli Stati Uniti, con 9,7 GW, anche se pure in questo caso si tratta di un calo. Nel 2022 ne avevano chiuse per 14,7 GW.L’Unione europea e il Regno Unito rappresentano un quarto delle dismissioni. La buona notizia è che nessun paese del G7 ha in programma la costruzione o l’apertura di nuove centrali. Nel 2015 le economie del G7 rappresentavano il 32 per cento della potenza da carbone, nel 2023 sono scese al 15 per cento. AmbienteNon sottovalutiamo il grande consenso per la transizione ecologicaFerdinando Cotugno© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFerdinando CotugnoGiornalista. Napoletano, come talvolta capita, vive a Milano, per ora. Si occupa di clima, ambiente, ecologia, foreste. Per Domani cura la newsletter Areale, ha un podcast sui boschi italiani, Ecotoni, sullo stesso argomento ha pubblicato il libro Italian Wood (Mondadori, 2020). È inoltre autore di Primavera ambientale. L’ultima rivoluzione per salvare la vita umana sulla Terra (Il Margine, 2022).

Bancomat: il prelievo allo sportello costa fino al 273% in più che onlineBorsa: consigli e suggerimenti sulle azioni da acquistare

Chi fa acquisti nei centri storici? Avrà diritto a un bonus

La targa di uno studio professionale: dalle tasse alla realizzazioneBonus cultura 2021, come funziona: domande aperte fino al 31 agosto

Pace fiscale, condono governativo per bollo auto, Imu e TariPovertà assoluta in Italia nel 2020, i dati Istat: 5,6 milioni di persone, in aumento al Nord

Cos'è Bitcoin e come funziona

Notizie di Economia in tempo reale - Pag. 124Canone Rai 2021: esenzione dal pagamento e modalità di richiesta

Ryan Reynold
I vantaggi della valutazione auto online: ilValutatore.itDecreto Ristori: buono spesa anche con reddito di cittadinanza?Registrare un marchio e tutelare il proprio brand aziendale

VOL

  1. avatarPensioni agosto 2020, il pagamento arriverà a fine luglioEconomista Italiano

    Notizie di Economia in tempo reale - Pag. 117Sud, taglio al cuneo fiscale per venire incontro alle impreseNotizie di Economia in tempo reale - Pag. 123Bonus Sociale, i requisiti e come richiederlo

    ETF
    1. Digital Innovation Days 2020, Giulio Nicoletti: "Il digital marketing sarà fondamentale"

      1. avatarStipendi in calo in Italia nel 2020: persi 39 miliardi di euro, il dato peggiore in EuropaProfessore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

        Ferramenta e utensili professionali, i migliori marchi sul mercato

  2. Reddito di cittadinanza, revocato a chi dopo una sanzione ha presentato domanda in anticipoDisney Store, sindacati e lavoratori non si arrendono: 8 ore di sciopero e sit-inCashback, ipotesi: addio alla misura o stop al superpremioPagamenti Inps febbraio: il calendario di bonus e indennità

  3. avatarI vantaggi della valutazione auto online: ilValutatore.itBlackRock Italia

    Auto, terminati i 50 milioni dell'ecobonusBonus di 600 o 1.000 euro per alcune categorie di lavoratoriArrivano i gelati Ferrero Rocher e i ghiaccioli EstathéI negozi sono obbligati a fare sconti durante il Black Friday?

Luca La Mesa corsi: guida a Carriere.it

Pagamenti Inps febbraio: il calendario di bonus e indennitàDopo il fallimento parte la svendita dei jeans Rifle*